Il prossimo 23 marzo sarà una data decisiva per Biagio Izzo, in quanto il Tribunale del Riesame di Napoli si esprimerà sulla richiesta di arresto ai domiciliari avanzata dalla procura e in passato respinta dal gip. L’indagine che lo vede coinvolto riguarda presunte aste pilotate e il presunto riacquisto di un’auto e di una moto precedentemente pignorati all’attore e comico napoletano. Con Izzo ci sarebbero altri due indagati per i quali il pubblico ministero Valter Brunetti ha avanzato le medesime richieste bocciate però dal gip. L’accusa è quella di turbativa d’asta; ora la procura napoletana ha impugnato la decisione e affidato al Riesame il compito di prendere la decisione finale che avverrà nei prossimi giorni. Biagio Izzo, intanto, interpellato dal quotidiano Repubblica è apparso più che sereno rispetto alla sua posizione ed ha anzi allontanato ogni accusa nei suoi confronti: “Questa vicenda non mi riguarda”, ha detto. Per l’attore tutto si risolverà “in una bolla di sapone”, vedremo se anche il Riesame seguirà le orme del Gip del tribunale di Napoli. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Il celebre attore comico, Biagio Izzo, è oggi protagonista di un fatto di cronaca che lo vedrebbe coinvolto e che potrebbe addirittura costargli l’arresto ai domiciliari. A darne notizia è Repubblica.it, che spiega come il comico napoletano sarebbe finito al centro di un’indagine compiuta dalla Guardia di Finanza e che andrebbe a smascherare una serie di “presunti illeciti e favoritismi nelle procedure di riscossione dei tributi e nelle fasi successive di esecuzione forzata e giudizio in commissione tributaria”. Già nei mesi scorsi il pm aveva avanzato la richiesta di arresti domiciliari a carico di Izzo, poi bocciata dal gip. La decisione però è stata impugnata dalla Procura e l’ultima parola sul punto spetterà ora al Tribunale del Riesame, che deciderà sull’appello del pm Valter Brunetti il prossimo 23 marzo. Interpellato dal quotidiano, il comico ha replicato: “Questa vicenda non mi riguarda, non ho parlato né chiesto favori a nessuno. Purtroppo conosco tante persone e c’è chi tenta di accreditarsi in questo modo. Si risolverà tutto in una bolla di sapone”.
BIAGIO IZZO, LE ACCUSE DELLA PROCURA
Sembra tranquillo, dunque, Biagio Izzo nonostante il rischio di finire presto agli arresti domiciliari con l’accusa di turbativa d’asta. Ad incastrarlo sarebbero state alcune intercettazioni sulla vendita all’incanto di una Vespa 300 e di una Fiat 500. La moto e l’auto erano state pignorate dopo un contenzioso con Equitalia in merito ad alcune cartelle esattoriali e delle quali Izzo voleva rientrare in possesso. A finire nel registro degli indagati erano stati anche Mario Parisi, titolare di un’agenzia disbrigo pratiche e Rodolfo Imperiale, all’epoca dei fatti dipendente di Equitalia. Secondo l’accusa, entrambi avrebbero fatto in modo che i beni fossero acquistati all’asta tenuta il 25 febbraio 2015 per poi tornare in possesso dell’attore. I due sarebbero stati intercettati in quella che per gli inquirenti sembra essere proprio una turbativa d’asta. In merito all’accusa della procura, il giudice fino ad oggi non ha ritenuto esserci la presenza di gravi indizi di colpevolezza respingendo così la richiesta di custodia cautelare. Al Riesame il compito di prendere la decisione in merito al destino dell’attore ma anche quello di valutare l’intero impianto dell’indagine.