L’aggressione del militante di Potere al Popolo a Perugia ha lasciato strascichi pesanti, ma non c’è ancora chiarezza sulla dinamica. Alla base dell’accoltellamento ci sarebbe stato uno scontro con dei militanti di Casapound, che hanno però restituito le accuse, rigettandole al mittente e affermando di essere stati a loro stessa volta aggrediti, come spiegato da una nota ufficiale firmata dal responsabile per l’Umbria di Casapound Italia, ovvero Antonio Ribecco: “Nell’aggressione sono stati i nostri militanti ad essere aggrediti, hanno solo reagito a un’aggressione a freddo. Il nostro nucleo di militanti è stato sorpreso nella notte, mentre era fuori per l’attacchinaggio dei manifesti elettorali. A un certo punto, da una macchina, un gruppo di persone a volto coperto, armato di bastoni, è sceso e ha aggredito i nostri militanti, che erano disarmati e non avevano altri oggetti in mano se non la scopa con cui stavano mettendo i manifesti. Dopo un lancio di bottiglie, c’è stata l’aggressione vera e propria, dalla quale i militanti di Cpi si sono unicamente difesi. Dato che sembra ci siano dei video già in possesso degli inquirenti, realizzati da alcune telecamere presenti nella zona, auspichiamo che la verità emerga al più presto e che si ponga fine a questa escalation di violenza portata avanti unicamente dall’antifascismo militante e dai suoi padrini politici.” (agg. di Fabio Belli)
GRASSO: “E’ ODIO POLITICO, NON ASPETTIAMO IL MORTO”
Mancano meno di due settimane alle prossime elezioni politiche ed il clima sembra essere sempre più teso. Prima l’aggressione a Palermo a scapito del responsabile provinciale di Forza Nuova, quindi la scritta minatoria “A morte le guardie” sulla lapide di via Fani a Roma, poi l’aggressione al militante di Potere al popolo a Perugia, mentre attaccava dei manifesti elettorali. “Palermo, Perugia, Roma: l’odio politico che sta divorando il Paese ribolle da troppo tempo”, ha commentato così Pietro Grasso, ex presidente del Senato e ora leader di Liberi e uguali. “Non aspettiamo oltre, non aspettiamo il morto per fermare tutto questo”, ha aggiunto Grasso di fronte ad un’ondata di tensione che non accenna a placarsi. Secondo quanto dichiarato dalla vittima 37enne, sarebbe stata accoltellata ieri sera da un gruppo di soggetti a volto coperto che lo avrebbero aggredito con quattro colpi. “Mi hanno accoltellato alle gambe e alla schiena. Ho rischiato di essere ucciso”, ha raccontato uno degli attivisti aggrediti al sito Umbria24. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FIOM, “VIOLENZA NEOFASCISTA, SABATO IN PIAZZA”
E dopo Macerata, Bologna, Piacenza ora Perugia: la sinistra sindacalista e anti-fascista tornerà in piazza per manifestare contro l’emergenza “fascismo” che secondo la loro linea starebbe mettendo a rischio la democrazia in tutta Italia. Le parole della Fiom Cgil nazionale vanno in questa direzione anche dopo l’aggressione dei due militanti di Potere al Popolo mentre affiggevano manifesti elettorali: «L’aggressione di stampo neofascista – con bastoni e coltelli – avvenuta la scorsa notte a Perugia contro due giovani che stavano affiggendo manifesti elettorali di Potere al popolo, segna una nuova tappa nella spirale di provocazioni, non ultima le svastiche sulla lapide dedicata alla scorta di Moro, e violenze con cui l’estrema destra sta caratterizzando questa campagna elettorale. La gravità di questi episodi sono sotto gli occhi di tutti». Tutti in piazza il prossimo sabato 24 febbraio, questa volta a Roma, aderendo alla manifestazione «Mai più fascismi, mai più razzismi» con anche in questo caso il forte rischio di nuovi scontri tra gruppi estremisti e forze dell’ordine, forse non il modo migliore di affermare una delle campagne elettorali tra le peggiori della storia Repubblicana. Intanto anche il Pd, con l’intervento dell’umbro Walter Verini, esprime cordoglio da un lato e preoccupazione dall’altro per i sempre più frequenti attacchi “estremisti”: «Esprimiamo la nostra più ferma condanna contro ogni tentativo e ogni fatto che – con la violenza e l’odio – non solo avvelenano in questi giorni in Italia una campagna elettorale difficile e delicata per il Paese, ma offendono il clima di civile convivenza di Perugia e dell’Umbria, comunità dalle solide radici non violente, democratiche e antifasciste».
