Il 10 marzo è il giorno in cui viene celebrato San Macario. Non si conosce purtroppo ne dove San Macario sia nato ne quando, ma quasi certamente Macario è vissuto nel corso del III secolo. Tenendo conto dei documenti scritti di pugno da Sozomeno, storico ecclesiastico vissuto tra il 400 ed il 450, pare che Macario abbia ricoperto la carica di vescovo della città santa (per cristiani ed ebrei) di Gerusalemme. Macario dunque svolse il suo mandato durante la cosiddetta “pace costantiniana”, cioè durante quel periodo storico che vede l’imperatore Costantino concedere libertà ai cristiani di pregare il proprio Dio e diffondere ovunque il verbo di Cristo. Ma Gerusalemme ormai era solo un’ombra di ciò che fù: in seguito ad una violenta insurrezione contro i romani, Tito diede ordine di distruggere il tempio, mentre nel 135, sempre in seguito ad una rivolta contro Roma, Adriano rase praticamente al suolo la città. Sulle rovine della grande Gerusalemme dunque nacque Aelia Capitolina, una colonia romana il cui campidoglio sorse, come estremo insulto, proprio sul luogo dove fu sepolto Gesù Cristo. Ma grazie alle nuove disposizioni di Costantino prima e di Licinio successivamente, Macario ebbe il permesso di demolire la colonia romana per recuperare i santi luoghi dove il Figlio di Dio fu crocefisso e sepolto, cioè il Monte Calvario e il Santo Sepolcro. Secondo la tradizione cristiana infatti, fu lo stesso Macario a ritrovare la croce dove fu crocifisso Gesù: la riconobbe, tra le tre rinvenute, in quanto una persona gravemente malata trovò la guarigione avvicinandosi ad una delle tre croci qui trovate. È evidente quindi il grande riconoscimento che ancora oggi si fa alla figura del Santo Macario di aver riportato alla luce del mondo alcuni dei luoghi in assoluto più santi per un cristiano: ma il santo fu anche colui che più fieramente si opponeva alla dottrina ariana diffusa da Ario, prete libico, secondo il quale il Dio e Gesù erano entità distinte e separate, dove se l’uno era divino l’altro era invece umano. Macario dunque partecipò al Concilio di Nicea, che si svolse nel 325 a Costantinopoli: pare che proprio qui Macario abbia formulato quel Credo niceno- costantinopolitano che ancora oggi ogni cristiano recita durante la Santa Messa e con il quale si afferma l’unicità di Dio onnipotente e dunque la Trinità.



IL SANTO CELEBRATO A ESTE IN PROVINCIA DI PADOVA

Il nome Macario, di origine greca, indica una persona beata e molto felice. San Macario, invocato contro le disastrose inondazioni, viene celebrato (seppur il 17 maggio, giorno in cui egli fu canonizzato) nella Chiesa della Santissima Trinità di Pra’, frazione di Este (Padova). Ad Airuno, piccolo borgo in provincia di Lecco, c’è una chiesa dedicata a San Macario sulla cui facciata è impressa la figura dipinta del santo tra due angeli inginocchiati a lui.



TUTTI GLI ALTRI SANTI CELEBRATI OGGI

Il 10 marzo sono celebrati anche il martire in Africa San Vittore, il vescovo San Blancardo, papa San Simplicio, l’abate di Bobbio Sant’Attala, Santa Maria Eugenia di Gesù (Anna Milleret de Brou), i martiri ad Apamea Santi Caio ed Alessandro, il sacerdote gesuita San Giovanni Ogilvie, San Drottoveo, Sant’ Emiliano di Lagny ed il beato Marie Jean Joseph Lataste, il beato sacerdote agostiniano Elia del Soccorso (Mateo Elías Nieves del Castillo) ed infine il beato abate Giovanni Delle Celle.

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