Antagonisti di sinistra e forse centri sociali: è in questi ambienti che la Questura di Palermo cerca i responsabili dell’agguato al dirigente provinciale di Forza Nuova avvenuto ieri sera in pieno centro città. Mentre intanto fa ancora discutere la mail anonima di un gruppo che si definisce “antifascista” in cui viene di fatto accusato FN di aver “provocato” questa “necessaria” punizione avvenuta nella serata di ieri, arrivano nuovi commenti da parte dei rappresentati di centri sociali palermitani che alimentano ancora di più la baragge politica e sociale attorno a questo increscioso fatto. «Non ci interessa conoscere gli esiti degli accertamenti in corso. Il messaggio che vogliamo dare è che chiunque verrà tirato in ballo avrà il nostro sostegno. Abbiamo visto i fatti e abbiamo deciso da che parte stare e cioè dalla parte di chi rappresenta pezzi di antifascismo di questa città», spiega Giorgio Martinico, 31enne portavoce di Centri Sociali Palermo. Infine, l’affondo finale anche contro i leader di Forza Nuova: «se l’è cercata. Se tu per settimane porti avanti una campagna di odio e provocazione, ti racconti come il protettore di questa città, fai ronde notturne e ‘campagne di sicurezza’ sugli autobus, ti devi aspettare quello che è successo perché è sul quel piano che hanno deciso di agire e su quel piano hanno avuto una risposta – conclude Martinico – Forse ha cercato quello, probabilmente lo voleva anche…non lo so». (agg. di Niccolò Magnani)



MILITANTE FN, “CON ME HANNO COLPITO L’ITALIA INTERA”

È intervenuto su Facebook pochi istanti fa, dopo esser stato dimesso dall’ospedale di Palermo, il dirigente Massimo Ursino picchiato e legato in mezzo alla strada: parole durissime che attaccano praticamente tutti, dal Governo fino alle forze antagoniste di sinistra che «tentano di metterci il bavaglio». Secondo Ursino, «colpendo me hanno colpito l’Idea alla quale appartengo e di cui Forza Nuova si fa strumento. Hanno quindi colpito un’Italia che lavora quotidianamente, città per città, paese per paese, nelle sedi, nelle piazze, a fianco di un popolo che impara a conoscerci per quello che siamo, per ciò che doniamo». Lo chiama “sacrificio” il militante colpito e da quel gesto ignobile avvenuto ieri sera ora bisogna «reagire contro questo antifascismo militante contro di noi. Né elemosiniamo la presa di posizione di alcuno o la condanna ipocrita di quelle autorità politiche che almeno moralmente hanno le mani sporche di sangue. Bastiamo a noi stessi.E mentre dai templi dell’odio si gridano anatemi da caccia alle streghe, dai minareti gli altoparlanti dell’informazione parlano della mia fedina penale forse per legittimare la ferocia del gesto infame», conclude il dirigente di Forza Nuova a poche ore dall’aggressione subita. (agg. di Niccolò Magnani)



SINDACO ORLANDO, “FASCISMO NON SI BATTE CON LO SQUADRISMO”

Cinque giovani protagonisti dei centri sociali di Palermo sono in queste ore interrogati in Questura perché sospettati di aver fatto parte del “raid” contro Massimo Ursino ieri sera dopo l’uscita dal lavoro (fa il tatuatore) del dirigente provinciale di Forza Nuova.  La polizia sarebbe arrivata ai presunti responsabili del pestaggio, legati alla «sinistra antagonista», esaminando le immagini di alcune telecamere della zona; intanto Forza Nuova contrattacca con un altro comunicato in cui affermano «A Palermo lo sanno tutti chi sono gli aggressori, anche il sindaco Orlando». Proprio il primo cittadino ha voluto poi in mattinata commentare il gesto orrendo partorito contro il militante della destra estrema: «Quanto avvenuto con l’aggressione ai danni del segretario provinciale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza», si legge nella nota di Leoluca Orlando. (agg. di Niccolò Magnani)



