Farà discutere e fa già discutere il comunicato ufficiale con cui Forza Nuova commenta quanto avvenuto a Macerata col 28enne razzista che ha sparato mirando agli immigrati di colore presenti in città ieri mattina: «Sarà politicamente scorretto, sarà sconveniente, in campagna elettorale nessuno farà un passo avanti, ma oggi noi ci schieriamo con Luca Traini». Il partito neofascista prende posizione fortissima e estremamente contro corrente per quanto riguarda la tentata strage del ragazzo arrestato poche ore fa per aver ferito gli immigrati. «Questo succede quando i cittadini si sentono soli e traditi, quando il popolo vive nel terrore e lo Stato pensa solo a reprimere i patrioti e a difendere gli interessi dell’immigrazione. Mettiamo a disposizione i nostri riferimenti per pagare le spese legali di Luca, a non farlo sentire solo e a non abbandonarlo»; il comunicato non intende porre una sola parola di condanna per quanto avvenuto ai giovani nordafricani feriti dalla sparatoria, mentre attacca a testa bassa tutta la sinistra e chiunque non sostenga la lotta all’immigrazione. «Già ci immaginiamo le condanne dell’Anpi, degli antifascisti vari e di chi serve la causa della sostituzione etnica. Già sentiamo lo sdegno dei palazzi e dei salotti tv. Noi invece abbiamo nelle orecchie il pianto straziato della famiglia di Pamela e il grido di rabbia di un’Italia che vuole reagire e non morire d’immigrazione», conclude l’inquietante comunicato del partito diretto da Roberto Fiore. (agg. di Niccolò Magnani)
“FARÒ UNA STRAGE PER VENDICARE PAMELA”
Luca Traini è accusato di tentata strage aggravata dalle finalità di razzismo: è stato messo nello stesso carcere di Ancora (il penitenziario di Montacuto) dove è rinchiuso il presunto assassino di Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale: stando a quanto riporta Repubblica, le motivazioni date ai carabinieri dal folle razzista marchigiano sono proprio nella direzione della ragazza uccisa e fatta a pezzi nelle campagne maceratesi. «Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola»; a quel punto Traini è salito di nuovo in auto e ha messo in atto il suo folle progetto di strage. Per fortuna non è riuscito ad uccidere nessuno, ma ci è andato drammaticamente vicino: nel carcere anconetano è stato posto in isolamento in un reparto separato da quello in cui si trova Oseghale. È ovviamente tenuto lontano anche da altri detenuti di colore; intanto, nelle prime perquisizioni a casa di Traini, oltre a molto materiale filo-razzista, è stato sequestrato anche il Mein Kampf di Adolf Hitler. (agg. di Niccolò Magnani)
“AVEVA PURE AMICI DI COLORE”
Chi è Luca Traini, l’uomo che ha seminato il panico questa mattina a Macerata, sparando in più punti del centro ferendo 6 persone di colore? Secondo Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys di Tolentino frequentata a lungo dallo sparatore, la metamorfosi negativa del 28enne è avvenuta alcuni anni fa:”Direi che da una decina d’anni era diventato così, prima aiutava il prossimo, era un buono – spiega a Repubblica – gli hanno inculcato idee sbagliate, è cambiato. Non ci aveva mai dato problemi in palestra. Aveva anche amici di colore. Ho provato tante volte a farlo ragionare. Chi si aspettava questo?”. In molti hanno poi notato un tatuaggio particolare sulla tempia destra di Traini: è il simbolo di Terza posizione, movimento neofascista eversivo fondato negli anni 70 da Roberto Fiore, oggi a capo di Forza Nuova. Come ricorda Repubblica, quel simbolo trae origine dall’emblema che adottò la panzer division “Das Reich” delle Ss tedesche. (agg. di Dario D’Angelo)
LUCA TRAINI ERA IN CURA DALLO PSICHIATRA
Luca Traini era in cura da uno psichiatra: a rivelarlo Francesco Clerico, titolare della palestra in cui andava ad allenarsi l’uomo che oggi ha aperto il fuoco contro alcuni stranieri a Macerata. «A quanto diceva lo aveva giudicato “border line”», ha dichiarato il titolare della palestra Robbys in cui il giovane arrestato si allenava. «Lui quasi era orgoglioso di questa definizione, a dimostrazione di quanto fosse ignorante e scemo», ha proseguito Clerico. Poi ha parlato della situazione familiare disastrosa di Luca Traini: «Il padre se n’era andato quando era piccolo e la madre, anche lei con grossi problemi, lo aveva cacciato più di recente. Luca viveva con la nonna. Ho provato tante volte ad aiutarlo, a riportarlo sulla retta via». Non lo vede da ottobre, quando l’ha cacciato dalla sua palestra: «Ha fatto dei lavoretti, ma duravano sempre poco. Di solito come manovale, ma anche come buttafuori. Ultimamente aveva perso un altro lavoro». Intanto i carabinieri hanno pubblicato una foto relativa alle perquisizioni e rilievi in due abitazioni, a Tolentino e Macerata, e ai rilievi tecnici sull’autovettura dell’arrestato. (agg. di Silvana Palazzo)
