Tra candidati massoni, già espulsi per il caso rimborsi, militari già candidati in passato col Pd e futuri ministri che potrebbero avere non pochi problemi con la Comunità Ebraica come Fioramonti, il Movimento 5 Stelle si appresta ad avvicinarsi alle Elezioni con un carico non proprio positivo sui nomi più noti dei suoi candidati. Tra questi però spunta una donna, Daniela Tisi, che in realtà risponde perfettamente ai canoni del “super competente”, come detto da Luigi Di Maio a fine Parlamentarie. Direttrice del Museo Civico Archegolico di Monte Rinaldo nelle Marche nonché manager nel post-sisma marchigiano degli scorsi anni, la Tisi è una dei volti più positivi della nuova ondata di grillini nel prossimo Parlamento. È candidata da M5s al collegio uninominale di Macerata-3 ed è stata scelta direttamente da Luigi Di Maio: in una lunga intervista pubblicata da Cronache Maceratesi, la candidata manager spiega bene il suo programma fatto e costruito con la cultura al centro della Rete Mussale non solo nella sua Regione. «Abbiamo mostrato come l’arte e nell’arte si possa trovare un fare cooperativo che da sempre caratterizza la nostra regione e l’Italia in genere. I musei non sono dei semplici contenitori, spazi di tutela, sono invece dei presidi territoriali in cui la comunità si riconosce e partecipa». Dopo tantissime polemiche, almeno una candidata che si distingue dalla “massa” a parla del proprio campo con sapienza e competenza, senza urlare o “gridare” all’attacco populistico che i suoi compagni spesso hanno dimostrato in questa campagna elettorale. 



LA REPLICA DI FIORAMONTI E DI MAIO

Replica secca di tutto il Movimento 5 Stelle alle accuse piovute dalla Comunità Ebraica e dal deputato dem Emanuele Fiano, pure lui di origini e fede ebraica: «Non ho mai sostenuto e non sostengo tutt’oggi, ovviamente, alcun boicottaggio nei confronti di Israele. Al contrario, ritengo che lo sviluppo e la crescita dell’economia globale passi proprio attraverso la cooperazione e la partecipazione di tutti, anche in Medio Oriente. Israele è e resta un partner importante dell’Italia nel lungo percorso di crescita che vogliamo intraprendere», rilancia il proto-ministro del Mise nel possibile governo Di Maio. Secondo Fioramonti poi, replicando ancora alle accuse arrivate questa mattina, il suo nome è stato fatto per un episodio di oltre due anni fa: « Il fatto in questione è oggetto di una strumentalizzazione senza precedenti da parte di una specifica parte politica. Ed è davvero triste che qualcuno prenda a pretesto un tema così delicato, come il conflitto israelo-palestinese, per muovere attacchi contro la mia persona e contro Luigi Di Maio, arrivando persino a parlare di antisemitismo. Tra l’altro proprio io, che per anni ho collaborato con le associazioni per l’amicizia ebraico-cristiano quando ero un giovane studente universitario ed ho collaborato con università israeliana come studioso. Tutto quel che sta accadendo è surreale». Intervenendo ad un forum organizzato dall’Ansa, il leader M5s ha spiegato in breve che l’intera polemica è una “fake news” e che «il fatto è di due anni fa e non si riferisce affatto ad un boicottaggio». (agg. di Niccolò Magnani) 



BUFERA CONTRO FIORAMONTI

Ai primi 4 nomi emersi, ne va aggiunto un quinto: il ministro dello Sport del Governo Di Maio sarà, qualora Mattarella conceda l’incarico al giovane leader e qualora vi sia maggioranza in parlamento, Domenico Fioravanti: ex campione olimpionico di Nuoto, annunciato da Alessandro Di Battista questa mattina durante la presentazione del programma M5s proprio sullo sport. La squadra va formandosi, la possibilità che sia resa effettiva invece tutta da dimostrare: intanto emergono già le prime polemiche sui possibili “proto-ministri”, in particolare contro il prof. Fioramonti (responsabile programma economico) che sarebbe un personaggio non particolarmente gradito al mondo ebraico. «Di Maio propone un ministro dell’economia, il Prof. Fioramonti, docente a Pretoria in Sudafrica, che applica il boicottaggio di Israele. Che si rifiutò di incontrare l’Ambasciatore di Israele. Questa è una vergogna senza scusanti, un fatto gravissimo, immorale», scrive stamane Emanuele Fiano (Pd) su Facebook. Il deputato dem fa riferimento alla vicenda emersa sul sito The Daily Vox, quando cioè Fioramonti, invitato come relatore a un convegno sulla siccità in Sudafrica nel 2016, «ritirò la propria partecipazione dopo aver saputo che all’incontro avrebbe presenziato anche l’ambasciatore di Israele». Durissima anche la presa di posizione della UDAI (Associazioni pro Israele) tramite il presidente Alessandro Litta Modignani, «La candidatura di Lorenzo Fioramonti, docente di economia a Pretoria, a ministro dell’Industria da parte di Di Maio, conferma l’atteggiamento di forte pregiudizio nei confronti di Israele, da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle, un’ostilità emersa a più riprese in passato dalle dichiarazioni di Beppe Grillo e di altri parlamentari di quel partiti». (agg. di Niccolò Magnani)



