Barbara d’Urso si è occupata a Pomeriggio 5 del caso di Laura Petrolito, la 20enne uccisa e gettata nel pozzo dal compagno. In collegamento è intervenuto il padre della ragazza, disperato per la morte della figlia: «Come devo fare senza mia figlia? Non si è reso conto di quello che ha fatto? Ho il cuore a pezzi, non meritava di morire». L’uomo ha raccontato che la figlia aveva denunciato il compagno per le violenze subite: «A cosa è servita la denuncia? Dove sono gli assistenti sociali? Se ne sono fregati». Il padre di Laura ha infatti raccontato che erano al corrente di tutto: «Con lei era violento, violentissimo, l’assistente sociale lo sapeva, glielo diceva che le dava botte. Le faceva di tutto». Lui invece non sapeva nulla delle violenze: «Non sapevo che era un mostro, ora ho scoperto tutto. Ho scoperto che si voleva chiudere in comunità con il figlio, ma l’assistente sociale le diceva di no». Duro anche il commento di Barbara d’Urso, che ha definito il fidanzato «un bastardo» e poi ha espresso la speranza che il figlio venga affidato al nonno e cresciuto nel ricordo di sua figlia. (agg. di Silvana Palazzo)
IL COMPAGNO HA AGITO PER GELOSIA
Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli raccapriccianti in merito al terribile delitto che si è consumato nelle passate ore a Canicattini Bagni, Siracusa. Paolo Cugno, assassino reo confesso della compagna Laura Petrolito, avrebbe ucciso per gelosia. Sebbene nella coppia ci fossero stati numerosi episodi di violenza anche in passato, però, non si sarebbe trattato di un delitto premeditato né la giovane mamma 20enne avrebbe denunciato mai il ragazzo. Le indagini sono appena all’inizio e dopo la confessione choc del compagno ci saranno ancora molti elementi da chiarire nell’intera vicenda. A confidare agli inquirenti cosa lo avrebbe spinto ad accoltellare la fidanzata fino alla morte, sarebbe stato proprio Paolo. Una gelosia folle, la sua, al punto da aver spesso portato a violenti liti, fino all’ultima dall’epilogo fatale. Il procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano, come riporta Siracusanews.it, ha commentato: “Pensiamo che dalle parole si sia passati alle minacce e poi alle coltellate. Dall’autopsia sapremo altro. Non risultano comunque denunce pregresse. Il delitto è avvenuto nell’ambito di un rapporto travagliato, contrassegnato da tempo da litigi e da un tasso di gelosia elevato. Riteniamo che non ci fosse premeditazione, è stato un classico delitto d’impeto, anzi potremmo parlare di un caso di violenza progressiva, di una progressione della violenza”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALMENO 6 COLTELLATE DAL COMPAGNO
Solo sei anni di differenza tra Laura Petrolito, 20enne di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, e Paolo Cugno, il compagno nonché padre del suo secondo figlio e che da qualche ora è ufficialmente il suo assassino re confesso. La presenza del 26enne alle sette del mattino nella campagna di famiglia, dove poi sarebbe stato trovato il cadavere di Laura, in un pozzo, aveva insospettito non poco il padre. Come riporta LiveSicilia.it, una volta portato in caserma, il giovane si è dapprima chiuso in un silenzio assordante, per poi confessare l’atroce delitto, scatenato dall’ennesima lite, forse dovuta all’eccessiva gelosia. I due si erano allontanati insieme alle 19:00 di sabato scorso per poi non essere più visti. I cellulari di entrambi risultarono subito non raggiungibili e questo contribuì a far crescere i sospetti del padre della vittima, con il quale la coppia viveva. Sospetti resi maggiori per il mancato rientro di Laura per dare da mangiare al piccolo figlio, avuto proprio da Cutro. E così, il 26enne si è scagliato senza pietà sul corpo della giovane sferrandole almeno sei coltellate tra il petto e il collo, come evidenziato da un primo esame. E’ morta così, abbandonata poi in un pozzo, la povera Laura al termine di una storia che ormai da tempo si trascinava tra pochi alti e moltissimi bassi. Sono tanti, oggi, i testimoni che parlano di una coppia turbolenta, nonostante il desiderio di lei di potersi un giorno dedicare esclusivamente alla famiglia, proprio con al fianco quell’uomo che però ha deciso di metterla a tacere per sempre. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL CORDOGLIO DEL SINDACO
