L’accusa è quella di omicidio ed è l’ennesima dimostrazione come la legge sull’eutanasia si basa su canoni così labili e inconsistenti che permettono di oltrepassare i contenuti stessi della legge. Episodi analoghi sono già accaduti in Olanda, adesso è la volta de Belgio. Un malato di demenza con incapacità di ragionare e decidere da solo, e colpito anche del morbo di Parkinson, è stato eliminato con l’eutanasia senza che avesse mai chiesto di farlo, anche perché appunto incapace di decidere. Ci hanno pensato i suoi familiari a chiederlo, e l’uomo è stato ucciso. Lo scandalo che ne è conseguito è stato così grande che il dottor Ludo Vanopdenbosch, membro della commissione belga sull’eutanasia, ha dato le dimissioni, spiegando che dopo aver discusso il caso i membri della commissione hanno sentenziato che l’uomo non era in grado di prendere alcuna decisione, così i familiari hanno fatto richiesta di eutanasia prontamente eseguita. Il medico belga dice ancora che per diversi esperti, il caso in questione è puro omicidio: il paziente non aveva la capacità mentale di fare richiesta che invece è stata fatta a suo nome dai familiari.
Anche altri medici, come il direttore dell’ospedale psichiatrico An Haekens sostengono si tratti di omicidio: “Non si può parlare di eutanasia perché il paziente non ne ha fatto richiesta, dunque si tratta di eliminazione volontaria della vita”. Lo scorso anno il dottor Willem Distelmans condirettore della commissione sull’eutanasia e il dottor Lieve Thienpont avevano sostenuto pubblicamente che è possibile uccidere persone sofferenti di malattie mentali senza la loro richiesta. In seguito a tali parole 360 tra medici e accademici avevano firmato una petizione per aumentare i controlli sui casi di eutanasia per i pazienti sofferenti di problemi psichiatrici. Secondo una inchiesta, più del 4,6% dei casi di eutanasia vengono eseguiti in Belgio senza alcuna richiesta da parte del paziente: nel 2013 casi di questo tipo sarebbero stati più di mille. Purtroppo tutto dipende dalla legge belga che permette ai medici il potere di decidere e di agire, la commissione sull’eutanasia interviene solo dopo la morte del paziente.