SLOVACCHIA, CASO KUCIAK: IL PREMIER FICO SI È DIMESSO

Dopo settimane di pressioni alla fine il premier della Slovacchia si è dimesso per la “bufera” scatenata dall’orrendo omicidio del giornalista Jan Kuciak e della fidanzata anche lei reporter. Il primo ministro così consegna le sue dimissioni al Presidente della Repubblica, ponendo come condizione che Andrej Kiska accetti di riconoscere al partito del premier, il populista Smer, il diritto di nominare un successore alla guida dell’esecutivo. Il concetto politico è chiaro, non ribaltare il voto di due anni fa che aveva portato il partito di Fico alla maggioranza assoluta in Slovacchia. Ma dal punto di vista giudiziario, le dimissioni del Premier slovacco si uniscono a quelle di altri ministri legati alle indagini sull’assassinio del reporter che stava scoprendo una fitta rete tra politica e criminalità. Ko il ministro della Cultura e quello degli Interni, e ora via anche al premier qualora il Presidente della Repubblica accetti le condizioni imposte: il giornalista indagava in particolare sul rapporto tra la politica criminale e mafiosa (con anche elementi della ’ndrangheta) che “drenava” fondi europei. Come riporta Repubblica sul proprio sito, «La mossa di Fico è stata concordata con i leader alleati del Most-Hid, il partito della minoranza ungherese, e dell’ultranazionalista Partito nazionale slovacco. Kiska aveva invece proposto un sostanziale rimpasto di governo o le elezioni anticipate». (agg. di Niccolò Magnani)



USA: POMPEO AL POSTO DI TILLERSON

Mike Pompeo è da ieri il nuovo Segretario di Stato degli Usa su volere, ovviamente, dal Presidente Donald Trump che nel giro di un anno di presidenza ha praticamente “raso al suolo” la sua iniziale squadra di governo. Sono ben 20 in 14 mesi, un record per le Amministrazioni Usa che nel passato mai avevano visto un turnover così ampio in così pochi mesi: prima ha cacciato il consigliere economico Gary Cohn e ora il siluramento clamoroso di quel capo e fine diplomatico cui si deve, tra gli altri, l’avanzare delle trattative con la Corea del Nord. «Mike Pompeo, direttore della Cia, diventerà il nostro nuovo segretario di Stato. Farà un lavoro fantastico. Grazie a Rex Tillerson per il suo servizio. Gina Haspel diventerà nuovo direttore della Cia, e la prima donna scelta. Congratulazioni a tutti», spiegava ieri Trump in un annuncio alla Casa Bianca. Sulle motivazioni addette, non vengono nascoste le distanze tra i due: «non ci trovavamo d’accordo su alcune cose. Sull’accordo iraniano, ad esempio, non la pensiamo allo stesso modo», spiega ancora Trump. Fulmine a ciel sereno no, ma Tillerson pare non avesse in mente che avvenisse così a breve il suo licenziamento: quantomeno, senza le opportune ragioni spiegate. «Non conosce le ragioni del suo licenziamento, «avrebbe voluto restare per seguire i progressi cruciali compiuti in materia di sicurezza nazionale», ha spiegato il sottosegretario agli Esteri, Steve Goldstein. Inutile dirlo, anche lui è stato immediatamente licenziato. (agg. di Niccolò Magnani)



NAPOLI, LANCIATA MOLOTOV ALL’UNIVERSITÀ FEDERICO II

Grave atto intimidatorio avvenuto all’Università Federico II di Napoli questa mattina: le ultime notizie raccolte da Il Mattino spiegano come qualcuno abbia lanciato una molotov in uno degli uffici al secondo piano dell’Ateneo. Un incendio poi subito provocato, e dunque doloso, ha divampato nella stanza del personale amministrativo causando un fuggi fuggi generale e l’arrivo dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme e compiere i primi rilievi. Pare che un impiegato questa mattina ha ritrovato anche l’innesco: sono poi giunti i poliziotti di Napoli e la Digos per aprire un fascicolo dopo il grave atto intimidatorio contro la storia università partenopea. Il rettore dell’Università Gaetano Manfredi, informato dell’accaduto, ha detto: «E’ un fatto gravissimo». Evacuato il personale amministrativo presente al secondo piano, anche se la situazione pare del tutto sotto controllo al momento. (agg. di Niccolò Magnani)



