Quella di Stephanie e Sandy è fortunatamente una storia a lieto fine. Grazie a Le Iene, madre e figlio si sono riabbracciati dopo 29 lunghi anni. Dopo averci raccontato la storia della donna dal passato non semplice, Nina è stata contattata dalla compagna di Sandy via Facebook riuscendo così a mettersi in contatto con il ragazzo, oggi ormai un uomo e padre di tre figli. Stephanie, si ritrova così ad essere nuovamente mamma ma soprattutto nonna. Un’emozione che difficilmente si può esprimere a parole, come i sentimenti di commozione e confusione che hanno dominato madre e figlio al momento del loro primo incontro in aeroporto. E’ bastato uno sguardo per riconoscerlo: “Lo sapevo che era lui”, ha dichiarato Stephanie in lacrime. “L’ho sempre detto, il giorno che vedo mio figlio so che è lui”, ha aggiunto. Dopo l’incontro Sandy ha manifestato la sua intenzione di portare la donna, sua madre, in casa, dove ha fatto la conoscenza della nipotina della quale il figlio già le aveva parlato durante il viaggio in auto di due ore. Una breve fermata in autogrill, il tempo necessario per prendere un regalo alla sua nipotina e poi via verso casa, dopo essersi appisolata sulla spalla del figlio. “E’ natale per me”, ha commentato commossa in auto la donna. “Ho paura di svegliarmi e ritrovarmi a casa”, ha aggiunto, condividendo gli stessi timori con il suo Sandy. “La mia metà è qui”, ha aggiunto Stephanie emozionatissima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“MI È VENUTO UN TONFO AL CUORE, ORA HO DUE MAMME”

Stephanie aveva 19 anni quando gli assistenti sociali le hanno portato via il figlio Sandy. Da quel giorno sono passati 29 anni, ma lei non ha mai smesso di cercarlo. E grazie a Le Iene e a Giovanna Nina Palmieri è riuscita a trovarlo. L’incontro è stato commovente, infatti Le Iene su Twitter hanno scritto: «Siamo tanto orgogliosi di aver contribuito a questo abbraccio». Dopo l’appello della mamma, una ragazza si è messa in contatto tramite Facebook con il programma: è la fidanzata di Sandy. «Non ho dormito, riguardavo i video. Non ho ancora realizzato… Stavo giocando con mia figlia, ho cominciato a vedere il programma: scherzavo con la mia fidanzata sul nome, si parlava di Sandy. “Guarda, uno che si chiama come me”. Poi ho cominciato a sentire la storia e mi sono imbambolato a guardare le foto». Stentava a crederci Sandy: «Mi è venuto un tonfo al cuore. Pensavo che lei non mi volesse o che non poteva tenermi, che mi avesse abbandonato per seguire altri sogni». Poi ha parlato dei suoi genitori adottivi: «Mi hanno sempre aiutato, non mi hanno fatto mancare niente. Mia madre era preoccupata, teme di perdermi, ma le ho detto che ho due mamme». Clicca qui per il video del servizio de Le Iene. (agg. di Silvana Palazzo)



SANDY, MAMMA TI CERCA DA 29 ANNI: APPELLO ALLE IENE

29 anni di silenzi e dubbi: è questo lo scotto che deve pagare Stephanie, la madre di 48 anni che si è vista strappare dai servizi sociali il figlio Sandy. Un dramma che ha spinto la donna in un vortice di disperazione, alla ricerca di una possibile soluzione o qualche informazione sul ragazzo. La storia di Stephanie ed il suo dolore iniziano però ben molto prima della nascita di Sandy ed è tutto collegato con la sua stessa infanzia. Un circolo vizioso che l’ha vista vittima per ben due volte, prima dalla famiglia d’origine e poi dagli estranei che hanno deciso di toglierle il figlio. Le Iene e Nina Palmeri ritorneranno ad occuparsi del caso nella puntata di oggi, domenica 18 marzo 2018. Dov’è finito Sandy? La madre ha deciso di aprire un account email, sottolinea Leggo, nella speranza che il figlio o chiunque lo conosca possa finalmente darle qualche informazione. Era il 1989 quando Stephanie ha visto per l’ultima volta il suo bambino, oggi un uomo adulto che potrebbe addirittura essere alla ricerca della madre. 



LA DRAMMATICA VITA DELLA DONNA

La vita di Stephanie, la madre in cerca del figlio Sandy da 29 anni, si incrina quando era appena bambina. La madre all’epoca era un’aspirante ballerina caduta in un vortice ambiguo per quegli anni, fatto di striptease e spettacoli e forse proprio per questo decide di affidarle alle cure dell’orfanotrofio. La donna infatti inizia in seguito a girare il mondo grazie a numerosi tour, convinta di non poter essere madre. Per questo Stephanie viene affidata ad una coppia di anziani, ma qui conosce il suo orco: l’uomo abusa di lei ripetutamente e per tre lunghi anni. Appena ragazzina, trova conforto nella nipote del suo aguzzino, ma la verità emerge e l’uomo aumenta la violenza nei suoi confronti. Sarà questo il motore che spingerà Stephanie a partire alla ricerca della madre, sottolinea Leggo, riuscendo a trovarla. Augusto Monaco diviene presto il suo primo amore e dalla loro relazione nasce Sandy, costretto in ospedale per via del parto prematuro. Ed è qui che inizia il terzo incubo di Stephanie, per via della decisione di seguire Monaco e credere alle sue promesse. Clicca qui per rivedere il servizio de Le Iene su Stephanie. 

SOLO DUE ANNI INSIEME, POI INTERVENGONO GLI ASSISTENTI SOCIALI

La vita di Stephanie le ha messo i bastoni fra le ruote fin dai primi anni di vita e così è stato anche per il figlio Sandy. Madre e bambino infatti trascorreranno insieme solo i primi due anni e mezzo di vita del piccolo, divisi fra strada, centri di accoglienza e istituti religiosi. Anche se in quei momenti il cibo scarseggiava, mamma Stephanie decide comunque di privarsi di tutto per permettere al bambino di mangiare. L’unica cosa che riusciva a salvarla era un lavoretto come addetta delle pulizie che le garantiva una piccola entrata, sufficiente per pagare una babysitter ma che le regalerà un nuovo dolore. Siamo a fine anni Ottanta e la donna sta lavorando quando gli assistenti sociali bussano alla sua porta e decidono di prelevare Sandy per darlo in adozione. Grazie all’aiuto de Le Iene Stephanie oggi è riuscita ad andare ad Avezzano per ottenere delle informazioni dall’anagrafe cittadina, che tuttavia non posso rivelarle molto, dato che il ragazzo ha cambiato cognome e la legge impone alla madre naturale di poter avere solo il certificato di nascita.