Il maltempo si abbatte sulla Liguria mentre divampa la polemica tra la Regione e il sito Ilmeteo.it. Da una parte c’è l’accusa di fare puro all’allarmismo, dall’altra attacco alla politica che «difende interessi economici e pensa a salvare le poltrone». Il caso è scoppiato qualche giorno fa, quando un’allerta rossa aveva scatenato il panico in Liguria, poi il chiarimento da parte dell’Arpal: era una fake news (clicca qui per il nostro approfondimento). La Regione Liguria ha preso molto sul serio la scelta di un sito meteo specializzato di lanciare un post di quel tipo. Per questo l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone ha annunciato la decisione di passare alle vie legali. «Ho chiesto ai legali di protezione civile e Arpal di studiare un fascicolo che, appena finita questa allerta, depositeremo. Credo che questo sia anche uno spartiacque per una situazione diventata, francamente, incontrollabile – ha dichiarato Giampedrone, come riportato da Repubblica – Attendo la relazione finale per poterla depositare in Procura, poi toccherà ad altri valutare se ci sono tipologie di reato».
FALSA ALLERTA ROSSA: ESPOSTO REGIONE LIGURIA
Non si è fatta attendere la replica di Antonio Sanò de Ilmeteo.it, secondo cui sono «troppi gli interessi economici in gioco, troppe le complicazioni, troppi i vincoli e i tentacoli della politica, meglio un’allerta gialla che poi all’ultimo momento diventa arancio». Secondo Sanò non si possono incrociare le dita e sperare che non accada nulla per salvare la propria poltrona. E così parte un’invettiva contro «un’Italia arretrata che arretra e non avanza, che avanza troppo poco, che non si rinnova, che non pensa al privato come un’opportunità, ma come un ostacolo, un’Italia dalla faccia liberale, ma dal cuore troppo statale, troppo legato agli interessi del potere, e non agli interessi della gente, dei cittadini». Il fondatore di Ilmeteo.it, come riportato da Repubblica, ha tirato in ballo anche il caso genovese, cioè l’alluvione del 4 novembre 2011, quando il sito «una fase meteorologica e idrologica critica, come molti ricordano, con 7 giorni di anticipo, venendo poi accusato di non poter dare allerte, tantomeno con più giorni di anticipo, perché le previsioni, dicevano, sono valide al massimo 48 ore». Le previsioni però furono confermate: «La cronaca mise in luce le grandi lacune del sistema della protezione civile, e innalzò ilMeteo.it alla popolarità e alla fama ancora attuali. Ma come tutti sanno, la fama e la popolarità portano con sé ostacoli e oppositori».