PRESA BANDA ALBANESE IN LOMBARDIA

I carabinieri di Cassano d’Assa hanno messo a segno un importante colpo contro la criminalità organizzata che agiva in Lombardia tra le province di Milano e Bergamo principalmente, ma anche Monza Brianza, Brescia, Lodi e Varese: era una banda di albanesi che mettevano a segno rapine in casa e furti in molte aree di servizio. In poco più di un mese sono stati almeno 15 i furti accertati alle colonnine delle stazioni di servizio, mentre 14 le rapine con furto nelle varie abitazioni della Lombardia: i carabinieri hanno arrestato questa mattina sette cittadini albanesi tra i 20 e i 26 anni, accusati di associazione per delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Le indagini sono scattate lo scorso gennaio con i primi colpi che subito hanno fatto pensare ad un’unica banda, visto che seguiva metodi e situazioni criminali di simile descrizione. (agg. di Niccolò Magnani)

ZANON, CORTE COSTITUZIONALE RESPINGE LE DIMISSIONI

Dopo tre ore di camera di consiglio la Corte Costituzionale ha respinto le dimissioni del giudice Nicolò Zanon, indagato per peculato d’uso. D’altra parte prende atto della sua volontà di sospendere la partecipazione ai lavori del collegio. L’autosospensione, come riportato da Il Messaggero, implica uno stop di massimo sei mesi dalla funzione, ma non dallo stipendio, per cui fino a quando non si chiarirà la sua posizione, Zanon non parteciperà alle udienze della Corte. Nella Consulta ha prevalso l’esigenza di confermare da subito il «rispetto» e la «massima fiducia» nei confronti del collega, «fermo restando il pieno rispetto e la massima fiducia per il lavoro della magistratura» con l’auspicio di «una rapida conclusione dell’iter giudiziario». La vicenda che coinvolge Zanon prende le mosse da un’indagine della Procura di Roma e riguarda l’utilizzo dell’auto blu che invece sarebbe stata utilizzata in più occasioni, per spostamenti propri, dalla moglie di Zanon, Marilisa D’Amico, costituzionalista e avvocato, che non è indagata. L’inchiesta è alle battute finali, per chiuderla i pm attendono una memoria difensiva di Zanon.

NO DI DI MAIO AL “GOVERNO ISTITUZIONALE”

Un netto rifiuto ad un governo di scopo, questo è quello che emerge da un incontro del leader dei cinque stelle con la stampa estera. Per i grillini nessun governo è possibile se non quello scelto da 11 milioni di cittadini, esecutivo che però non dovrebbe contemplare una lista di ministri diversi da quella inviata al colle il venerdì prima del voto. I cronisti esteri che incalzano DI Maio non riescono però a far dire al candidato premier del partito di Grillo chi questo governo lo dovrebbe appoggiare, stante la mancanza di una maggioranza riconducibile interamente a Di Maio. Importante inoltre l’affermazione di Di Maio che afferma di non voler isolare l’Italia nei confronti della politica estera, di fatto anche questa è una parziale retromarcia rispetto a quanto detto in campagna elettorale.

