San Flaviano, la storia

San Falviano fu ordinato sacerdote a Costantinopoli e nel 446 divenne patriarca della città. Due anni dopo, Flaviano si trovò in mezzo a un’aspra lotta dottrinale. Nel 431 il Concilio di Efeso aveva chiuso la controversia provocata da Nestorio con la dottrina sulle due «nature divise» in Gesù Cristo: quella divina e quella umanaNel 448 si accese un altro conflitto per opera dell’anziano monaco Eutiche, superiore di un monastero presso Costantinopoli e  promulgatore della teoria del monofisismo, che attribuiva a Gesù Cristo una sola natura.Nel 449 Flaviano si trovò così a presiedere il secondo Concilio di Efeso, dopo aver ricevuto una lettera da papa Leone I, il cosiddetto “Tomus ad Flavianum”, in cui esprimeva la propria contrarietà verso le dottrine di Eutiche. Il monofisismo veniva appoggiato dell’imperatore Teodosio II ed ebbe la meglio tra i padri conciliari. Flaviano che difendeva strenuamente della duplice natura umana e divina di Cristo, venne aggredito, deposto dalla carica e condannato all’esilio in Lidia,  dove morì poche settimane dopo.



Riabilitazione e culto di San Flaviano

Dopo la morte di Teodosio II, la sorella Elia Pulcheria (andata in sposa al senatore Marciano divenuto imperatore) fece riportare a Costantinopoli le spoglie di Flaviano. Nel 451 venne riunito il concilio di Calcedonia in cui il monofisismo fu condannato, vennero esiliati Eutiche e Dioscoro di Alessandria, e ritirata la scomunica al papa di Roma. Infine venero ritirate le accuse contro Flaviano che fu venerato per la sua santità e per il suo martirio.Oggi le ossa del patriarca riposano nel duomo di Giulianova in un’urna rinascimentale in oro e argento. Nella città, di cui è patrono da secoli, San Falviano viene festeggiato anche il 24 novembre. Secondo una leggenda, infatti, le spoglie di san Flaviano vennero imbarcate per volere dell’imperatrice Galla Placidia e approdarono a Giulianova il 24 novembre. 

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