Sono ricomparse le famose scritte a Cesiomaggiore, ormai da tempo sotto scacco dalla mano del misterioso Erostrato. Questa volta, in diverse parti del paese, sono spuntate alcune vergognose scritte antisemite con le quali sono stati imbrattati i muri di diversi edifici. Come riporta Il Corriere delle Alpi, a finire nel mirino sarebbero state le mura laterali della chiesa, l’edificio di fronte alla struttura sacra, la saracinesca di un’edicola-cartoleria proprio davanti all’asilo già finito nel mirino di Erostrato e sulla porta d’ingresso del bar Kaleido. Pomeriggio 5 ha riacceso nuovamente i riflettori sul caso ed ha intervistato proprio la proprietaria del locale oggetto delle scritte antisemite (“Ebrei riapriremo i forni Palestina libera”): “Sì, è tornata la paura e la preoccupazione perché ne sappiamo se ancora è la mano di Erostrato o qualche mitomane”, ha dichiarato. La stessa trasmissione ha cercato di sentire le due persone indagate, il padre ed il figlio Samuele che, interpellato al citofono sulle nuove scritte comparse in paese si è limitato a commentare: “Lo abbiamo ripetuto più volte, non abbiamo intenzione di parlare”. Secondo gli inquirenti però, è difficile che siano loro gli autori delle scritte in quanto molto attenzionati soprattutto dopo la loro iscrizione nel registro degli indagati.



EROSTRATO, SUE LE SCRITTE ANTISEMITE? I DUBBI DEGLI INQUIRENTI

Le scritte di Erostrato, dunque, non avrebbero nulla a che fare con le nuove vergognose scritte antisemite apparse nei giorni scorsi a Cesiomaggiore. A queste, così come ai precedenti incendi ed alle famigerate caramelle con spilli lasciate nel cortile dell’asilo e destinate ai bambini, ora si aggiunge un nuovo incubo. Diversi punti del paese sono stati imbrattati con scritte contro gli ebrei e simboli della svastica. Frasi di colore nero e verde che si distinguono da quelle attribuite a Erostrato proprio per il colore, il rosso. Sul posto, come riporta Il Gazzettino, sono giunti i carabinieri della locale compagnia che stanno indagando sebbene stiano procedendo con la massima cautela, anche per via dell’assenza della classica “firma”. Oltre a Erostrato, dunque, si aggiunge ora un altro mitomane? Per ora si esclude che gli autori possano essere gli stessi, dunque l’ipotesi che possa essere stata una delle persone indagate sarebbe già stata scartata in attesa dei risultati delle perizie eseguite sui computer posti sotto sequestro e sulle lettere inviate da Erostrato.

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