La strage a Cisterna di Latina continua ad arricchirsi di nuovi aggiornamenti. Ieri Luigi Capasso, carabiniere, ha ucciso le due figlie minorenni nel sonno dopo aver sparato alla moglie, per poi suicidarsi nella sua casa dopo ore di trattative estenuanti con gli ormai ex colleghi. La moglie non sa ancora della tragica sorte delle due bambine, Alessia e Martina, e gli inquirenti sono al lavoro per avere chiaro il quadro della situazione. Nel frattempo, come riporta Latina Oggi, domani 2 marzo 2018 alle ore 15.00 si svolgeranno i funali di Luigi Capasso nella chiesa Missionari dei Sacri Cuori di Secondigliano, a Napoli. Questa mattina il feretro del carabiniere quarantaquattrenne è stato trasferito dall’obitorio dell’ospedale di Latina alla camerda ardente del cimitero di Cisterna. Mancano ancora conferme sulla data dei funerali delle due bambini, le cui salme sono state portate presso il campo santo del comune pontino. Data slittata per volontà della famiglia. (Agg. Massimo Balsamo)



ESPOSTO DELLA MOGLIE DEL CARABINIERE

Appena 4 mesi fa, Luigi Capasso aveva confessato ai suoi superiori di stare attraversando un brutto momento per via della separazione dalla moglie Antonietta e di essere in cura da uno psicologo. Nonostante le visite eseguite, il carabiniere fu definito idoneo e per questo gli fu lasciata l’arma di ordinanza, la stessa con la quale Capasso era intenzionato ad uccidere la moglie e le due figlie. Antonietta, come ribadisce anche il Tg5, resta ancora grave ma non ha mai ripreso conoscenza e non sa che le sue bambine non ci sono più. La preside della scuola frequentata dalla bambina più piccola ha rivelato quali sono state le prime reazioni dei compagni di scuola ed ai microfoni del Tg di Canale 5 ha detto: “Hanno cominciato a rielaborare quello che era successo e a chiedermi dove fosse, se fosse sopra o sotto le nuvole e con chi. Hanno detto ‘allora è proprio vero che non la vediamo più?’. Vedere quegli occhi pieni di lacrime è stato straziante…”. Dopo la strage commessa, l’attenzione è concentrata proprio su quel lungo periodo di 4 mesi trascorso tra la presentazione di un esposto in Questura da parte della moglie di Capasso e la convocazione del carabiniere davanti alle autorità.



Stando a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la donna si era presentata negli uffici fi Latina il 7 settembre scorso, tre giorni dopo l’aggressione da parte del marito eppure fino ai primi di gennaio non era accaduto nulla, neppure l’avvio di una indagine. Un tempo lunghissimo e che ha fatto irritare anche lo stesso ministro Minniti. L’intervento avvenne solo i primi dell’anno dopo l’uomo presentava a sua volta un esposto contro la moglie accusandola di non permettergli di rientrare in casa per prendere i suoi oggetti personali. Fu allora che un funzionario fece emergere il precedente esposto della moglie, portando a far riprendere il carabiniere che, secondo fonti ritenute attendibili, già allora appariva non lucido. Quindi, interpellata anche la moglie, avrebbe riferito di avere paura. Fonti della questura avrebbero in parte confermato al quotidiano: “Effettivamente la donna ha presentato l’esposto da noi, ma in questo momento non siamo in grado di dire in che data è stato chiamato il marito”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FUNERALI DELLE FIGLIE UCCISE E LUTTO CITTADINO

Una strage che, forse, poteva essere evitata, quella che si è consumata nella giornata di ieri a Cisterna di Latina e che ha visto protagonista un carabiniere, l’appuntato Luigi Capasso, puntare la pistola prima contro la moglie, poi contro le due figlie ed infine contro se stesso. La moglie Antonietta, al momento verte ancora in gravi condizioni e la prognosi non è stata sciolta, mentre per le due piccole figlie non c’è stato nulla da fare. Oggi emergono nuovi dettagli, le violenze reiterate, le richieste di aiuto della moglie cadute nel vuoto e quell’idoneità data dagli psicologi durante la visita medica alla quale si sottopose. Oggi più che mai appare come una tragedia annunciata in seguito al mancato intervento preventivo nei confronti dell’uomo rispetto a una violenza di cui tutti ne erano a conoscenza, dai servizi sociali alle forze dell’ordine, fino alla parrocchia. Lo stesso ministro Minniti denuncia oggi le tante sottovalutazioni che sono state commesse. “Dobbiamo prendere un impegno d’onore: non possiamo discutere di tragedie simili pensando che si sarebbero potute evitare”, dice. Intanto, come spiegato dalla trasmissione Pomeriggio 5, già domani potrebbero svolgersi i funerali delle due bimbe, di cui la madre non saprebbe ancora delle loro morti violente. Nel giorno delle esequie, non ancora reso noto, è stato annunciato il lutto cittadino. Sotto l’abitazione teatro della tragedia, come spiega Corriere.it, si radunano i fiori destinati proprio alle due minori uccise. A dover reagire, oggi, sono stati proprio i piccoli compagni di scuola delle due vittime che hanno reagito con rabbia, dolore, e con le classiche domande che solo le anime innocenti come le loro possono fare: “Ma secondo te Martina sta sopra o sotto le nuvole?”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