https://twitter.com/_Carabinieri_/status/959778694582685697/photo/1
SPARATORIA MACERATA: 6 FERITI, 2 GRAVI. MINNITI IN CITTÀ
Quando sono stati raggiunti dai colpi sparati da Luca Traini stavano passeggiando per il centro di Macerata, insieme a molti coetanei. Ci riferiamo a due dei sei feriti delle sparatorie di questa mattina. Si tratta di due giovani ospiti del centro di accoglienza gestito dalla Ong Gus. Sono stati sottoposti a interventi chirurgici: uno è stato operato d’urgenza al polmone ed è in prognosi riservata, l’altro è stato sottoposto ad un intervento di ricostruzione della mano. «Sono ragazzi che ospitiamo e che stanno portando avanti un percorso di integrazione perfettamente riuscito», ha dichiarato il coordinatore del Gus, Giovanni Lattanzi, ai microfoni dell’agenzia Dire. «Siamo in attesa di ricevere aggiornamenti dai medici. Speriamo che nessun altro ospite sia stato vittima dell’attentatore, stiamo facendo verifiche». A fare il punto della situazione il dottor Alessandro Maccioni, direttore sanitario dell’Area Vasta 3 di Macerata: «Ad ora la situazione dei 6 feriti è questa: uno è stato dimesso, uno è stato trasportato all’ospedale regionale di Ancona per una sospetta lesione vascolare all’avambraccio, un signore è in rianimazione qui a Macerata colpito al torace con prognosi riservata, un altro ragazzo, sempre colpito al torace, è in chirurgia sempre in prognosi riservata; sono in pericolo di vita ma siamo fiduciosi del contrario. Altri due sono in ortopedia e subiranno degli interventi negli ultimi giorni». Intanto Marco Minniti, ministro dell’Interno, è arrivato d’urgenza da Roma per presiedere il Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato nel tardo pomeriggio in prefettura. (agg. di Silvana Palazzo)
LUCA TRAINI CONFIDÒ: “VADO A SPARARE AI NERI”
Anche la sede del Pd è stata colpita dagli spari di Luca Traini, l’uomo che ha seminato il panico a Macerata a bordo della sua Alfa Romeo. Durante la sparatoria alcuni colpi sono finiti contro la sede dem di Macerata. Lo ha rivelato Debora Serracchiani, presidente del Friuli-Venezia Giulia: «Il folle che ha sparato sui cittadini inermi e contro la sede del Pd è un esponente della Lega candidato alle comunali 2017. Chi come Salvini e Fedriga fa l’occhiolino agli estremisti prenda immediatamente le distanze». Il 28enne frequentava una palestra, Robbys, dove aveva annunciato più volte: «Vado a sparare ai neri». Il titolare della palestra di Tolentino, Francesco Clerico, dove andava l’uomo arrestato, ha dichiarato: «Lo abbiamo cacciato dalla palestra a ottobre, aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da tempo so che aveva una pistola – spiega, come riportato dal Secolo XIX – Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha una situazione familiare disastrosa, lo conosco da 10 anni almeno». (agg. di Silvana Palazzo)
LUCA TRAINI ERA FIDANZATO CON PAMELA MASTROPIETRO?
Si chiama Luca Traini l’uomo che oggi ha seminato il panico per le strade di Macerata, sparando dalla sua auto e ferendo sette immigrati. Il 28enne viveva con la madre e viene descritto da chi lo conosce come un ragazzo sorridente, anche se ultimamente si lamentava per gli spacciatori che si erano impossessati della città. E infatti diceva di non sentirsi libero di uscire di casa. Alle elezioni dell’anno scorso era stato candidato con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, lo stesso comune dove opera la comunità di recupero Pars dalla quale era fuggita Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e smembrata. Dopo il suo fermo, come riportato da Repubblica, sono circolate diverse voci riguardanti una possibile relazione di Luca Traini con la giovane. Al momento non ci sono conferme, ma la segretaria provinciale della Lega, Maria Letizia Marino, ha dichiarato: «Sappiamo che da qualche tempo frequentava una ragazza romana con problemi di droga, tutto ci lascia pensare che fosse la povera Pamela Mastropietro. Era follemente innamorato di questa ragazza, ci sorge il dubbio che si tratti di lei, ma non aveva fatto il suo nome». (agg. di Silvana Palazzo)
CHI È LUCA TRAINI, L’UOMO ARRESTATO PER LA SPARATORIA
