La gente evacuata ieri a Fano, circa 23mila, è tornata ormai tutta a casa dopo l’allarme provocato dalla bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale: al momento, a differenza di quanto alcuni siti online vanno dicendo, l’ordigno ancora non è esploso ma verrà fatto brillare nei prossimi giorni al largo del mare di Fano. Tornati a casa i residenti ma riaperta anche la linea ferroviaria con i treni tornati tutti regolari: secondo quanto riporta il Resto del Carlino, è stata riaperta anche via Ruggeri, ovvero la strada sul lungomare di Sassonia che ieri è stata sgomberata in fretta e furia per l’allarme scattato. «La bomba è stata imbragata e trasportarla al largo per diverse miglia in mare dove verrà fatta brillare. Si attende la scadenza delle 144 ore di ‘ritardo pirico’ della bomba, vale a dire il periodo entro il quale potrebbe teoricamente esplodere», fa sapere il comune in una nota pubblicata dal Resto del Carlino. (agg. di Niccolò Magnani)



ECCO QUANDO ESPLODERÀ L’ORDIGNO

Il pericolo è scampato e ora la bomba della Seconda Guerra Mondiale dovrà esplodere entro le prossime 144ore dopo l’attivazione (ancora non chiarissimo come sia avvenuta) nella serata di ieri: l’ordigno bellico al momento è a due miglia al largo di Fano dove i cittadini hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo dopo l’incubo piombato dal nulla nella giornata di ieri. 255 chili di tritolo pronti ad esplodere, ora trasportati in sicurezza al largo di Fano e dove entro i prossimi giorni dovrebbe esplodere senza causare alcun problema agli abitanti marchigiani. Ancora il sindaco Seri in una conferenza stampa questa mattina, sottolinea l’importante cooperazione di tutte le autorità che hanno evitato il peggio: «Voglio ringraziare personalmente il prefetto in campo per il coordinamento insieme al questore, le forze dell’ordine, tutti i volontari, la protezione civile Marche, la Croce rossa, il 118, il servizio trasporti, il Gruppo Fs. Poi anche all’Esercito e alla Marina militare che, con grande coraggio, hanno svolto un’operazione delicatissima che consente alla città di tornare alla normalità». (agg. di Niccolò Magnani)



CESSATA L’EVACUAZIONE

L’incubo è finito ma è durato per almeno una notte intera: il sindaco Massimo Seri ha raccontato all’agenzia DIRE che la fase più pericoloso è finalmente cessata. «Ci avviamo a tornare alla normalità», con l’ordigno inglese che nelle prossime ore verrà fatto brillare in pieno mare aperto. «L’ordigno rinvenuto e’ stato portato in mare con successo grazie a una speciale e altamente rischiosa operazione congiunta dell’Esercito e della Marina militare. La città di Fano e il relativo territorio sono quindi fuori pericolo e in sicurezza, pertanto ho disposto la revoca parziale della precedente ordinanza disponendo che possano essere riaperti sia gli uffici pubblici che gli esercizi privati in modo da limitare al massimo i disagi per i cittadini e le imprese», spiega ancora il primo cittadino che ha appena firmato la cessazione dell’evacuazione per 23mila cittadini. Le scuole riapriranno domani (era molto complesso a livello di organizzazione territoriale riaprirle in corso d’opera questa mattina, ndr) ed è anche ripresa la circolazione dei treni. (agg. di Niccolò Magnani)  



“CESSATO ALLARME”