TRUMP CACCIA TILLERSON

Un vero e proprio terremoto quello avvenuto alla Casa Bianca con la destituzione da parte del presidente Trump del suo segretario di Stato Rex Tillerson. La carica che è una delle più importante all’interno dell’esecutivo a stelle e strisce è assimilabile a quella del nostro ministro degli esteri, ed è stata assegnata a Mike Pompeo, con Pompeo che lascia l’incarico di direttore della CIA. Il cambio confermato dallo stesso inquilino dello studio ovale è da ricondursi ai tanti screzi che Tillerson aveva con Trump, i due ultimamente si trovavano infatti in disaccordo soprattutto sulla gestione della crisi Iraniana e su quella legata all’offerta della Corea di un incontro in tempi brevi. L’incarico di direttore della CIA viene assunto da Gina Haspel attuale vicecapo dell’agenzia, è la prima volta di una donna al comando dei servizi di intelligence statunitensi.

SALE LA TENSIONE TRA LONDRA E MOSCA

Una nuova misteriosa morte sta contribuendo a far salire la tensione tra la Gran Bretagna e Londra. La morte è quella di Nikolai Glushkov un esule trovato senza vita nella sua casa di Londra. Le indagini immediatamente portate avanti dalla polizia inglese non sono riuscite a risalire sulla causa della morte, cosa che di fatto ha innalzato la paura nelle stanze dei bottoni inglesi, soprattutto dopo le recenti morte di cittadini russe probabilmente da ricondursi a un’esposizione al gas nervino. Immediate le richieste degli investigatori inglesi all’ambasciatore russo, con quest’ultimo che nega coinvolgimenti del suo governo che si dice disposto a collaborare. Tutti i leader europei in tale contesto si sono schierati con il governo di sua Maestà, con la stessa Merkel che ha tenuto a precisare come le richieste del governo May siano del “tutto legittime”.

ADDIO ALLO SCOPRITORE DI MAX BIAGGI E VALENTINO ROSSI

Si è spento Ivan Beggio colui che di fatto scopri negli anni passati i maggiori talenti motociclistici italiani. Beggio che aveva 73 anni fu lo storico patron di Aprilia, da presidente diede fiducia a innumerevoli giovani promesse, scoprendone alcuni tra i quali Biaggi e Rossi. L’uomo che ormai era rinchiuso in casa per una malattia debilitante si è spento per l’aggravarsi della sua patologia. Commozione è stata espressa da Rossi che dal paddock del Qatar, dove si correrà il primo gran premio della stagione, non ha nascosto la sua partecipazione al dolore della famiglia.

CHAMPIONS LEAGUE, ROMA AVANTI E UNITED CLAMOROSAMENTE FUORI. STASERA BESIKTAS-BAYERN E BARCELLONA-CHELSEA

Impresa della Roma di Eusebio Di Francesco che si qualifica ai quarti di finale di Champions League superando col risultato di 1-0, gol di Dzeko, lo Shakhtar Donetsk. Va avanti a sorpresa il Siviglia di Vincenzo Montella che supera 2-1 il Manchester United di José Mourinho. Dopo lo 0-0 dell’andata arriva la doppietta di Ben Yedder nella ripresa con Romelu Lukaku che riesce solo ad accorciare le distanze. Si conclude oggi il tabellone degli ottavi di finale di Champions League con le sfide Besiktas-Bayern Monaco e Barcellona-Chelsea che ci diranno quali saranno le ultime qualificate ai quarti di finale.

SERIE A, OGGI LA JUVE PUÒ ANDARE IN FUGA

Si recupera oggi Juventus-Atalanta sfida valida per la Serie A che era stata rinviata due settimane fa per la neve. I bianconeri hanno l’opportunità, dopo aver operato il sorpasso sul Napoli, di andare in fuga e portarsi quindi a +4. Servirà però una vittoria contro un avversario di assoluto livello come la Dea guidata da Gian Piero Gasperini. All’andata l’Atalanta aveva fermato i bianconeri sul risultato di 2-2. La Juventus era passata in doppio vantaggio nel primo tempo subendo poi i gol di Caldara e Cristante con Paulo Dybala che aveva fallito un calcio di rigore nei minuti finali che avrebbe permesso di vincere la gara col risultato di 3-2.