Intervistato ieri sera a Matrix già il direttore della Gazzetta di Parma aveva espresso un giudizio molto forte sulla vicenda Balzerani riportando alla mente un’acuta osservazione sull’intera questione delle vittime di terrorismo “rosso”: «prima del sequestro Moro parlavano delle Brigate Rosse come persone che salvavano gli oppressi», denuncia l’ex editorialista della Stampa e ora direttore della Gazzetta di Parma Michele Brambilla. Non solo nella trasmissione di Porro, anche poi in una bella lettera resa pubblica sul suo canale Twitter, Brambilla si scaglia contro quella che lui considera una «benevolenza criminale verso i terroristi rossi». «La signora Balzerani si può permettere di dileggiare le vittime dei suoi delitti a causa di un pregiudizio», scrive il giornalista che affonda le radici del suo commento nei bui anni di Piombo, non solo durante il rapimento del Presidente Dc. «È il pregiudizio, positivo, che ha contagiato tanta cultura e tanta informazione, secondo il quale i terroristi rossi vanno distinti da tutti gli altri perché sono animati in fondo da un nobile fine: una società più  giusta. La liberazione degli oppressi, dare a ciascuno secondo il suo bisogno; si certo, hanno ucciso, però avevano in mente un mondo migliore. Non si possono mettere sullo stesso piano degli altri terroristi». Brambilla definisce tutti i pregiudizi – e i giudizi ideologici – come brutti a prescindere, sia che siano “positivi” (rossi) o “negativi” (fascisti, nella divisione ormai consolidata dell’opinione pubblica). Nella lettera che potete leggere per intero qui, si puntualizza: «se non si riconosce l’esistenza di questo benevolo pregiudizio non si spiega come mai solo loro, gli ex brigatisti, vengono da anni invitati a tenere conferenze e persino lezioni universitarie. Ha ragione Gabrielli, non si è mai visto un mafioso che viene chiamato in tv “dirigente di Cosa Nostra”». (agg. di Niccolò Magnani)



NARDELLA, “INSULTI MESCHINI AI MORTI DELLE BR”

Non si placa la polemica su una delle Brigatiste protagoniste del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro: allo “sfregio” lanciato dalle parole durissime contro le vittime delle Brigate Rosse replica il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo che nella sua città si sono tenute le gravissimi dichiarazioni della ex terrorista. «Le parole dell’ex brigatista Balzerani sono un insulto meschino ad Aldo Moro e a tutte le vittime del terrorismo», spiega il primo cittadino fiorentino, che poi puntualizza e attacca ancora, «Quanto detto dalla Balzerani è inaccettabile. Quanto da lei affermato è  un oltraggio alla memoria di coloro che hanno perso la vita in una strage che ha segnato e cambiato la storia del nostro Paese. Firenze, che ha perso un sindaco, Lando Conti, per mano terrorista, si schiera dalla parte di chi ha perso la vita in nome dei valori istituzionali che i brigatisti volevano sovvertire». Numerosissime le manifestazioni di vicinanza della politica, della società, della cultura a sostegno e a favore dei tanti familiari insultati dalle sprezzanti parole della Balzerani: quello che forse non capitò poi così tanto negli anni passati, in pieni anni di piombo, dove dichiarazioni del genere forse furono in alcuni casi anche difese e “giustificate” davanti a cera opinione pubblica.. (agg. di Niccolò Magnani)



LA FIGLIA DI ALDO MORO: “IO GRATIS IN GIRO PER L’ITALIA”

La replica di Maria Fida Moro all’ex brigatista Barbara Balzerani è durissima. La figlia dello statista Aldo Moro, ucciso 40 anni fa dalle Brigate Rosse, come riporta Repubblica, respinge l’accusa di aver fatto del ruolo della vittima un mestiere. E anzi, contrattacca:”rendo atto della sua inconsulta dichiarazione. Avrei immaginato che avrebbe risposto con il silenzio che è d’oro. Negli ultimi quaranta anni mentre io mi arrampicavo sugli specchi per mantenere mio figlio, voi ve la siete “goduta” senza fatica, senza dolore e senza merito”. Ciò detto aggiungo che io sono quella del perdono nei vostri confronti, che mi è costato un baule di parolacce e minacce di morte (compresa la carta igienica sporca inviata per posta). Altri hanno trasformato in mestiere ed in una lucrosa fonte di reddito il nostro dolore. Detesto anche solo l’idea del mestiere di vittima, che ho sempre rifiutato. Sono andata in giro gratis attraverso l’Italia per portare un messaggio di pace amorevole, nonostante. Se c’è qualcuno che ha trasformato in mestiere una morte totalmente ingiusta siete voi, portati in palma di mano, da gente vile e meschina”. (agg. di Dario D’Angelo)



LA RISPOSTA DI MARIA FIDA MORO

Bufera su Barbara Balzerani, ex componente della colonna romana delle Br condannata per l’omicidio di Aldo Moro e la strage di via Fani. Il caso è scoppiato in seguito alle sue dichiarazioni, rilasciate nel corso della presentazione del suo libro in un centro sociale. La Balzerani ha infatti attaccato le vittime del terrorismo: «C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola». Le sue parole sfidano il cinismo e ci hanno messo poco a innescare le polemiche: «Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te». In altre parole, la Balzerani rivenda il suo diritto a parlare a 40 anni dai tragici fatti che sconvolsero l’Italia. A stretto giro di posta è arrivata la replica della figlia di Aldo Moro, che in un video su YouTube ha attaccato l’ex brigatista. «Che palle il quarantennale lo dico io che non l’ho provato e che l’ho subito e che ho il titolo per dirlo. Perché il quarantennale mi dà dolore. Ma la signora Balzerani non può dirlo perché lei è tra coloro che l’hanno provocato», riporta Libero.

BALZERANI: “LA FIGURA DELLA VITTIMA È DIVENTATA UN MESTIERE”

Inizialmente l’ex terrorista Barbara Balzerani aveva evitato di parlare dell’anniversario della strage. Per il centro sociale la presentazione del libro a Firenze a 40 anni da quei fatti è «pura coincidenza». Lo ha assicurato Edoardo Todaro, sindacalista dei Cobas, introducendo l’iniziativa con Silvia De Bernardinis, autrice della prefazione. «Anche se nessuno ci potrà credere, in realtà davvero nessuno aveva pensato a questa coincidenza – riporta il Corriere della Sera – ma quando è stato fissato l’appuntamento non ci siamo tirati indietro». Poi accusa i mezzi di informazione che «vista la scarsezza di notizie da dare, dovevano “crearne” una». A incontro concluso poi Barbara Balzerani ha pronunciato le frasi che hanno scatenato la bufera. Già nel gennaio scorso l’ex brigatista aveva pronunciato frasi sembrate uno schiaffo ai familiari delle vittime di via Fani e di Aldo Moro: «Che palle, sta per arrivare il quarantennale della strage, qualcuno vuole ospitarmi?», aveva detto Balzerani, condannata per omicidio e sequestro di persona.