“LEGAMI TRA AGGRESSIONI DI PERUGIA E PALERMO”
«Se i fatti di Palermo e Perugia sono legati? Qualche dubbio è lecito»: così Viola Carofalo, capo partito di Potere al Popolo, commenta i fati incresciosi di Ponte Felcino con il 37enne militante accoltellato per fortuna non in gravi condizioni. Le aggressioni al dirigente di Forza Nuova ieri sera a Palermo, compiuta da elementi della sinistra antagonista, potrebbe aver scatenato una “reazione” contraria proprio da parte di eventuali gruppi neofascisti. Non vi sono prove chiaramente e prima di “sparare” sentenza occorre assennatezza e serenità, ma di certo quanto sostiene la Carofalo sarà meritevole di indagini approfondite della Digos che sta cercando di mettere luce su entrambi i casi di queste ultime ore. «Il clima è pesante. In questo ha colto il punto il sindaco di Palermo: l’antifascismo va difeso», spiega ancora la leader di PaP, che poi precisa, «proponiamo di mettere fuorilegge le organizzazioni fasciste. Penso alle dichiarazioni di Di Stefano, che ha rivendicato il suo essere fascista, ma anche a Minniti, che ha provato a bloccare la manifestazione pacifica di Macerata. Queste organizzazioni fomentano l’odio contro i migranti e gli omosessuali. Queste persone sono un pericolo per tutti, vanno messi fuori legge. I politici devono smettere di difendere le organizzazioni fasciste in Italia», attacca duramente e con parole ben poco concilianti la leader Carofalo.
ACCOLTELLATO MILITANTE DI POTERE AL POPOLO
Ancora non è chiara la dinamica ma è certo inquietante la natura dell’ennesimo attacco a militanti di partiti durante questa difficile e non “esaltante” campagna elettorale verso il 4 marzo: un 37enne militante di Potere al Popolo – partito di estrema sinistra candidato alle prossime Elezioni 2018 – è stato aggredito, accoltellato e ferito da un gruppo di uomini a volto coperto in provincia di Perugia a Ponte Felcino mentre stava affiggendo manifesti elettorali. Insieme a lui, un altro militante che lo stava aiutando sarebbe stato colpito alla testa; non sono gravi e per fortuna sono riusciti a chiamare le forze dell’ordine ma al loro arrivo gli aggressori erano già fuggiti. La conferma degli investigatori sulla dinamica della brutta faccenda è avvenuta pochi istanti fa: «il militante è stato aggredito e accoltellato, in maniera non grave, mentre stava affiggendo dei manifesti elettorali nella zona di Ponte Felcino», si legge sul Messaggero tra i primi a dare la notizia questa mattina.
DUBBI SULLA RISSA
Su quello successo nel Perugino sta ora indagando la Digos per provare a fare chiarezza sulle responsabilità dell’aggressione, se di natura politica o se invece per motivi “personali” tra aggrediti e aggredito. Restano dei dubbi sullo svolgimento dell’attacco visto che la polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa; ma giunta sul posto la volante non ha però trovato alcuno e dunque si è dovuta affidare alla spiegazione dei due militanti di Potere al Popolo feriti non gravemente. «E’ stato quindi colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro militante che era con lui è stato colpito alla testa. Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi», ha rilanciato Repubblica nell’attesa di scoprire chi sia stato ad aggredire in maniera vile due militanti di un partito in corsa alle Elezioni. il triste episodio arriva qualche ora dopo il ben più grave attacco al militante di Forza Nuova a Palermo, legato, picchiato e malmenato anche alla testa da un gruppo di ancora sconosciuti anti-fascisti della città siciliana.