PERQUISITI CENTRI SOCIALI

A leggere le motivazioni dell’attacco anti-fascista e a vedere la violenza dell’aggressione si può intuire come a Palermo e purtroppo non solo, i sintomi di odio, violenza e degrado siano ormai giunti all’ennesima potenza: Massimo Ursino è stato vigliaccamente attaccato e menato da sei persone (almeno) per il solo fatto di essere un dirigente di Forza Nuova. Episodi come questo, su entrambe le sponde, se ne sono visti già tanti in questa Campagna Elettorale e non è certo una bella notizia anche solo da scrivere: resta quel clima di odio che si sta sempre più “affermando” e che andrà fermato a breve per evitare guai e conseguenze peggiori. Intanto sia ieri sera che questa mattina, dopo l’attacco al dirigente di FN, sono stati perquisiti alcuni centri sociali anti-fascisti (praticamente tutti) con la polizia che avrebbe effettuato alcuni fermi. «Al di là del presunto ‘pericolo fascista’, questa campagna elettorale è evidentemente contrassegnata dalla intimidazione costante, esercitata in forme diverse da sinistre istituzionali e centri sociali nei confronti di chi non la pensi come loro», si legge nel comunicato di Forza nuova, precedente all’aggressione di Ursino. In un altro passaggio, viene “giurata vendetta” e si teme ora per il prossimo comizio di sabato di Roberto Fiore in città; «Non vogliamo un ritorno al clima degli anni 70/80, ma non è nostro costume tirarci indietro se è questo che si vuole: l’importante è che si rispettino proporzioni numeriche onorevoli». (agg. di Niccolò Magnani)

LA RIVENDICAZIONE ANTIFASCISTA

Nuovi aggiornamenti sulla brutale aggressione a Massimo Ursino, militante di Forza Nuova, in centro città a Palermo. Come riporta Palermo Today, l’esponente del partito di estrema destra è stato assalito da quattro persone che hanno rivendicato il gesto nel nome dell’antifascismo: “Questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonchè la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell’antifascismo. Infatti non sono in grado di difendere se stessi, figuriamoci di attuare il loro programma politico nella nostra città!”. Il commando ha inviato una e-mail alla redazione del portale palermitano, in cui ha sottolineato: “I fatti avvenuti oggi sono la dimostrazione del fatto che sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c’è spazio per il fascismo”. (Agg. Massimo Balsamo)

MILITANTE FI ROZA NUOVA LEGATO E PESTATO

Militante di Forza Nuova pestato a Palermo: episodio di violenza nella centralissima via Dante del capoluogo siciliano. Come riporta Palermo Today, un esponente del noto partito di estrema destra è stato bloccato, legato e infine picchiato da quattro persone. La vittima, Massimo Ursino, ha riportato alcune ferite serie al capo ed è stato subito trasportato all’Ospedale Civico. L’episodio si è verificato in pieno centro città, tra piazza Lolli e piazza Virgilio, a pochi passi dalla sede di Forza Nuova. Su quanto accaduto sta indagando la Digos. Il partito, come sottolinea Il Giornale, aveva preso recentemente posizione sul clima che si respira a Palermo: “A Palermo dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata ai danni della sede di un’associazione d’area, si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato”.

ROBERTO FIORE: “ODIO COMUNISTA CONTRO FORZA NUOVA”

E’ giunta subito una prima reazione da parte dei vertici di Forza Nuova, che tramite la pagina ufficiale del partito hanno condannato l’episodio che ha coinvolto il militante: “Ritorno alle tecniche brigatiste, contro la violenza comunista chiamo alla piena mobilitazione”. Il segretario nazionale di FN, Roberto Fiore, ha poi puntato il dito: “Dopo una campagna d’odio seminata dal Gruppo Espresso e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e Uguali, si scatena l’odio comunista contro Forza Nuova: a Palermo un dirigente Forzanovista è stato colpito sul posto di lavoro, per poi essere legato e vigliaccamente massacrato di botte in dieci contro uno”.. Odio comunista ribadito poche righe dopo: “Invito tutti i militanti di Forza Nuova e tutti gli alleati di Italia agli italiani alla mobilitazione piena per evitare che la violenza comunista unita ai poteri forti soffochi la nostra voce”. “Siamo tutti con Massimo Ursino e questo sabato sarò a Palermo”, chiude Roberto Fiore. Attesi nuovi aggiornamenti sulle condizioni del militante di FN.