Cos’è la roncola, l’arma con cui una donna avrebbe ucciso il marito a Reggio Calabria? In realtà è uno strumento agricolo che era molto diffuso in passato. Per questo i giovani difficilmente lo conosco. Nei periodi in cui non era frequente l’uso degli aratri, la roncola era utilizzata per la coltivazione e raccolta di diverse colture. Oggi è ancora usata come strumento a mano, per questo è uno degli attrezzi agricoli più diffusi nelle case di campagna. La roncola è un incrocio tra un’accetta, oggetto ideale per tagliare il legno, e la falce, che è indicata invece per tagliare grano e sterpaglie.
Purtroppo la cronaca è piena di casi in cui questo strumento è stato invece adoperato come arma. La parte in ferro della roncola, la lama, è completamente affilata, dalla base alla punta (ha una lunghezza che varia dai 30 ai 45 centimetri), anche per questo è un oggetto che ha una certa pericolosità.
RONCOLA, COS’E’? GLI ALTRI CASI DI CRONACA
A colpi di roncola sono morti due fratelli ieri. I cadaveri di Ugo e Breno Bertarini sono stati trovati nella stalla accanto all’azienda agricola dove viveva uno dei due. I due cadaveri sono stati trovati dalla figlia di Ugo, nonché nipote del secondo. È successo a Zocca, paese dell’Appenino modenese (clicca qui per il nostro approfondimento). Un mese fa circa, invece, un poliziotto è stato aggredito con una roncola a Tor Bella Monaca. L’agente di tutta risposta gli ha sparato colpendolo all’addome. Tutto è cominciato quando al Numero Unico per le Emergenze è arrivata una chiamata per una lite in famiglia. I poliziotti hanno trovato un uomo armato di roncola, un grande coltello tipo machete, che minacciava la moglie e il figlio minorenne barricandosi in casa. L’uomo ha puntato contro la roncola ai poliziotti, ferendone uno.
Questi ha poi sparato all’uomo colpendolo e ferendolo con un colpo di striscio all’addome destro. Ancor più noto è il caso dell’omicidio di Ibrahim Basam, trovato morto nel 2015 sulla riva del fiume a Cologno al Serio. Sul suo corpo furono inferti diversi fendenti. In manette finì Sebastiano Arnoldi, agricoltore che confessò di averlo aggredito perché lo aveva visto armeggiare intorno ad una Panda nel tentativo di rubare una borsa su un terreno di sua proprietà. Quando minacciò i suoi figli, non ci vide più è reagì colpendolo al collo con una roncola che si portava sempre dietro per la sua attività, proseguendo con altri 29 colpi.