In seguito all’assoluzione per il processo relativo alla loggia segreta P3, Denis Verdini ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per commentare l’accaduto: “Dopo anni di gogna mediatica, di titoloni sparati in cui si è parlato di fantomatici tesoretti illegali, di miei presunti conti segreti all’estero, di considerevoli somme depositate per pagare tangenti oscure a chissà chi, sotto la regia orchestrata da un’associazione segreta tesa a destabilizzare lo Stato e le sue istituzioni, oggi il tribunale di Roma ha certificato la mia totale estraneità a un’imputazione gravissima e infamante. Uno squarcio di luce alla fine di un tunnel interminabile che mi rende finalmente giustizia dopo le tante falsità che hanno segnato la mia vita e quella della mia famiglia. Rtengo importante che i giudici di Roma abbiano ristabilito la verità sull’accusa più grave: è un primo passo che confido possa gettare una luce diversa anche sugli altri procedimenti che mi riguardano, di fronte ai quali mi sono sempre posto con la fiducia che alla fine la verità processuale coincida con la realtà dei fatti”. (agg. di Fabio Belli)



RISARCIMENTO DI UN EURO A FAVORE DI CALDORO

La sentenza emessa oggi dai giudici della IX Sezione Penale del Tribunale di Roma ha, di fatto, riconosciuto come associazione segreta a delinquere quella che è stata rinominata come la cosiddetta Loggia P3, per un totale di otto condanne che hanno riguardato anche uno dei nomi simbolo della politica campana dello scorso decennio, vale a dire l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Il 58enne ex deputato eletto nelle liste prima di Forza Italia e poi del Popolo delle Libertà è stato scarcerato proprio lo scorso 3 febbraio dopo quattro anni di reclusione dopo essere stato condannato in quattro processi, tra i quali quello che lo vedeva imputato per il reato di concorso esterno in associazione camorristica: e adesso all’ex coordinatore campano di Forza Italia sono stati comminati altri dieci mesi per diffamazione e violenza privata. Inoltre, per lui (si tratta in totale della quinta condanna) e per Ernesto Sica, ex assessore regionale e sindaco di Pontecagnano, i giudici di della IX Sezione hanno pure disposto il risarcimento simbolico di un euro a favore di Stefano Caldoro, già governatore della Regione Campania dal 2010 al 2015. (agg. di R. G. Flore)



P3: ASSOLTO VERDINI, CONDANNA PER CARBONI

La loggia segreta della P3 è esistita per davvero: o almeno, così la pensano i giudici della nona sezione penale del Tribunale di Roma. Otto condanne in tutto, altre assoluzioni e un impianto che dopo 17 anni di lunghi processi, false piste e retroscena riportano alla realtà presente la possibile verità di una loggia massonica segreta che operava nella politica italiana. Una condanna di 6 anni e mezzo di reclusione per Flavio Carboni (uomo d’affari) e 4 anni e 9 mesi per l’imprenditore Arcangelo Martino, secondo il report dell’Ansa: così hanno stabilito i giudici nelle sentenze di questa mattina che invece hanno deciso di assolvere Denis Verdini, ex senatore di Ala, per la medesima accusa di loggia massonica contro la legge Anselmi sulle società segrete. Per l’ex collaboratore di Berlusconi resta invece l’accusa, con condanna ad un anno e 3 mesi più multa di 600mila euro, di finanziamento illecito ma viene del tutto assolto dall’accusa di massoneria.



GLI ALTRI CONDANNATI

«Fino al 2010 è esistita la P3, un’associazione per delinquere caratterizzata dalla segretezza degli scopi che, agendo in violazione della Legge Anselmi del 1982, puntava da un lato a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali dello Stato, degli enti amministrativi e locali e dall’altro a procurarsi finanziamenti con il coinvolgimento di imprenditori terzi a investire nel settore delle fonti di produzione dell’energia rinnovabile»: così i giudici del Tribunale romano, secondo quanto riporta Repubblica. Tra i vari condannati della nona sezione penale di Roma, figurano nomi importanti come Nicola Cosentino (ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi e uomo forte in Campania per Forza Italia), che prende 10 mesi di reclusione, ma anche l’attuale sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica, già assessore regionale della Campania. Entrambi figuravano con l’accusa di diffamazione e violenza privata ai danni di Stefano Caldoro, il candidato presidente della Regione Campania fino al 2015; tra gli altri condannati (sempre a un anno e 10 mesi), anche il presidente di un Consorzio, Pinello Cossu, e Ignazio Farris. Quest’ultimo era stato nominato direttore generale dell’Arpa ma secondo i pm, tale nomina essendo avvenuta in violazione dell’articolo 19 della legge della Regione Sardegna n.6/2006, non sarebbe risultata valida. Tra i reati invece prescritti figura quella di abuso d’ufficio che era imputata all’ex Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, neo-eletto alla Camera con Forza Italia.