Sembra incredibile, ma nei moderni e democratici Stati Uniti in gran parte degli stati non esiste limite di età ai matrimoni. Le statistiche rese note nel 2017 dicono che nel periodo tra il 2000 e il 2015 più di 200mila minori tra i 10 e gli 11 anni si sono sposati. Anche negli stati dove il limite di età per sposarsi è di 18 anni, esistono casi in cui la legge permette i matrimoni se c’è il consenso dei genitori o se la bambina sia in stato di gravidanza. Più o meno quello che succede nei paesi islamici tanto criticati. Solo negli ultimi due anni gli stati di New York, Virginia, Texas e Kentucky hanno imposto limiti di età, adesso si aggiunge anche la Florida. Tale incredibile consuetudine nasce dalla concezione che se una ragazzina rimane incinta, sia obbligata a sposarsi per dare al figlio entrambi i genitori, idea alla base sostanzialmente giusta, ma che non tiene conto dei danni che comporta imporre il matrimonio a dei bambini di 10 anni e il fatto che la maggior parte delle bambine sia stata vittima di uno stupro.
Nel caso della Florida, il dibattito è stato aperto grazie al caso di una donna, Sherry Johnson, che venne messa incinta a 11 anni dal diacono della sua chiesa locale dopo uno stupro. Genitori e giudice le imposero di sposarlo. Oggi lei dichiara che avrebbe preferito crescere il figlio da sola piuttosto che sposare l’uomo che l’aveva stuprata (e da cui ebbe altri cinque figli fino a separarsi finalmente). La maggior parte dei casi di minori forzati a sposarsi riguarda infatti stupri: c’è un caso di un uomo di 90 anni che ha sposato una ragazza di 16 anni. Fino a oggi in Florida era permesso il matrimonio senza alcun limite di età: tra il 2012 e il 2016 sono stati registrati 1828 matrimoni tra minori, di cui uno di 13 anni, sette di 14 anni e 29 di quindicenni. La nuova legge vieta il matrimonio tra minori di 17 anni e vieta anche che un 17enne possa sposare una persona minore di due anni senza il consenso dei genitori.