La Zanzara ha colpito ancora: “vittima” del programma radiofonico più folle d’Italia, condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, è questa volta il controverso cantante Povia che in pieno Sanremo si prodiga in una nuova bufera mediatica. Luca Traini, il fascistoide candidato “passato” della Lega e i fatti tragici di Macerata sono il tema della trasmissione: Povia, per nulla politically correct, si è prodigato in un discorso in cui il folle attentatore viene “elevato” a simbolo di un problema enorme in Italia. Il razzismo? No, la sostituzione etnica. «Traini? Dobbiamo ringraziarlo, lo dico fra virgolette, perchè sicuramente ha fatto capire a tutta l’Italia che c’è un grande problema. La colpa è di quelli che c’hanno governato, che hanno fatto governi pirotecnici. Traini ha fatto capire che la situazione è fuori controllo. E Salvini lo dice da una vita. E’ un grande segnale». Povia ha da tempo preso distanza dal mondo dello spettacolo, “allontanato” per le sue idee non sempre “incanalate” nell’opinione pubblica: da quel “Luca era gay” sanremese, per il quale fu tartassato da media e critica, tutto è stato una ulteriore conseguenza per un Povia sempre sulla breccia della polemica. «La maggior parte degli italiani – dice ancora Povia – non capisce molto, perché è confusa dalla propaganda politica. Io non sono un fesso sugli argomenti che tocco e ritengo che la maggior parte degli italiani non capisca proprio niente. Sono disinformati».



“L’OMOSESSUALITÀ SI PUÒ CAMBIARE”

Fa anche una propria dichiarazione di voto ai microfoni della Zanzara il buon Povia e opta per la Lega di Salvini: «voterò per la Lega per la stima che ho verso Borghi e Bagnai. E vi dico che è in corso una sostituzione etnica. Ma è la storia che si ripete. Marx nel 1870 disse sull’immigrazione irlandese che gli irlandesi che migravano in Inghilterra abbassavano i salari agli inglesi e quindi erano tutti contro tutti, lo scontro sociale. Stessa cosa con gli immigrati oggi». È un Povia-Show quello che va in scena con Cruciani come “spalla” maligna: quando il conduttore risponde alle parole del cantante su Traini, lo punzecchia dicendo che l’Anpi sabato farà una manifestazione anti-razzismo a Macerata. Ma è anche la stessa associazione che più volte ha fatto annullare e ha impedito i concerti di Povia in giro per l’Italia: «L’Anpi li definisco Minoranpi mentali e nuovi nazi-comunisti. Io sarei anche aperto al dialogo. Uno potrebbe venire al concerto e dire non sono d’accordo. Ma non mi puoi impedire di farlo». Ultima “chicca” la risposta alla solita immancabile domanda sul tema dell’omosessualità, altro tabù per il quale più volte è stato squalificato dal mainstream mediatico-social: «A Sanremo non mi vogliono, non vogliono uno scorretto come me. Ho presentato un sacco di canzoni. Sempre respinto. Si parlerebbe tutta la settimana di quello che canto, quindi Povia a Sanremo non lo prendono. L’omosessualità nasce dalle relazioni sociali. Si può guarire? No, è una brutta parola guarire. Però uno può cambiare».

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