La sconvolgente notizia del bimbo di appena 8 anni, morto impiccato con una sciarpa all’interno di un armadio dopo un rimprovero del padre ha lasciato sotto choc l’intera comunità di Travagliato, nel Bresciano. Un dramma immane che vede ora il paese della Bassa Bresciana stringersi attorno ai genitori, i quali sarebbero stati scagionati pienamente da ogni responsabilità rispetto all’accaduto. La notizia ha lasciato interdetti anche gli utenti del web che si sono trovati oggi a leggere la notizia di una vita spezzata in tenerissima età. A condividerla sul suo profilo Facebook, anche il Sostituto Commissario Marco Valerio Cervellini (Polizia Postale) che ha ripercorso l’accaduto riportando la notizia della morte del piccolo. Anche nei commenti, gli utenti social hanno manifestato piena solidarietà ai genitori della vittima: “Ma insomma cosa deve fare un genitore? Se lo sgridi succede questo se non lo scrivi sei troppo permissivo!”, scrive una donna. “Non è possibile, ma come può un bimbo ancora piccolo cercare la morte? Quanto era infelice la sua vita?”, si domanda un’altra utente. In tanti, invece, di fronte alla drammatica notizia hanno scelto il silenzio. (Aggiornamento di Emanuela Longo) Clicca qui per un commento di approfondimento



PRESIDE, BEI VOTI E BEN INSERITO

A Brescia Today ha parlato il preside della scuola elementare frequentata dal piccolo bimbo pakistano morto impiccato nella sua camerata in circostanze ancora non del tutto chiare: la scuola di Travagliato è sotto choc, con maestre, compagni e dirigente letteralmente senza parole dopo quanto avvenuto in quella dannata camerata. «Siamo tutti sotto shock. È un gesto assurdo e inspiegabile per un bambino così piccolo, che non aveva problemi particolari né di rendimento scolastico né di comportamento: prendeva buoni voti, aveva la media del sette, ed era ben inserito nella classe», spiega Davide Uboldi al quotidiano bresciano. Il suicidio drammatico è avvenuto nel rientro tra le lezioni del mattino e la scuola pomeridiana, durante la pausa pranzo. «Una famiglia tranquilla, come tante – racconta il dirigente scolastico -.  Anche tre dei quattro fratelli del bimbo scomparso frequentano il nostro istituto e non abbiamo mai avuto problemi a comunicare con i loro genitori, sempre presenti e attenti», conclude il dirigente ancora sotto choc.



INCHIESTA SCAGIONA I GENITORI

Una storia terribile arriva da un paese della Bassa Bresciana: un bambino di otto anni si è impiccato dopo essere stato sgridato dal padre. Ha provato a togliersi la vita in cameretta, ma è morto in ospedale, dove i medici hanno fatto di tutto per salvarlo. Il piccolo però non ce l’ha fatta. Su questa tragedia è stata aperta un’indagine che però, come riportato da BresciaToday, si è chiusa subito. Non ci sarebbero responsabilità da parte dei genitori o della famiglia del bambino, né di terzi. «Purtroppo anche i bambini non sono estranei al dolore e alla perdita della fiducia. L’idea della morte come possibilità irreversibile di conclusione della vita si fa spazio attorno agli 8/9 anni nel pensiero operativo di un bambino. Messi di fronte ad un gesto così sconvolgente, varrebbe la pena però domandarsi se questo devastante disagio dei minori non sia dato dalla difficile e oggi sempre più anticipata fase di transizione che fa passare dall’infanzia all’adolescenza o incaglia per lungo tempo nelle sabbie mobili dell’età giovanile», ha dichiarato lo psicoanalista Giuseppe Maiolo al Giornale di Brescia. (agg. di Silvana Palazzo)



BRESCIA, SI IMPICCA DOPO ESSERE STATO SGRIDATO DAL PADRE

Non vuole tornare a scuola per le lezioni pomeridiane, il padre lo sgrida. Nulla di apparentemente grave, niente che possa giustificare la drammatica reazione: il bambino, di otto anni appena, si è impiccato. Accade a Travagliato, in un paese della Bassa Bresciana. La discussione all’ora di pranzo: «Guarda che a scuola ci devi andare», gli dice il padre. Il bambino, che deve aver covato rabbia e incomprensione, decide di consumare la tragedia poco dopo. Mentre il padre si sistema per tornare a lavoro, il piccolo va in camera. In casa ci sono anche i fratelli e la madre. Quest’ultima comincia a chiamarlo. Silenzio. Il figlio non esce. La signora riesce a entrare nella stanza, dove trova davanti a sé una scena drammatica: il piccolo avrebbe preso una sciarpa, se la sarebbe arrotolata attorno al collo e poi sarebbe salito sull’armadio da cui poi si è lanciato di sotto. Il bimbo è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Civile di Brescia, dove è stato ricoverato in prognosi riservata, nella notte il decesso.

TROVATO IN CAMERETTA CON UNA SCIARPA AL COLLO

Una famiglia di origini pakistane, ma perfettamente integrata come assicura chi li conosce, ora si ritrova a dover trovare risposte a tante domande, prima fra tutte come è possibile che si sia arrivati a questa tragedia. Il dubbio è che possa essersi trattato di una bravata finita drammaticamente, non è del resto il primo caso. Ricordiamo ad esempio quello di un 13enne che, sempre a Travagliato, nel 2010 si sparò con il fucile del padre. Stessa età e dinamica due anni dopo a Orzinuovi. Nel 2013, invece, Isorella, una ragazzina di 14 anni, si impiccò nell’armadio con una sciarpa. L’episodio drammatico di cui vi parliamo oggi è ora al vaglio dei carabinieri e della procura di Brescia, che tramite il pubblico ministero Katy Bressanelli stanno cercando di capire i motivi di questo gesto. Nessuna lettera, nessun messaggio è stato scritto dal bambino sui quaderni di scuola. Resta solo la tragedia.