Lucasz Herba, l’uomo polacco finito in carcere per aver messo in atto insieme al fratello Michal Konrad il sequestro della modella inglese a Milano, oggi è tornato in aula nell’ambito della nuova udienza del processo sferrando un colpo di scena nella vicenda. “Tutto quello che ho detto non è vero”, ha esordito l’imputato spiazzando tutti e ritrattando così la sua precedente versione. Lo riporta oggi il quotidiano Repubblica.it che riporta le parole di Herba. A sua detta, la giovane Chloe Ayling, rapita lo scorso luglio, minacciata di essere venduta all’asta sul deep web e poi rilasciata sarebbe stata d’accordo con lui nell’inscenare il “finto sequestro”. “Aveva accettato la mia proposta perché voleva popolarità”, ha spiegato oggi in aula Herba, secondo il quale i due si sarebbero messi d’accordo anche in merito ai soldi da spartire. La nuova versione, dunque, non avrebbe nulla a che fare con quella fornita inizialmente al gip e nella quale tirava in ballo fantomatici “romeni”. Herba ha anche smentito di aver minacciato fisicamente o psicologicamente la bionda modella inglese Chloe.
LA NUOVA VERSIONE IN AULA E LA REAZIONE DEL PM
Incalzato più volte dal pm Paolo Storari, nel corso dell’udienza Lucasz Herba ha spiegato come sarebbero andate inizialmente le cose: “Il rapimento l’ho pianificato io”, ha ammesso. All’epoca però, secondo la sua nuova versione, Chloe non era ancora giunta a Milano attratta dall’offerta di un servizio fotografico. “Non sapeva del finto sequestro, ma poi ha accettato la mia proposta”, ha aggiunto. L’imputato ha anche sostenuto di aver preparato insieme alla giovane inglese la mail relativa alla richiesta di riscatto con le foto della stessa ragazza rapita. Quindi ha arricchito il suo racconto asserendo di averla conosciuta nel 2015 su Facebook e già allora le avrebbe accennato l’idea del finto rapimento. Eppure, agli atti non ci sarebbe ancora conferma dei contatti intercorsi in passato tra i due. Ovviamente la nuova versione di Herba non ha affatto convito il pubblico ministero che in aula ha sminuito le sue parole paragonandole ad una puntata del programma “Scherzi a parte”: “Credo che tutte le sue rotelle non siano a posto”, ha commentato, chiedendo alla Corte una perizia psichiatrica.