A seguito del suo arresto per la brutale aggressione ai danni di una coppietta di fidanzati in quel di via Chopin a Milano (con tanto di violenza sessuale perpetrata ai danni della ragazza 19enne), emergono nelle ultime ore nuovi dettagli a proposito di Freylin David Lopez Villa. Il ragazzo colombiano, nonostante abbia cercato di giustificarsi dicendo ai Carabinieri di non ricordare nulla dello stupro, ma solo della precedente rapina, a causa dell’assunzione di funghi allucinogeni, in realtà si è vantato pure dell’aggressione anche con alcuni amici e, dopo aver passato al setaccio i suoi profili social e il suo privato, quello che è apparso chiaro alle forze dell’ordine è che si trattava di un bullo fanatico del boss Pablo Escobar ma anche della armi (lui stesso è un ex militare), tanto da esibirsi in sprezzanti atteggiamenti da gangsta in alcuni scatti. Nelle foto fanno bella mostra di sé armi automatiche e mitragliatrici che, di solito, sono in dotazione all’esercito colombiano e che lui usava durante il periodo di leva. Non solo: dopo l’arrivo in Italia da irregolare, nel 2016, Freylin Villa si è dato alla piccola criminalità, tra qualche bravate e anche episodi di violenza, durante i quali non mancava mai di ostentare la sua passione per il denaro, nonostante in uno scatto che nella giornata di oggi è diventato virale sui social e che lo vede quasi disprezzare una banconota da 50 euro, pur vivendo in una specie di sottotetto e trascorrendo le sue giornate praticamente sempre in strada, in compagnia dei suoi amici. (agg. di R. G. Flore)
UNA DENUNCIA NEL 2017 PER SIMULAZIONE DI REATO
Freylin David Lopez Villa aveva dei piccoli precedenti penali prima dell’arresto per stupro e violenza aggravata contro la coppia di giovanissimi fidanzati a Milano: una serie di errori però, per nulla opera di un “esperto”, lo hanno condotto di fatto in “braccio” alle forze dell’ordine che nel giro di due giorni hanno chiuso il caso. I pm hanno ora un quadro indiziario molto solido, al netto delle confuse ricostruzioni fatte dal colombiano 25enne che avrebbe detto di essere drogato e di ricordare solo la rapina, non tutto il resto. Secondo quanto riporta il Giorno stamani, nell’aprile del 2017 proprio Lopez Villa si presentò dai carabinieri – dopo che era stato già schedato per minacce e porto abusivo di coltello – per denunciare un finto rapimento. «Mi hanno sequestrato», spiegò davanti alle forze dell’ordine che indagavano qualche giorno prima di scoprire che si trattava di un clamoroso falso, con il colombiano che si era del tutto inventato l’accaduto e che quindi si beccò anche la denuncia per simulazione di reato e procurato allarme. (agg. di Niccolò Magnani)
SI VANTAVA CON GLI AMICI AI GIARDINETTI
Con una birra in mano, seduto tranquillamente su una panchina ai giardinetti in via del Turchino insieme agli amici. Freylin David Lopez si stava vantando di aver stuprato una ragazza e picchiato a sangue il suo fidanzato, la coppia vittima del bruto in via Chopin qualche sera fa, quando le forze dell’ordine lo hanno arrestato. Normale per questi balordi, appartenenti spesso a gang di violenti, sudamericani, che hanno fatto del culto della violenza e del macismo la loro regola di vita, vantarsi delle loro gesta criminali. Sempre loro i più brutali, i sudamericani, attacchi a colpi di machete al personale dei treni, stupri, risse in strada ontro altre comunità razziali. In questo caso un colombiano senza permesso di soggiorno, fan del boss assassino del suo paese Pablo Escobar, il narcotrafficante. In Italia grazie al permesso di ricongiungimento familiare, da tempo era attivo nella microcriminalità di quartiere: minacce, porto abusivo di coltello, spaccio, ubriachezza molesta. Niente lavoro. Dice di ricordarsi solo di aver rapinato la coppia e non dello stupro: “avevo preso funghi allucinogeni nel parco” ha detto come se fosse una scusante. Tutto il contrario della testimonianza delle vittime: era lucido, spietato e deciso (Paolo Vites)
STUPRO DI VIA CHOPIN, LE ULTIME NEWS
Milano, stupro di via Chopin: ecco chi è l’aggressore colombiano che nella tarda serata di lunedì 11 marzo 2018 ha aggredito una coppia di giovani ragazzi, lui di 22 anni e lei di 19 anni. Freylin David Lopez Villa ha minacciato con un’arma finta i due ragazzi, per poi picchiare a sangue il maschio e violentare brutalmente la femmina. Entrambi sono stati lasciati agonizzanti sulla strada senza automobile, portafogli e telefoni. Le forze dell’ordine sono riuscite a intercettarlo dopo poche ore e emergono dettagli sulla figura del criminale colombiano. Come sottolinea Il Giornale, Freylin David Lopez Villa aveva seiu profili Facebook attivi e in alcuni di questi è possibile ricavare interessanti particolari: dall’immaigine di sfondo con la scritta “Pablo” e sopra un proiettile e un rotolo di banconote, in riferimento al narcos Pablo Escobar, alle immagini con la fidanzata colombiana e del figlio. Ma non solo: secondo le ultime indiscrezioni, il venticinquenne era un immigrato irregolare già noto alle forze dell’ordine e non avrebbe dovuto trovarsi a Milano la notte di lunedì…
STUPRO DI VIA CHOPIN, CHI E’ FREYLIN DAVID LOPEZ VILLA
Come riporta l’Agenzia Vista, il Maggiore De Angelis ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni su Freylin David Lopez Villa, tracciando un primo identikit sull’aggressore della giovane coppia a Milano: “Lui è stato rintracciato in un parco pubblico, in un giardino pubblico, a ridosso dell’abitazione nella nottata. Il soggetto è stato riconosciuto. No, non ha proferito parola, non ha fatto riferimento alla nottata, non ha cercato di giustificarsi e non ha dato alcun elemento in merito”. “Il soggetto è un individuo ventiquattrenne sudamericano già noto alle forze dell’ordine per reati non attinenti alla sfera dei reati contro la persona. Ha reati contro il patrimonio, ma sul passaggio potremo essere più chiari. Violenze sessuali? No, precedenti specifici non ne ha”, continua De Angelis, parlando anche dell’impiego del ragazzo: “E’ un individuo che non ha un lavoro fisso e vive di espedienti: lavori saltuari piuttosto che espedienti”. Infine, una battuta sulla famiglia: “Non ha famiglia in Italia, non sappiamo se ha una famiglia d’origine”.