Non solo Matteo Renzi ma anche Dario Nardella nel mirino dei “leaks” di AnonPlus rubati, hackerati e pubblicati in queste ultime 48 ore di attacco informatico al Pd di Firenze. «In totale, la lista degli iscritti al Pd fiorentino annovera 2. 653 nomi, suddivisi per quartiere. L’attacco è iniziato alle 3,15 di domenica notte: senza alcun dubbio è stato realizzato da professionisti. Quando abbiamo notato alcune stranezze abbiamo bloccato il server ma, gli hacker sono riusciti comunque a entrare e prelevare dal sistema un file pdf», spiega al Corriere Uberto Ardovini, responsabile informatico dei dem di Firenze. «Una volta che sarà terminato il server potrà tornare su nel giro di 48 ore», promette ancora Ardovini. Secondo quanto affermato dalla società di sicurezza contattata, la FireEye, tutti i dati trafugati sarebbero costituiti da «2.653 file di informazioni personali tra cui nome e cognome, indirizzo e-mail, data di nascita, città di nascita e numero di telefono, linea fissa e cellulare». Il metodo usato dagli hacker anti-Pd, sebbene abbia pubblicato dati risalenti al 2015 a decrescere, è comunque pericoloso e potrebbe anche essere utilizzato in altri possibili futuri attacchi: sul sito del Pd di Firenze veniva visualizzato un messaggio di errore relativo alla banca dati quando si tentava di procedere all’accesso sul sito. Il tipo di attacco è abbastanza frequente, anche se i partiti e le aziende più importante dovrebbero essere protetti meglio da questo genere di hackeraggi: «in pratica vengono «iniettate» stringhe di un codice malevole all’interno di alcuni campi, e gli attaccanti possono modificare dati esistenti, ottenere quelli memorizzati, oppure renderli inaccessibili», spiega ancora l’agenzia FireEye.
ONLINE I DATI DI MATTEO RENZI
Il Partito Democratico di Firenze ha subito un attacco hacker nelle ultime 48 ore: lo ha rivendicato il gruppo AnonPlus che sulle proprie piattaforme ha pubblicato nomi, file, indirizzi e informazioni sui vari iscritti al Pd fiorentino, compreso ovviamente il segretario Matteo Renzi. La notizia, mandata online tramite Twitter, ha subito fatto il giro delle principali segreterie dei partiti, tra l’altro lo stesso giorno in cui la Polizia Postale ha bloccato e denunciato uno 26enne responsabile dei passati attacchi hacker alla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle. In effetti, il sito del Pd di Firenze è irraggiungibile dalla giornata di lunedì proprio dopo l’attacco hacker che ha mandato online un file zip contenente i dati di tutti gli iscritti dem, compreso il candidato ex premier. Come riporta l’Ansa, «La polizia postale ormai da 24 ore è a lavoro per risalire agli autori mentre i tecnici chiamati dal Pd stanno lavorando per ripristinare il sito».
L’ATTACCO DI DI ANONPLUS
«La lista completa degli iscritti al Partito Democratico di Firenze, con nomi, cognomi, telefono, indirizzo ecc», con di seguito i link e gli hashtag #staisereno #hacked. È questo il testo del messaggio apparso due giorni fa sul canale Twitter di AnonPlus, con relativi link ai file zip scaricabili. Il riferimento al tanto famoso hashtag usato da Renzi nei confronti di Enrico Letta, qualche giorno prima di “subentrare” al suo posto alla guida del Governo Pd. Stando però alle prime fonti giunte dal Pd fiorentino, il database sarebbe alquanto datato e vi sarebbero nomi di persone non più iscritte da tempo. In particolare, anche i dati riferiti a Renzi sarebbero risalenti al periodo in cui era ancora sindaco di Firenze, politicamente più di una vita fa. Il numero indicato vicino ai dati di Renzi sarebbe addirittura quello del suo interno fisso nell’ufficio del Comune di Firenze. Detto questo, la minaccia del gruppo hacker a pochi giorni dalle elezioni potrebbe anche fungere da “avvertimento” al Pd e ai dem di possibili altri attacchi con dati più aggiornati e soprattutto molto più sensibili.
lista completa degli iscritti al #pd di Firenze
nomi cognomi telefono indirizzo ecchttps://t.co/b76TlAGSUf#Hacked@pdnetwork@matteorenzi#staiserenodownload https://t.co/XzRRzeVu6q
ps. ci sono i dati di Matteo Renzi ed altri#AnonPlushttps://t.co/6GH7uJRnrO pic.twitter.com/lbkZPN2V7V
— anonplus (@AnonPlus_Info) 4 febbraio 2018