Un vero e proprio sistema criminale, ai limiti del macabro: è quanto emerge dalle indagini che da quasi due anni hanno portato i Carabinieri a puntare i riflettori sul cimitero “Parco” di Torino, dove a quindici persone sono contestati vari reati che vanno dalla corruzione al peculato, passando per la sottrazione di cadavere e la concussione. Ma non solo furti ai danni dei pover defunti, compiute quando i loro poveri resti venivano riesumati a dieci anni di distanza dalla sepoltura in terra o a quarant’anni di distanza da quella in loculo, ma pure grigliate di dubbio gusto consumate tra le lapidi durante gli orari di lavoro. In un breve video diffuso oggi dalle forze dell’ordine, si intuisce il modus operandi degli operatori cimiteriali che si incontravano in un parcheggio con i ricettatori per consegnare loro il “bottino” di questi furti: inoltre, a carico dei suddetti sciacalli c’è anche la violazione di alcuni regolamenti interni al cimitero che, non paghi, effettuavano anche cremazioni non richieste (obbligatorie se il cadavere non è decomposto) e che fruttavano loro circa 20 euro extra che venivano così intascate i maniera indebita. (agg. di R. G. Flore)
SCIACALLI AL CIMITERO DI TORINO
Necrofori in azione al cimitero comunale di Torino, finalmente le indagini cominciate nel 2016 hanno portato alle misure cautelati ai domiciliari per quindici persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, distruzione e sottrazione di cadavere, ricettazione e concussione. In realtà già nel 2017 dieci persone erano state denunciate per tale attività, ma evidentemente i colleghi non si sono fermati. Un caso sconcertante, soprattutto perché accaduto non nel piccolo cimitero di una lontana cittadina di campagna, ma in quello di uno dei maggiori capoluoghi italiani. In sostanza, durante l’esumazione dei corpi, approfittando dell’assenza di parenti che invece dovrebbero essere presenti in questi casi, queste persone rubavano ogni possibile oggetto prezioso che era stato messo nella bara con il defunto, arrivando anche a strappare i denti d’oro dai resti mortali. Ripugnante l’idea, vigliacco il gesto.
Secondo la legge italiana, le esumazioni vengono eseguite ogni dieci anni per chi è stato sepolto in terra e ogni 40 anni per chi sepolto in un loculo. Il che significa migliaia di casi. Dopo di che i becchini alteravano i verbali scrivendo che i cadaveri risultavano ancora non decomposti e per cui si riteneva necessaria la cremazione. In tal modo spariva ogni traccia. Con questi furti, i necrofori ottenevano un indennizzo di 20 euro a corpo eliminato. I sospetti erano nati nel 2016 quando l’amministratore delegato dell’Afc, la società che gestisce i cimiteri torinesi, aveva sporto denuncia per “comportamenti illeciti durante le esumazioni delle salme”, osservando i bilanci e i rimborsi concessi. Non solo rimborsi, perché i necrofori vendevano poi gli oggetti preziosi a ricettatori. E infine, vista l’atmosfera che si respira in un cimitero, i becchini sono stati filmati a organizzare grigliate tra le tombe durante l’orario di lavoro. Qualcuno potrebbe girare un bel film horror su questa incredibile storia che non è detto avvenga normalmente anche in altri cimiteri italiani.