Laura Petrolito, la giovane mamma 20enne uccisa a coltellate dal compagno Paolo Cugno, avrebbe ricevuto in tutto “almeno sei coltellate”. La sua morte, secondo una prima ispezione cadaverica, sarebbe sopraggiunta intorno alle 22:00 dello scorso sabato. Come spiega Il Giornale, era stato il padre a lanciare l’allarme, non vedendola rientrare in casa, dopo che gli aveva affidato il figlio minore, nato dalla relazione con il suo assassino reo confesso. Da tempo il loro rapporto stava attraversando una profonda crisi come confermato anche da alcune persone vicine alla coppia. Paolo aveva fatto perdere le tracce fino a ieri mattina quando si è messo in contatto con il padre. La telefonata partiva da contrada Tradituso, nel territorio di Noto, dove si sono subito concentrate le ricerche della giovane 20enne. Quello effettuato dai carabinieri è stato definito un ritrovamento tragico poiché il cadavere di Laura era perfettamente incastrato tra le lamiere di un pozzo artesiano dove Paolo l’aveva nascosta dopo averla uccisa a colpi di arma da taglio. Il padre della vittima al momento è comprensibilmente sotto choc. La cittadina apparentemente tranquilla di Canicattini Bagni si risveglia così in un nuovo incubo, a distanza di quattro anni da un altro drammatico fatto di cronaca, l’omicidio di Maria Ton, uccisa dal marito. “Auspichiamo che le forze dell’ordine e gli inquirenti facciano piena luce e soprattutto rendano giustizia per la morte di una giovanissima mamma. Una vera e propria follia che come Comune non ci stancheremo di arginare e curare attraverso azioni di sensibilizzazione”, ha commentato il sindaco Marilena Miceli. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FIDANZATO CONFESSA IL DELITTO
La svolta nel terribile delitto della 20enne Laura Petrolito è arrivata nella notte, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del compagno. Paolo Cugno alla fine ha ceduto ed ha confessato l’omicidio prendendosi le sue responsabilità: “Sono stato io, l’ho uccisa io”, avrebbe detto agli inquirenti. Come spiega RaiNews, attualmente l’uomo si trova rinchiuso in carcere dopo aver trascorso del tempo nella caserma dei carabinieri in stato di fermo. Già nel cuore della notte a Canicattini Bagni, luogo del delitto, si sono rincorse le voci seguite dalle urla rivolte proprio al giovane compagno della vittima: “Sei un assassino!”, “Devi marcire in carcere”, “Hai ammazzato una ragazza, maledetto”. Cugno, dunque, messo alle strette in fase di interrogatorio, ha confessato l’omicidio della ventenne, dalla quale aveva avuto un bambino, ammettendo di essere stato lui ad accoltellarla al culmine dell’ennesima lite e di aver poi gettato il suo corpo in fondo ad un pozzo artesiano, in una campagna di famiglia. Lo stesso Cugno avrebbe poi detto agli inquirenti dove avrebbe nascosto l’arma. Secondo il medico legale, sarebbero almeno sei le coltellate che l’uomo avrebbe inferto sul corpo della compagna, al collo ed al petto, per poi tentare di nascondere il corpo. L’autopsia sul corpo della povera Laura sarà eseguita nella giornata di domani. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL COMPAGNO PAOLO CUGNO INDAGATO PER OMICIDIO
Al termine del lungo interrogatorio, risulta ufficialmente indagato il compagno di Laura Petralito, la 20enne uccisa a più coltellate e gettata nel pozzo pare solo in un secondo momento: si chiama Paolo Cugno, secondo le prime info date dal Messaggero, e si ritrova ora indagato per l’omicidio della compagna 20enne con la quale ieri sera è uscito per una passeggiata rimanendo di fatto l’ultimo ad averla vista viva prima dell’orrore inflittole. A denunciarne la scomparsa era stato ieri sera il padre, che non era riuscito a mettersi in contatto con la figlia e neanche con il compagno: avevano lasciato il figlio di 8 mesi proprio dal nonno ieri sera ma non ci sono più state notizie sui due, non essendo rientrati entro gli orari normali e consueti. «Dopo l’allarme del padre sono iniziate le ricerche della ragazza a cui hanno partecipato anche alcuni volontari. I carabinieri hanno interrogato persone vicine alla coppia. Stamane, il padre di Paolo Cugno sarebbe stato contattato dal figlio. I militari dell’Arma hanno focalizzato le ricerche su una particolare zona, contrada Tradituso del Comune di Noto. E all’interno del pozzo hanno trovato il cadavere», riporta il Messaggero con le ultimissime novità rivelate dalla procura di Siracusa che al momento non pare aver emesso custodia cautelare a Cugno, anche se non sono escluse novità nelle prossime ore per un caso di cronaca ancora tutto in itinere. Lo choc intanto è profondo in tutta la comunità, con il padre di Laura che – dicono i vicini – non smette di piangere da ore dopo il ritrovamento nel pozzo della sua ancora giovanissima figlia. (agg. di Niccolò Magnani)
