Maxi-operazione antidroga in corso fin dalle prime luci dell’alba in quel di Catanzaro. Sono infatti scattate le manette per 51 persone che si sarebbero rese responsabili a vario titolo dei reati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Un’organizzazione criminale che, come è emerso dalle indagini condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro culminate con l’operazione “Passo di Salto”, gestiva ormai il monopolio dello spaccio non solo nel capoluogo ma anche negli affollati centri del litorale ionico, grazie ai legami stretti legami, per quanto riguarda i canali di approvvigionamento, con potenti famiglie di ‘ndrangheta della Locride e del Crotonese. La holding dello spaccio si articolava prevalentemente su tre livelli: fornitori, grossisti e spacciatori al minuto. Per sgominare questa rete criminale, gli inquirenti hanno fatto ricorso ad intercettazioni ambientali, veicolari e telefoniche oltre che a riprese filmate attraverso telecamere nascoste. Decisive inoltre le rivelazioni di Santino Mirarchi, divenuto collaboratore di giustizia nel 2016.



LE INTERCETTAZIONI, “FACCIAMO COME A SCAMPIA”

A descrivere l’importanza dell’operazione “Passo di Salto”, che dopo il via libera del gip di Catanzaro ha portato all’arresto di 51 persone, non è soltanto la mole di ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Procura, quanto la “qualità” dell’attività dello spaccio di droga messa in atto dai destinatari del provvedimento. La loro, come si evince dalle intercettazioni, era un’attività che aveva messo in conto mire espansionistiche. In una delle intercettazioni ambientali raccolte dagli inquirenti si sente Santo Mirarchi, già fondatore e capo dell’organizzazione e oggi collaboratore di giustizia, rivolgersi ad un corriere prendendo come punto di riferimento quanto accade a Scampia. Il capo dell’organizzazione dice:”Se adesso va bene facciamo come a Scampia, mamma mia ho visto un reportage: fa paura, ma davvero, Scampia fa paura. (…) Prendono un palazzo, lo chiudono, fanno un buco e vendono là la droga. I drogati non li vedono in faccia, gli sbirri non li vedono in faccia e vendono, vendono, vendono. Fuori c’è una sentinella che quando vede una pattuglia fa un fischio…”.



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