Il Movimento 5 Stelle ha puntato tutto durante la campagna elettorale sul Reddito di Cittadinanza e ora inevitabilmente – al netto delle notizie più o meno verificate di richieste ai Caf in giro per l’Italia – gli elettori chiedono a gran voce quando e come si potrà dar atto alla promessa elettorale. Sulla formazione del Governo l’asse finora che prova i primi veri contatti è quello tra i due veri vincitori di queste Elezioni, ovvero Salvini per il Centrodestra e ovviamente Di Maio per il Movimento 5 Stelle: su questo punto del RdC si studia in particolare un possibile accordo dato che i grillini non vogliono mettere in secondo piano la loro più importante promessa elettorale (sulla quale si giocano gran parte della “faccia” con i propri elettori). Ieri il segretario della Lega Matteo Salvini ha posto i primi veri paletti al Reddito di Cittadinanza, dimostrando come l’inizio di possibile accordo Lega-M5s non sia per nulla semplice o diretto. «Studierò la proposta Cinque Stelle sul reddito di cittadinanza che è cambiata varie volte, finora ne ho lette tre versioni. È cruciale per me una condizione, che questa misura non abbia un carattere assistenziale». Secondo Salvini sarebbe meglio che, al posto di una misura del genere, si prenda come primissimo provvedimento una nuova riforma per il lavoro dei giovani: «Così come l’hanno proposto non funziona perché è destinato a tutti, magari anche a chi non ne ha bisogno, perché gode comunque di una ricchezza. Un buon compromesso potrebbe essere il reddito di inclusione che sta sperimentando il governo leghista della Lombardia. Non è troppo dissimile dal loro, ne salvi il principio ma almeno lo trasformi in una misura che serve davvero contro la povertà», spiega il consigliere economico di Salvini, Claudio Borghi.



QUANTO COSTA LA MISURA?

Questa mattina Luigi Di Maio è intervenuto al Cosmoprof, il salone del beauty in corso alla Fiera di Bologna, e ha ricevuto molte richieste da parte dei presenti proprio sul futuro del Reddito di Cittadinanza promesso dal suo Movimento in campagna elettorale: «rilanceremo il lavoro per tutti, Sono qui sostenere una delle grandi eccellenze a livello mondiale che abbiamo, un punto di riferimento come Cosmoprof. Ma anche per stare vicino al popolo delle partite Iva, a coloro che sono piccoli imprenditori italiani ma che rappresentano eccellenze nel mondo per la loro arte, per quello che riescono a fare con le loro conoscenze e soprattutto perché hanno la capacità sempre di aggiornarsi». Gli imprenditori hanno però denunciato qualche rischio in una misura così tanto assistenzialista come quello del RdC. Molti altri hanno chiesto effettivamente quanto potrebbe costare una misura del genere, anche perché ancora del tutto non è chiaro le modalità e le possibile “coperture” che i grillini abbiano in mente; la proposta che ha consentito al Movimento 5 stelle dovrebbe interessare circa 9 milioni di persone, secondo le stime contenute nel documento M5s. «La selezione è stata fatta, si spiega, includendo tutti coloro che non hanno reddito o hanno redditi molto bassi’. Dalle indicazioni fornite si può immaginare, di conseguenza, che la proposta dei grillini si potrebbe collocare a metà tra il ‘salario minimo garantito’ e il ‘reddito minimo garantito’, viene riportato oggi dall’Adnkronos. In termini numerici, sono circa 100 i miliardi di euro necessari, al momento proibitivo per qualsiasi governo da mantenere se utilizzato su larga scala per tutti. Per i soli 9 milioni di cittadini che potrebbe invece venire “ridotto” il RdC, il costo sarebbe circa di 16 miliardi, secondo le stime dell’Adn.

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