Era lo scorso giovedì quando Torino viveva in pieno centro momenti di vera e propria guerriglia in occasione della presentazione del candidato premier di CasaPound, Simone Di Stefano. Un corteo di oppositori tentò di raggiungere la sede dell’evento dando vita ad alcuni scontri violenti ai quali prese parte anche Lavinia Flavia Cassaro, professoressa di scuola elementare e media dell’Istituto comprensivo Leonardo Da Vinci. La donna fu immortalata con una bottiglia fi birra tra le mani e il cappuccio del giubbotto in testa, mentre inveiva contro i poliziotti con epiteti del calibro di “merd…”, “vigliacchi”, “mi fate schifo”. Il tutto accompagnato da ulteriori parole destinate a far discutere anche nei giorni a venire: “Dovete morire”. Stando a quanto riferito da La Stampa, la prof è vicina ai centri sociali e dopo il suo attacco a carabinieri e poliziotti in strada lo scorso giovedì, è stata avvicinata da un inviato della trasmissione Matrix al quale ha però rincarato ulteriormente la dose: “Ho augurato la morte a polizia e carabinieri perché stanno proteggendo il fascismo. Io mi potrei trovare a lottare fucile in mano contro questi individui”. Le sue parole sono state trasmesse l’altra sera nel corso della trasmissione Mediaset, portando all’intervento di Matteo Renzi, presente in studio, che ha tuonato contro la professoressa: “Che schifo. Un’insegnante che augura la morte di un poliziotto o di un carabiniere andrebbe licenziata su due piedi. Un’insegnante viene pagata per educare”.
PROF CONTRO POLIZIOTTI: L’INTERVENTO DEL MIUR
La replica da parte del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, la quale in una nota ha definito “inaccettabile” l’atteggiamento assunto dalla professoressa torinese, Lavinia Flavia Cassaro, a partire dalle sue parole cariche di odio e violenza nei confronti delle Forze dell’Ordine. “Il rispetto per chi serve lo Stato, per chi, come quella sera a Torino, stava compiendo il proprio dovere per garantire la sicurezza dei cittadini, è sempre dovuto”, ha aggiunto il ministro Fedeli. A maggior ragione, come aveva precedentemente commentato anche da Renzi, se a pronunciare queste parole di pietra è un’insegnante “il cui ruolo è non solo quello di trasmettere nuovi saperi e nuove competenze, ma anche quello di educare le nuove generazioni ai valori della legalità, del rispetto reciproco, della convivenza democratica”. Per questo, sempre secondo il ministro, il suo atteggiamento è da ritenersi “doppiamente inaccettabile”. per tale ragione il Miur, messo al corrente della situazione, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte il quale, dopo i dovuti accertamenti del caso, “mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare”, ha concluso il ministro.