L’uomo fermato dai carabinieri per aver sparato e ferito alcuni passanti nel centro di Macerata è Luca Traini, un 28enne italiano residente a Macerata. Lo riferisce l’Ansa, sottolineando che Traini all’arrivo delle forze dell’ordine è sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, e dopo essere salito sui gradini del Monumento ai Caduti si è rivolto verso la piazza prima di fare il saluto fascista e gridare “Viva l’Italia”. Smentita dunque la notizia circolata in un primo momento, secondo cui l’uomo avrebbe cercato di scappare a piedi: Traini infatti avrebbe ammesso le proprie responsabilità e non avrebbe opposto resistenza al’arresto. A bordo dell’auto sono rinvenute la pistola (una Glock), una tuta mimetica e piume bianche, oltre che appunti a penna e bottiglie d’acqua. Ancora da chiarire i motivi del gesto: Traini attualmente si trova in caserma. Clicca qui per il video dell’arresto (agg. di Dario D’Angelo)
MACERATA, SPARI IN STRADA: UN ARRESTO
Il presunto responsabile delle sparatorie di Macerata in cui sono rimaste ferite gravemente almeno 5 persone è stato fermato dai carabinieri all’altezza del Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria. Lo riferisce l’Ansa, sottolineando che alla vista delle forze dell’ordine l’uomo ha tentato di darsi alla fuga a piedi lasciando in macchina la pistola. Dopo essersi gettato alle spalle alcune indumenti, l’uomo è stato bloccato al termine di un breve inseguimento. Da sottolineare come in un primo momento si fosse parlato di due persone dalla pelle chiara in relazione all’Alfa Romeo nera che stava seminando il panico in città. Resta ancora in piedi l’ipotesi per cui ad agire possa essere stato qualcuno che abbia voluto far pagare alla comunità di immigrati la barbara uccisione di Pamela Mastropietro ad opera del nigeriano Innocente Oseghale. (agg. di Dario D’Angelo)
FERMATO UN UOMO
L’uomo alla guida dell’Alfa Romeo 147 nera che sta seminando il panico a Macerata sarebbe stato bloccato dai carabinieri. Si tratta di un uomo bianco che stando a quanto riferito da TGCom24 avrebbe ferito almeno 5 persone – tutte di colore – sparando sui passanti. Testimoni negli ultimi minuti parlavano però di 2 persone all’interno della vettura, che avrebbero aperto il fuoco sui malcapitati dopo essersi avvicinati ai marciapiedi in diversi punti della città. Resta dunque da capire se ancora un complice sia in fuga o se l’allarme a Macerata possa considerarsi del tutto cessato. In questo senso non si registra per il momento nessun contrordine da parte del sindaco di Macerata, Carancini, resosi protagonista un paio di ore fa di una nota vocale in cui invitava tutte le persone a restare al sicuro nelle loro case e i bambini all’interno delle scuole. Una città blindata e sotto assedio: Macerata nel terrore. (agg. di Dario D’Angelo)
IMMIGRATI NEL MIRINO
Paura a Macerata, la città è sotto assedio: spari in diversi punti della città hanno gettato nel panico la popolazione. Pare che siano partiti tutti da un’auto scura e che il bersaglio siano persone di colore, così come pare che anche gli occupanti dell’auto siano immigrati di colore. Queste sono le indiscrezioni emerse da alcune testimonianze, non ancora confermate però dagli investigatori. Per ora si segnalato sei feriti: stando a quanto riportato dal Corriere Adriatico, le condizioni di quattro persone sarebbero serie. I primi colpi sono stati segnalati alle 11.10 in via dei Velini: i proiettili sono stati indirizzati verso due giovani immigrati, uno è stato colpito mentre l’altro è riuscito a scappare. Lungo corso Cairoli sono stati poi esplosi altri proiettili che hanno colpito un altro immigrato, invece una donna di origine africane sarebbe stata ferita in una sparatoria segnalata in stazione. Ora Macerata è blindata: decine di posti di blocco sono sparsi in ogni zona della città.
LEGAME CON OMICIDIO MASTROPIETRO?
Sono momenti di grande concitazione a Macerata, dove sono state registrate diverse sparatorie. Molte ambulanze sfrecciano per le vie della città, che sono bloccate. Le notizie sono confuse, ma ci sono diverse ipotesi: si parla di un tiro a segno contro persone di colore, ma gli occupanti dell’auto nera sarebbero immigrati di colore, quindi non è chiaro se si tratti di un regolamento di conti tra extracomunitari o se sia uno squilibrato che sta seminando il panico in città. Non si esclude neppure che ci sia un legame con la vicenda dell’omicidio di Pamela Mastropietro, la giovane di 18 anni uccisa e fatta a pezzi. Una delle zone colpite era stata interessata da un sopralluogo dei carabinieri per il caso della ragazza. Di certo c’è che questi sono momenti di paura, apprensione e grande trepidazione a Macerata. «Nessuno si è reso conto di cosa sia successo, si è vista una persona di colore correre, quindi non è ben chiaro cosa sia successo», ha raccontato un cittadino. Il sindaco intanto ha invitato la popolazione a restare in casa.
IL VIDEO DEL FERMO DI LUCA TRAINI
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