INTERROGATO IL FIDANZATO DI LAURA PETRALITO
Mentre è ancora sotto torchio il compagno della ragazza trovata tragicamente uccisa nel pozzo di Canicattini, iniziano a parlare alcuni vicini e conoscenti della povera 20enne morta lasciando due figli piccolissimi senza la mamma: la notizia dell’assassinio ha fatto ovviamente il giro della provincia di Siracusa, e non solo, con Repubblica Palermo che ha raccolto le primissime “voci” dai luoghi del delitto. «Siamo sgomenti; Due settimane fa – dice la sindaca di Canicattini Bagni Marilena Miceli – abbiamo inaugurato una targa in piazza Dante Alighieri in memoria di tutte le donne morte per mano violenta adesso non trovo parole. Tutta la nostra città è ferita e si stringe attorno al figlioletto di Laura, l’altra vittima di questa assurda tragedia, e ai familiari. Auspichiamo che le forze dell’ordine e gli inquirenti facciano piena luce e soprattutto che rendano giustizia per la morte di una giovanissima mamma. Una vera e propria follia che come Comune non ci stancheremo di arginare e curare attraverso azioni di sensibilizzazione». Le indagini proseguono e per ora il mistero resta, con i pochissimi indizi che confermano le tante coltellate che Laura ha subito nelle scorse giornate prima di essere gettata in maniera altrettanto indegna nel pozzo fuori città. (agg. di Niccolò Magnani)
20ENNE RITROVATA NEL POZZO
Laura Petrolito, giovane madre di due figli, appena 20enne, è stata uccisa a coltellate e gettata in un pozzo. Il drammatico ritrovamento, come spiega Repubblica.it, è avvenuto solo nella giornata odierna nelle campagne di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. Il suo cadavere poi identificato ha portato a spiegare la scomparsa misteriosa della giovane, che dalla passata notte aveva fatto perdere le sue tracce. A lanciare l’allarme è stato proprio il padre, preoccupato non vedendola rientrare a casa e non riuscendo a mettersi in contatto con lei a causa del cellulare che risultava perennemente spento. Il suo cadavere è stato rinvenuto solo questa mattina, in fondo ad un pozzo in contrada Stallaini, zona in aperta campagna. Il principale indagato del suo delitto, al momento sembra essere il compagno della vittima, nonché padre del secondo bambino di due anni, attualmente sotto torchio nella caserma dei carabinieri. Laura Petrolito lascia anche un’altra figlia maggiore nata da una sua precedente relazione. Secondo i primissimi riscontri effettuati dopo il recupero del corpo la 20enne sarebbe stata uccisa a coltellate prima di essere dettata nel pozzo artesiano.
IL CADAVERE IN UN POZZO
Quella che si è presentata davanti agli occhi degli inquirenti è stata una scena raccapricciante: il cadavere della 20enne Laura Petrolito si trovava incastrato tra le lamiere presenti all’interno del pozzo, per questo motivo non è arrivato fino in fondo. Il suo assassino ha però provato a spingerla giù per quanto possibile ma, arresosi, avrebbe coperto il pozzo con il coperchio in ferro dandosi alla fuga. Sul posto, intanto, dopo il drammatico ritrovamento sono prontamente giunti, oltre alle forze dell’ordine anche i parenti della giovane madre uccisa. Laura era figlia unica ed alle spalle aveva una storia molto delicata. Abbandonata dalla madre quando era molto piccola, fu sempre seguita dai servizi sociali. A confermare la sua storia, anche la sindaca Marilena Miceli che a Repubblica ha spiegato: “Per molti anni sono stata assessora ai Servizi sociali del Comune e ho seguito Laura da vicino. Per me lei è parte della nostra grande famiglia, è una ragazzina dolcissima che nonostante le vicissitudini familiari ha sempre mostrato forza e sorriso”. Disperazione da parte anche della famiglia del fidanzato, ascoltata dai carabinieri di Canicattini Bagni.