E’ terminata l’allerta a Fano in seguito all’ordigno risalente alla seconda guerra mondiale, trovato nella giornata di ieri mentre si stavano svolgendo dei lavori in un cantiere edile. Vista la possibilità che la bomba potesse esplodere da un momento all’altro, sono state evacuate ben 23 mila persone, molte delle quali costrette a dormire la scorsa notte in palestre, scuole e altri edifici pubblici. Fortunatamente, come detto in apertura, l’esercito si è subito adoperato per neutralizzare la minaccia, e la bomba da 1.1 metri da circa 225 kg, è stata portata in mare e quindi fatta brillare al largo. A conferma di ciò, anche le parole del sindaco Massimo Seri, che ha appunto esclamato: «Il pericolo è cessato – le dichiarazioni del primo cittadino, riportate da IlRestoDelCarlino.itl’ordigno è a due miglia al largo di Fano». La situazione sta via-via tornando alla normalità e nel giro di qualche ora ogni sfollato potrà tornare nella sua abitazione dopo una notte da film apocalittico: «Oggi è tutta un’altra cosa – ha detto un cittadino di Fano – ieri sera qui sembrava Chernobyl». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LE PAROLE DELL’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE

Allerta fino alle 13 di mercoledì a Fano, dove un ordigno bellico è stato rinvenuto e innescato per errore in un cantieredell’Aset sul lungomare di Sassonia. Lo stato di allarme ha portato le autorità a ordinare la chiusura di scuole, uffici pubblici e negozi. «Si tratta di una misura precauzionale. Mercoledì le scuole, gli uffici pubblici e i negozi saranno chiusi, ma non appena la bomba sarà stata fatta brillare e avremo il permesso delle autorità militari la gente potrà tornare a casa», ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile, Cristian Fanesi. Mille soldati sono stati mobilitati: come riportato da Tgcom24, dovranno tra le altre cose passare casa per casa, nell’area di sicurezza. Il sindaco di Fano, Massimo Seri, ha invitato i residenti della zona a rischio a dormire altrove. Sono stati dispiegati bus e pullman per portare i cittadini nei ricoveri allestiti dalla Protezione civile, ma si sono formate code di auto, mentre veicoli della polizia girano per le strade lanciando messaggi sulla necessità di evacuare il centro di Fano. Nonostante ci sia molta gente in giro, le operazioni di messa in sicurezza della popolazione si stanno svolgendo in ordine. (agg. di Silvana Palazzo)

FANO, BOMBA INNESCATA PER ERRORE: CENTRO EVACUATO

Il centro di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, è stato evacuato a causa del ritrovamento di un ordigno bellico che è stato innescato accidentalmente durante alcuni lavori. La decisione è stata presa in serata dalla prefettura di Pesaro. Ben 23mila persone sono state allontanate: tutte quelle che si trovavano nelle proprie case, strutture e edifici pubblici che rientrano in un raggio di circa 1,8 chilometri dal punto di ritrovamento della bomba che si trova in un cantiere dell’Aser in viale Ruggeri, sul lungomare Sassonia. Evacuati anche l’ospedale Santa Croce e la stazione ferroviaria. Stando a quanto riportato da Repubblica, sono stati bloccati anche i treni dalle 21.30 visto che la stazione, così come l’ospedale, si trova nella zona che è considerata a rischio. L’autostrada A14 è invece esclusa dallo stop. Circa mille soldati intanto sono arrivati a Fano per collaborare alle operazioni di evacuazione. 

L’ORDIGNO BELLICO È DI 250 CHILI

La bomba, risalente alla Seconda guerra mondiale, potrebbe essere stata innescata accidentalmente durante le stesse operazioni che l’hanno portata alla luce. Stamattina infatti è emersa durante dei lavori di scavo. In un primo momento sul posto sono arrivati gli artificieri dell’Esercito: hanno stabilito che si tratta di un ordigno di fabbricazione inglese da 500 libbre, circa 250 chili, con le spolette differite. In linea teorica potrebbe esplodere entro 144 ore. Per questo è stato deciso in via precauzionale di allontanare le persone nell’arco di 1.800 metri. Nelle prossime ore gli artificieri dell’Esercito e quelli della Marina si occuperanno della rimozione della bomba e di farla brillare in mare aperto. Sul posto sono accorsi, come riportato dal Resto del Carlino, anche il prefetto Carla Cincarilli e il sindaco Massimo Seri, oltre ai vari comandanti delle forze dell’ordine. Intanto sono state bloccate tutte le strade di accesso alla zona, che è fortemente presidiata dalle forze dell’ordine con sirene spiegate e lampeggiate.