L’attracco della nave Proactiva Open Arms nel porto di Pozzallo con a bordo 218 migranti ha rischiato di aprire un caso diplomatico tra Libia, Spagna, Italia e Malta, ovvero i paesi che affacciando sul Mediterraneo spesso e volentieri si trovano nella condizione di dover stabilire a chi spetta la ricezione dei profughi che spesso e volentieri partono dal Nord-Africa. Alla fine è stata l’Italia a farsi carico di questa incombenza: un gesto che da una parte ha sollevato alcune polemiche, dall’altra ha ribadito l’impegno umanitario del nostro Paese nel fronteggiare un’emergenza ben lungi dal definirsi conclusa. Un plauso per la decisione del Viminale è giunto dal giornalista Roberto Saviano, che su Facebook ha scritto:”La nave di #OpenArms (da 48h in mare con 218 migranti), che ieri nessun porto europeo voleva accogliere, è arrivata da poco nel porto di Pozzallo con a bordo bambini che necessitano di cure urgenti. L’Italia questa volta ha difeso la vita e ha salvato la dignità dell’Europa”. (agg. di Dario D’Angelo)



LO SBARCO A POZZALLO

Odissea finita per la nave di Proactiva Open Arms. La barca con a bordo 218 migranti, tutti profughi, ha finalmente attraccato a Pozzallo, in Sicilia, dopo un viaggio durato circa 48 ore, ben più del previsto. Dopo una controversia fra la Libia e l’Italia (coinvolti anche Spagna e Malta), alla fine le nostre autorità sono riuscite a far sbarcare la nave della ong spagnola, e la vicenda si è fortunatamente conclusa senza alcuna conseguenza tragica. “Continueremo a proteggere le vite invisibili – il tweet pubblicato nelle scorse ore da Proactiva, in risposta a quanto accaduto – con un costo elevato, perché questa è la nostra missione. Non avremmo mai permesso a nessuno di restituirli all’inferno. Grazie a tutti per il supporto ricevuto». L’ong spagnola aveva soccorso i migranti nella giornata di giovedì 15 marzo, scontrandosi con le autorità libiche. Dopo alcune ore di stallo e di trattative, in cui è stata convolta anche l’Italia, alla fine, nel tardo pomeriggio di ieri, è arrivato il via libera, con la nave che ha potuto far sbarcare i migranti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE MINACCE LIBICHE

Quello che vede coinvolta la ong spagnola Proactiva, una delle poche ancora attive nei soccorsi di migranti nel Mediterraneo, è già diventato di portata internazionale per via del coinvolgimento di Spagna, Libia, Malta e infine Italia. Una sua nave, la Open Arms, ieri si è impegnata al fine di salvare i 218 migranti avvistati al largo della Libia a bordo di un gommone, su segnalazione della Guardia Costiera italiana. Come però denunciato dalla stessa ong, riporta e ricostruito da Internazionale, però, la Guardia Costiera libica, al termine dei soccorsi, avrebbe intimato Open Arms di consegnare i migranti messi in salvo ad una nave libica poco distante, minacciando anche con le armi. La ong si sarebbe però rifiutata e questo avrebbe portato a conseguenze incredibili, come spiegato perfettamente dal fondatore di Proactiva, Oscar Camps su Twitter: “Per aver rifiutato di consegnare ai libici i migranti soccorsi il protocollo ci vieta al momento di sbarcare in un porto europeo”. Stando a quanto previsto dalle norme, spiega RaiNews, la Libia avrebbe dovuto indicare il porto di arrivo in quanto autorità del paese che ha coordinato i soccorsi ma la Open Arms non riconosce l’autorità del Paese nordafricano. Per tale ragione è stato chiesto alla Spagna di poter cercare una soluzione anche alla luce di molti casi gravi a bordo della nave. Dopo gli allarmi lanciati nelle ultime ore è stata evacuata una bambina di appena tre mesi ed in gravi condizioni di disidratazione, con una grave forma di scabbia insieme alla madre, ma come ha rivelato la ong in un ulteriore tweet, “a bordo ci sono molte donne e bambini in condizioni critiche. Tutti al limite”.



SITUAZIONE SBLOCCATA DOPO 24 ORE

La situazione della nave della ong spagnola Open Arms avrebbe trovato una soluzione solo nella serata di oggi, quando il governo italiano ha acconsentito lo sbarco a Pozzallo, in provincia di Ragusa. A ribadirlo con soddisfazione è stato Luigi Manconi, senatore uscente e importante attivista per i diritti umani, il quale ha seguito la delicata vicenda sin dagli albori. “Finalmente, dopo 24 ore di tensione e di fatica, si è risolta la vicenda della Ong Open Arms, carica di profughi, ora diretta verso il porto di Pozzallo. Grazie all’intelligenza e alla determinazione dei soccorritori e grazie alla saggezza del ministro dell’Interno”, ha commentato su Twitter e confermato anche da La Stampa. Lo stesso Manconi nelle passate ore aveva riferito di aver parlato con il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio ed aveva spiegato: “la Guardia costiera italiana ha comunicato alla nave che deve essere il governo spagnolo a chiedere al governo italiano la concessione di un porto dove approdare”. Ora, la situazione per gli oltre 200 migranti a bordo dovrebbe fortunatamente risolversi.