LE PROVE DA PREMIER

Una sorta di “reality” in cui Di Maio lancia “le nomination” e svela i nomi a poco a poco: domani il grande giorno della “diretta” in cui emergeranno tutti i nomi dei Ministri “ombra” che faranno parte della squadra di Governo Di Maio (ammesso e non concesso che Mattarella gli dia l’incarico dopo il 4 marzo). È rimasto irritato il giovane leader M5s quando ieri sera a DiMartedì su La7 gli hanno fatto notare che il Colle sarebbe rimasto “poco propenso al giudizio positivo” rispetto all’irritualità di una lista di Ministri arrivata via mail a pochi giorni dal voto per puro motivo mediatico. Saranno 18 i ministri, i nomi alcuni li leggete già qui sotto e tutti gli altri saranno svelati domani: «Di Maio ha creato un governo che per ora è solo immaginario, un governo-avatar che ha presentato come se fosse stato incaricato dal presidente della Repubblica e che ieri mattina ha riunito in un primo “Consiglio dei ministri” fatto in casa. Li ha riuniti nella sede del comitato elettorale al centro di Roma, li ha coccolati e rassicurati sul tour de force mediatico che affronteranno», riporta Lombardo oggi sulla Stampa. Il Paese intatto attende, con Mattarella che pensa sempre di più al gravoso incarico che dovrà fare dopo le Elezioni, quando cioè sarà pressoché confermato che nessuno ha la vera maggioranza del Paese. (agg. di Niccolò Magnani)

ALTRI TRE NOMI

Nel corso di Di Martedì, il candidato premier del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio ha presentato altri tre nomi della squadra di governo che il movimento pentastellato ha inviato al Quirinale. Parliamo di Pasquale Tridico, Alessandra Pesce e Giuseppe Conte. Tridico è stato indicato per il Ministero del Lavoro della Previdenza Sociale, la Pesce, dirigente del Mipaf, per il Ministero dell’Agricoltura e Conte, professore universitario di Diritto Privato, per il Ministero della Pubblica Amministrazione. Ecco il commento di Di Maio: “”.Vogliamo mettere le persone giuste al posto giusto, con le loro competenze e la loro storia personale Continua il candidato premier grillino: “Se gli italiani ci daranno il consenso, avranno a dissposizione una squadra che conosce il settore che dirige e la sofferenza delle persone”. Una battuta, infine, sul ministro dell’Economia in programma: “Il suo nome lo farò giovedì con tutta la squadra, che sarà composta da 18 persone me compreso”. (Agg. Massimo Balsamo)

M5S, I MINISTRI DI DI MAIO AL GOVERNO

La scelta del Movimento 5 Stelle di comunicare una lista di Ministri prima ancora dello svolgimento delle elezioni sta facendo discutere. Si tratta di un vero e proprio “Governo Ombra” che il candidato premier Luigi Di Maio indicherà agli elettori e al Presidente della Repubblica nel caso in cui il Movimento venisse incaricato della formazione dell’esecutivo. L’annuncio arriverà giovedì prossimo e Di Maio ha già anticipato che i nomi dei Ministri saranno 18. Ma le reazioni come detto sono state controverse, a partire da quella del premier in carica Gentiloni, che in un intervento presso il cinema Adriano di Roma, a non molte ore dalla fine della campagna elettorale, ha definito “Surreale” la scelta dei grillini di comunicare già una lista di Ministri, senza una reale prospettiva di poter davvero comporre un Governo, considerando la proverbiale refrattarietà del Movimento alle alleanze e ai pochi spiragli che la legge elettorale lascia ai singoli partiti per il raggiungimento di una maggioranza assoluta.

“FIORAMONTI ECCELLENZA ITALIANA”

La posta in gioco di queste elezioni di domenica è paragonabile a una scelta di campo, dirimente: a guardare la campagna elettorale non sembra. Siamo in questo festival surreale di proposte miracolose. Per la prima volta c’è un governo ombra che si presenta prima delle elezioni. Di solito perdi le elezioni e presenti un governo ombra, qui invece lo fanno prima delle elezioni.” Queste le parole di Gentiloni, che non sembrano però essere il preludio ad un passo indietro in questo senso da parte del Movimento. Anzi, in un’intervista al Corriere della Sera di Maio ha già annunciato a chi ha intenzione di affidare il dicastero dell’Economia. “Allo Sviluppo economico una eccellenza italiana di grande competenza come il professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria Lorenzo Fioramonti.”