Sono passati più di sei mesi da quando è stata sequestrata a Milano e minacciata di essere venduta sul “deep web”, ma solo ora emergono i dettagli del racconto fornito da Chloe Ayling agli inquirenti. Il video, girato il 5 agosto dalla polizia, è stato mostrato durante il processo a Lucasz Herba, polacco di Birmingham finito in carcere con l’accusa di aver messo in atteso il sequestro della modella con il fratello Michal Konrad. Nel filmato si vede Chloea entrare con gli investigatori nell’appartamento di via Bianconi, a Milano, dove si recò per partecipare ad un servizio fotografico. Ma era una trappola: venne aggredita, stordita e sequestrata. «Stavo per aprire questa porta ed è qua che mi hanno aggredita alle spalle», racconta la modella inglese con le lacrime agli occhi, ripercorrendo i luoghi del sequestro e i drammatici istanti del rapimento. Ha anche ripercorso le strade di Viù (Torino), mostrando agli agenti dove andò a comprare con i suoi carcerieri un po’ di frutta e un paio di scarpe. 



MILANO, CHLOE AYLING RIPERCORRE IN LACRIME I LUOGHI DEL SEQUESTRO

Altri dettagli del sequestro la modella Chloe Ayling li ha forniti quando si è recata nella baita dove fu condotta. Come ha spiegato ad un poliziotto testimone, ebbe una crisi di pianto prima di entrare. «Mi era permesso di usare questo bagno. Qui, invece, dormivo, occupando un lato del letto». Stando alle indagini condotte dal pm, la modella inglese di 20 anni vette tenuta segregata una settimana, quella che va dall’11 al 17 luglio, prima nell’appartamento di Milano e poi in una baita isolata in provincia di Torino. Poi venne liberata dallo stesso Lucasz Herba, definito dagli inquirenti un «mitomane avventuriero» che voleva accreditarsi sul “deep web”. Dall’inchiesta è emerso che i due fratelli avrebbero anche chiesto al manager e ai familiari di Chloe in un primo momento 300 mila dollari, poi 50 mila. Michal Herba, arrestato in Gran Bretagna, è ancora in attesa di estradizione. Il poliziotto testimone ha mostrato ai giudici delle fotografie scattate il 12 luglio scorso, quando la polizia entrò nell’appartamento. Le foto mostrano anche un foglio lasciato dai rapitori, rappresentati come «11 uomini con una tunica lunga e la scritta “Black Death Group – Chloe”», oltre ai vestiti della ragazza.

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