San Gilberto, la storia

Nato agli albori del primo millennio, nel cuore del pieno medioevo, San Gilberto di Sempringham nasce nella contea omonima, nel Lincolnshire, non lontano dalla graziosa Bourne. Le sue origini sono normanne: il padre, un cavalier servente agli ordini del Duca di Normandia, poi Re d’Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore, giunse nel cuore dell’Inghilterra per poi stabilirsi proprio nel Lincolnshire. In quel territorio beato e pacifico, Gilberto crebbe sereno per poi dedicarsi agli studi ecclesiastici, prima presso la meravigliosa Abbazia di Mont-Saint-Michel, poi presso l’Università di Parigi. Era studente modello che si applicava con costanza e metodo nell’apprendimento dei testi sacri. I suoi studi furono profondi e, innamorato del sapere, tornando in Lincolnshire ricevette gli ordini minori dal Vescovo Robert Bloet, amato a corte durante quegli anni di regno normanno nel territorio inglese. Gilberto però amava profondamente la cultura e la didattica: ancora prima di prendere i voti sacerdotali insegnò per lungo tempo nella sua contea per poi dedicarsi solamente alla contemplazione e alla Regola cistercense fondando proprio a Sempringham un monastero per religiose di clausura, in seguito, sempre nel suo amato villaggio, una comunità monastica maschile devota alla Regola di Sant’Agostino.



L’ordine gilbertino

Nacquero così i Gilbertini, l’unico vero ordine religioso sorto nell’Inghilterra delle guerre medievali, dei mutamenti sociali e politici, un ordine devoto alla Regola d’appartenenza, lontano dai giochi di corte, immerso nella contemplazione della natura locale e Gilberto fu sempre accanto ai suoi confratelli preferendo la vita di monastero piuttosto che la vita ecclesiastica di carriera, rifiutando anche la nomina di arcidiacono. Gilberto morì alla venerabile età di centosei anni: l’ordine da lui fondato era distribuito in un vasto territorio con ben tredici monasteri, quattro maschili e nove doppi, cioè, pur divisi nelle rispettive strutture, dedicati sia all’ordine femminile che maschile. L’ordine così contava ben 1200 suore e 700 frati alla morte di Gilberto, quasi duemila religiosi i quali scelsero la vita nel nome della Regola grazie alla bontà degli intenti e alla genuinità delle dottrine del fondatore devoto alle sacre scritture e alla vita semplice e in raccoglimento meditativo. Già nel 1202 fu iscritto all’Ordine dei Santi da Papa Innocenzo III ed una delegazione gilbertina giunse in Italia con le Reliquie del loro fondatore durante la riforma sociale e lo scioglimento degli ordini religiosi in Inghilterra, ma le stesse furono portate dai gilbertini a Caorle dove rimasero a lungo sino a quando, in seguito al decesso dell’ultimo gilbertino, un monaco di Casoli, in provincia di Chieti, le trafugò e portò ad Altino, poi a Casoli e tutt’ora lì si trovano.

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