MOGLIE SEDATA MA FUORI PERICOLO

All’indomani dalla terribile strage compiuta ieri mattina all’alba dall’appuntato Luigi Capasso, il pensiero del folle gesto compiuto a scapito delle due figlie Alessia e Martina di 13 e 7 anni resta ancora vivissimo. C’è dolore ma anche sgomento per quanto compiuto dal carabiniere, il quale era stata ritenuto idoneo dalla visita medica. Dopo essersi lasciato alle spalle la caserma, però, ieri Capasso è andato a compiere l’ultimo gesto estremo. “Sembrava tranquillo, come sempre”, raccontano i suoi colleghi. “E non era nemmeno una cosa strana che uscisse a quell’ora, così presto. Lo faceva ogni tanto. Partiva per andare a trovare i parenti in Campania”, hanno aggiunto, come riporta oggi il quotidiano Corriere.it. Quasi certamente, ieri il carabiniere aveva già in mente cosa avrebbe commesso quella stessa mattina. Non un raptus, dunque, ma qualcosa che Capasso aveva già ampliamente premeditato. Il suo obiettivo era quello di uccidere la moglie Antonietta, i cui appelli disperati di aiuto sono sempre caduti nel vuoto, e quindi togliere la vita alle sue due bimbe, che secondo l’avvocato della donna erano da tempo terrorizzate dal papà. I militari e colleghi dell’uomo suicida sono oggi ancora drammaticamente sorpresi: “Non ci eravamo accorti che la situazione fosse così drammatica. Sapevamo da tempo della crisi matrimoniale e della separazione, ma immaginare una cosa del genere…”, dicono. Antonietta, intanto, è fortunatamente fuori pericolo, ricoverata ed a breve potrebbero intervenire proprio i medici per una ricostruzione facciale. I colpi assestati sono stati tre, uno alla scpola, uno all’addome ed il terzo che forse Luigi ha creduto potesse essere mortale l’ha colpita alla mandibola. Lei non è lucida, “è attualmente sedata”, ha commentato oggi l’inviato della trasmissione Pomeriggio 5, ed ancora non ha saputo di quanto accaduto alle sue due bambine i cui funerali saranno celebrati quasi certamente domani. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

CARABINIERE ‘IDONEO’ A VISITA MEDICA

Luigi Capasso era stato dichiarato idoneo, ovvero non in grado di essere violento o nocivo per la sua famiglia: solo che ieri mattina presto ha preso la sua pistola di ordinanza da carabiniere e dopo aver litigato con la moglie Antonietta Gargiulo le ha sparato tre colpi – riducendola in fin di vita, è operata in questi minuti – poi è salito in casa e ha ucciso nel sonno, pare, le due figlie Alessia e Martina. Alla fine il suicidio: era risultato “idoneo” però dopo la separazione con la moglie nonostante avesse già avuto numerosi scatti d’ira e aggressioni – qui sotto spieghiamo in che modalità, ndr -. Fu osservato da una commissione medica dei Carabinieri e messo a riposo per soli 8 giorni prima di tornare fresco e idoneo, appunto, al servizio regolare. «Stando a quanto si apprende, chiese un alloggio in caserma in seguito alla separazione con la moglie e per questo, come di consueto per i carabinieri, gli fu offerto un supporto psicologico, ma lui rifiutò dichiarando di avere già uno psicologo», riporta Roma Fanpage dopo aver raccolto alcune informazioni dagli inquirenti che indagano sulla strage di Cisterna di Latina. La donna e le figlie però erano ancora più atterrite perché il padre non accennava a diminuire gli sbalzi d’ira e voleva riportare la situazione a qualche mese prima quando le cose andavano meglio: non riuscendoci, sbottava e a serio pericoloso metteva la sua famiglia. Il tutto fino alla tragedia di ieri: questa mattina sono comparse rose bianche e rosse sui banchi di Alessia e Martina, nella scuola Antonio Bellardini di Cisterna di Latina, molto vicino all’appartamento della strage messa in atto da Capasso. Un compagno ha chiesto alla preside: «ma Martina sta sopra o sotto le nuvole?», e la replica, «Sopra caro, secondo me sta sopra».

DUE ESPOSTI MOGLIE INASCOLTATI

Ben due esposti passati della moglie di Luigi Capasso rimasero inascoltati fino alla strage di ieri mattina a Cisterna di Latina: Antonietta Gargiulo – di cui ancora non si hanno notizie nuove sul fronte medico dall’ospedale San Camillo di Roma – si era rivolta alle autorità perché terrorizzata lei e le figlie dai comportamenti del padre. La situazione tra la coppia era tesa e la situazione si era aggravata quando a settembre lui ha aggredito la moglie davanti alla Findus, suo luogo di lavoro, come raccontiamo nel dettaglio qui; «in precedenza l’aveva aggredita anche a casa davanti alle bambine», aggiunge l’avvocato della donna, Maria Belli. «La donna si era rivolta alla questura di Latina dove non aveva raccontato di un episodio specifico ma di una paura che nutriva nei confronti di Capasso che stava diventando violento e insistente nel cercarla. “Ho paura di mio marito, sta diventando violento” aveva detto Antonietta agli agenti», spiega ancora l’avvocato al Tirreno. Poi la tragedia e quella voce non ascoltata ora pesa come un macigno..