Strage di cani a Sciacca: il sindaco lancia l’allarme e finisce nel mirino. Il caso è scoppiato mercoledì scorso, quando sono stati trovati morti i primi quindici cani, tutti in contrada Muciare, nei pressi della spiaggia della città. Venerdì sono state trovate altre carcasse di cane, quindi il conteggio arriva a trenta. Il sindaco Francesca Valenti firma l’ordinanza per avvertire la popolazione del pericolo che in circolazione possa esserci altro cibo avvelenato, quindi invita a controllare i propri animali, ma riceve una minaccia di morte. Nella sua pagina Facebook ci sono messaggi dal tono minaccioso nei quali viene augurato a lei e alla sua famiglia di fare la stessa fine dei cani. Il sindaco si rivolge alla magistratura, ma il caso resta aperto. Stando a quanto riportato da La Stampa, la strage di cani a Sciacca sarebbe avvenuta con polpette avvelenate abbandonate lungo le strade. Il problema del randagismo a Sciacca è esploso, ma il sindaco spiega che è legato all’assenza di strutture di ricovero, quindi respinge le accuse di chi la ritene responsabile morale della strage.



STRAGE DI CANI A SCIACCA: 30 AVVELENATI

«Non sono colpevole e non chiedo scusa», così il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, respinge le accuse piombate addosso dopo la strage di cani. Il primo cittadino ha garantito l’intervento dell’amministrazione, «per difendere, oltre ai cani randagi, anche l’immagine della nostra città, pesantemente danneggiata da questa vicenda». A far discutere è una disposizione dell’Asp, in vigore in tutta la provincia di Agrigento, che si rifà ad una legge regionale vecchia, ma finora non applicata, secondo cui i cani randagi appartengono al sindaco, quindi nessuno può raccoglierli, adottarli o sfamarli perché spetta alle amministrazioni l’accalappiamento, il ricovero e la microchippatura nelle strutture autorizzate. Anche il governatore siciliano Nello Musumeci è intervenuto: ha annunciato per la prossima settimana una riunione con le autorità veterinarie e associazioni animaliste per affrontare il problema del randagismo. I corpi dei cani uccisi a Sciacca, rimasti per qualche giorno sul ciglio della strada, sono stati affidati all’Istituto zooprofilattico regionale: si attendono i risultati degli esami che accerteranno il tipo di veleno usato. La polizia invece cerca i responsabili della strage: si sospetta possa essere un abitante della zona in cui sono stati trovati morti i cani.



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