Ancora un caso di inaudita violenza è stato registrato in Lombardia a scapito di una giovane donna. Questa volta siamo a Carugate, in Brianza e l’episodio venuto alla luce solo oggi, come riporta TgCom24, sarebbe accaduto lo scorso 4 marzo quando un 40enne di origine ecuadoriana, dopo una violenta lite per gelosia, avrebbe sequestrato la giovane fidanzata, una ragazza italiana appena 20enne per poi picchiarla selvaggiamente, stuprarla tutta la notte nel suo box ed infine minacciarla di morte. La morte, in parte, la ragazza l’ha provata davvero, se non fisicamente almeno interiormente. Sarebbe stata proprio la gelosia a far perdere letteralmente la stesa al 40enne, un operaio attualmente disoccupato. Dopo essere andato a prendere la fidanzata sotto casa con l’intento di chiarire una precedente lite scatenata dall’eccessiva gelosia, una volta salita in auto lui le si sarebbe scagliato contro picchiandola con schiaffi e pugni e tirandole i capelli così violentemente al punto da strapparle intere ciocche. Ma l’inaudita ondata di violenza da parte dell’uomo era appena all’inizio in quanto poco dopo avrebbe continuato a minacciarla di morte con una bottiglia di vetro che portava con sé in auto.



L’INAUDITA VIOLENZA LUNGA UNA NOTTE

La 20enne vittima dell’incredibile violenza del fidanzato avrebbe fatto di tutto per convincerlo, in lacrime, a farla scendere dalla sua auto, ma l’uomo, di contro, l’avrebbe condotta in un box che ha in uso a Carugate e una volta all’interno l’avrebbe trascinata sul pavimento senza mai smettere di picchiarla e l’avrebbe stuprata per diverse ore. Una volta fatta risalire in auto avrebbe finto di riaccompagnarla a casa ma durante il tragitto avrebbe proseguito con le minacce di morte e le violenze fisiche e psicologiche, costringendola a chiedergli scusa per averlo fatto arrabbiare. Quindi dopo averla riportata nel box auto l’avrebbe aggredita ancora costringendola anche a registrare un video in cui ammetteva un seppur inesistente tradimento, per poi stuprarla nuovamente per l’intera notte. Solo intorno alle 3 del mattino l’avrebbe riportata davanti al cancello di casa certo che non avrebbe mai denunciato quell’orrore. I genitori però, trovandola con il viso completamente devastato, l’avrebbero condotta in ospedale dove è rimasta per ben 4 giorni sotto il controllo dei medici, continuando a ricevere per tutto il tempo gli insulti dell’uomo via sms. Una volta tornata a casa le avrebbe anche chiesto di incontrarlo ma per è invece scattato l’arresto per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, minacce aggravate e violenza privata.

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