Francesco Giannella ha seminato sangue e terrore a Manfredonia in cinque mesi. Gli sono stati attribuiti quattro omicidi, tutti per futili motivi. La risata mentre racconta di aver ucciso Francesco Castriotta e Antonio Balsamo, stando a quanto raccolto dalle intercettazioni, oltre a far rabbrividire, dà la misura del personaggio in questione. Il primo venne freddato per due chili di hashish, l’altro perché testimone dell’omicidio. Un’ora dopo averli amazzatti era in auto con la sua fidanzatina 17enne e un altro ragazzino, di ritorno dalle campagne dove erano state ripulite le tracce del duplice delitto. Giannella non digerisce che qualcuno abbia attenzioni per la sua fidanzata, quindi quando lei gli racconta che Cosimo Salvemini, con cui aveva avuto precedentemente una relazione, l’aveva invitata a casa sua e ci aveva provato, lui decide di punirlo. Lei glielo dice solo per farlo ingelosire, visto che aveva saputo che era stato visto in giro con un altro, ma il 2012 partecipa al piano per ucciderlo: fa credere all’ex che ci sta, lo fa entrare nel box dell’amico e poi viene picchiato e rinchiuso nel bagagliaio dell’auto. Quando Salvemini prova a scappare gli spaccano il naso, poi in campagna gli sparano e lo finiscono a colpi di vanga. Matteo Di Bari invece viene ucciso a colpi di cric e sgozzato. (agg. di Silvana Palazzo)



ALFREDO FABBROCINI, IL CASO DI FRANCESCO GIANNELLA A “COMMISSARI”

E’ Alfredo Fabbrocini, capo della mobile di Manfredonia (Foggia) il primo protagonista della puntata d’esordio di “Commissari – Sulle tracce del male”, il nuovo programma in onda su RaiTre nella seconda serata di oggi 17 febbraio. Fabbrocini fu coinvolto in un caso difficile e complesso, che prese il via nell’estate del 2012 e che prese il nome di Operazione Romanzo Criminale. La serie tv non c’entra con l’ingarbugliato caso partito con un duplice omicidio, in concomitanza con la sparizione misteriosa di un ragazzo e il delitto di un pensionato, massacrato nel suo garage. Una lunga scia di sangue, quella che si evidenziò tra giugno e novembre 2012 al nord della Puglia, quattro casi apparentemente non collegati tra di loro ma che, nella realtà, risultarono poi essere strettamente connessi da un unico filo conduttore. Le indagini condotte dal capo della mobile, Fabbrocini, si rivelarono sin da subito complesse ma grazie alla sua intuizione poco alla volta furono messi in ordine tutti pezzi di un puzzle solo all’apparenza impossibile. Venne fuori, infatti, che dietro i quattro omicidi vi era la medesima regia ribattezzata come la “Banda della Magliana del golfo”. Gli investigatori iniziarono così a concentrare la loro attenzione su un giovane trentenne, Francesco Giannella, spietato killer ed a capo di una gang di giovanissimi del posto.



ALFREDO FABBROCINI, QUATTRO OMICIDI NEL 2012 A MANFREDONIA

Sin da subito i sospetti degli inquirenti impegnati dell’intricata Operazione Romanzo Criminale si concentrarono su Francesco Giannella, ritenuto l’autore del duplice omicidio di Francesco Saverio Castriotta e Antonio Balsamo, entrambi freddati a colpi di pistola il 5 giugno 2012 a Siponto. Come ricostruisce Immediato.net, alla base dei due omicidi vi furono questioni di droga. Un’ora dopo averli uccisi con vari colpi di pistola, Giannella fece ritorno sul luogo del delitto insieme alla fidanzatina minorenne ed un altro ragazzino per recuperare i bossoli e dare fuoco al corpo di Castriotta al fine di cancellare le prove. A distanza di un mese fu ucciso un altro giovane, Cosimo Salvemini, attirato in una trappola dagli uomini di Giannella con l’intento di impossessarsi dell’intero monopolio della droga di Manfredonia, eliminando i personaggi che lui considerava “scomodi”, tra cui proprio il giovane Cosimo.



La vittima fu condotta a bordo dell’auto dello spietato killer in aperta campagna e qui fu prima ferito con alcuni colpi di arma da fuoco, quindi ucciso a colpi di vanga in testa. Il quarto omicidio avvenne il 5 novembre 2012 e vide suo malgrado protagonista Matteo Di Bari ucciso all’interno di una rimessa auto di sua proprietà in modo così brutale che inizialmente l’operazione fu ribattezzata “Arancia Meccanica”. Quando furono individuati i principali sospettati del delitto cruento, ancora una volta spuntò il nome di Francesco Giannella. Insieme ai suoi scagnozzi, avevano immobilizzato la vittima ed imbavagliato con del nastro adesivo, richiudendolo nel bagagliaio dell’auto mentre sottraevano dalla sua abitazione ogni bene di valore, poi lo uccisero con un piede di porco dopo avergli tagliato la gola con un coltello.

LE INDAGINI DI ALFREDO FABBROCINI: ARRESTO ED ERGASTOLO PER FRANCESCO GIANNELLA

Per ciascuno dei quattro efferati delitti compresi nell’Operazione Romanzo Criminale condotta da Alfredo Fabbrocini, non manca la presenza di Francesco Giannella. Tanti i sospetti attorno allo spietato killer a capo della gang, ai quali si affiancarono le inquietanti intercettazioni in attesa di una confessione. Il trentenne dalla forte personalità fu riconosciuto dalle microspie per la sua risata, mentre raccontava in modo freddo di aver ucciso Francesco Castriotta e Antonio Balsamo. Stessa freddezza dopo il quarto omicidio del pensionato, mentre dalla sua auto cantava a squarciagola “Tutta mia la città”. Ad incastrare definitivamente Giannella e la sua intera banda fu una rapina realizzata il 30 novembre 2012 e che segnò anche la fine delle sue “imprese” delittuose. L’eccessivo ego spinse il trentenne a esplodere un colpo di pistola a scopo intimidatorio ma questo gli fu fatale in quanto gli agenti di polizia giunsero prontamente sul luogo della rapina e Giannella si ritrovò faccia a faccia con il detective. Da quel momento inizia il lungo lavoro psicologico grazie al quale si giunse alle confessioni di alcuni esponenti della banda ed alla fine dell’intricata operazione, conclusasi nel marzo 2016 con la decisione della Cassazione che ha confermato l’ergastolo per Francesco Giannella e 20 anni di carcere per il suo braccio destro, Ilario Conoscitore.