Le famiglie delle vittime che facevano parte della scorta di Aldo Moro hanno reagito dopo l’ennesimo affronto alla memoria di quei poliziotti trucidati solo perché stavano facendo il loro onesto lavoro: «Una azione vergognosa e un insulto per i tanti servitori dello stato che hanno perso la vita per mantenere la schiena dritta alla democrazia di questo Paese», hanno commentato i familiari delle vittime di via Fani tramite il loro legale Valter Biscotti. Durissimo anche il commento di Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato Autonomo di Polizia (SAP), appena dopo la scoperta delle svastiche indegne su quella lapide, «I carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e i poliziotti Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino: di fronte a questi nomi gli idioti dell’orrore che stamani hanno imbrattato la targa commemorativa di Aldo Moro, dovrebbero solo inchinarsi». Ora si cercano i responsabili e forse tramite le telecamere di videosorveglianza si potrà arrivare a scoprire qualche volto «criminale», come ripete ancora Tonelli attaccando il gesto di chiaro intento politico-simbolico. «Vorremmo il nome di questi idioti inutili idioti, frutto della mancanza di cultura che impera nel nostro Paese, perché il problema è culturale. Le ideologie deviate, come quella dell’Antipolizia non tengono conto della storia, ma mirano essenzialmente a diffondere odio, trovando spazio nella pseudocultura autoreferenziale italiana», conclude Tonelli. (agg. di Niccolò Magnani)



OLTRAGGIATA LAPIDE DI ALDO MORO

Una scritta in vernice nera, con una svastica e una runa disegnate a lato. “A morte le guardie”, così è stato oltraggiato il basamento della lapide per Aldo Moro in via Mario Fani ,all’incrocio con via Stresa. Lì dove il 16 marzo 1978 il politico Dc venne rapito e trucidati i quattro uomini della scorta, il maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi e i poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. La scoperta dello sfregio alla lapide commemorativa è avvenuta nella mattinata di oggi, mercoledì 21 febbraio 2018, intorno alle 7.15. La targa era stata momentaneamente rimossa per lavori di restauro in occasione del quarantennale dell’agguato. La polizia è al lavoro per individuare gli autori dello sfregio alla lapide. Non è ancora chiaro se si tratti di singoli fanatici o di un gruppo politico ben organizzato. L’attenzione delle forze dell’ordine si sta concentrando sulla galassia nera romana. Sul posto da questa mattina sono presenti gli agenti del commissariato di Monte Mario e la Digos. Molto probabilmente, secondo Repubblica, saranno questi ultimi a occuparsi del caso.



ROMA, IMBRATTATA CON SVASTICHE LAPIDE PER ALDO MORO

Il procuratore aggiunto Francesco Caporale, magistrato con deleghe sull’antiterrorismo, è stato avvisato dell’oltraggio al basamento della lapide per Aldo Moro. Ora la polizia sta cercando di verificare se in zona ci siano telecamere. Le videocamere potrebbero rivelarsi indispensabili per individuare gli autori di questo gesto. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha commentato la vicenda su Twitter: «Oltraggiata la memoria degli agenti di Aldo Moro uccisi in via Fani. Un insulto per tutti i cittadini, i romani e gli italiani». Da qualche settimana il monumento che ricorda l’agguato e la strage della scorta non si trova più in via Fani, dove è stato posizionato appunto un basamento di marmo. Anche per questo motivo sono in corso, come riportato dal Corriere della Sera, accertamenti per comprendere il significato che possa aver avuto questo gesto, tenendo presente che tra meno di un mese cade il 40esimo anniversario della strage. L’ufficio decoro del Comune che ha già provveduto a cancellare la scritta.

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