Quante volte avrete chiesto, magari implorato, ai vostri genitori un aiutino economico per un concerto, un regalo, un film e perché no, anche una vacanza? Sì esatto, non si contano le volte delle richieste, ma spesso di contano le volte dei dinieghi: più passa questa epoca e più il “no” diventa una rarità che si espleta talvolta nella vita familiare e nei rapporti tra padri, madri e figli. Ecco, quanto avvenuto a Resana (Castelfranco Veneto) ha dell’incredibile solo per gli effetti, truci e folli, ma non nell’origine ormai assai comune purtroppo: “non ci paghi la vacanza a Praga? Bene, allora ti massacriamo”. Così è successo con due ragazze venete di 17 e 20 anni che hanno picchiato, pestato, minacciato con un coltello la madre 40enne infermiera che aveva pare come unica colpa quella di aver rifiutato il pagamento della vacanza richiesta dalle due figlie in quel di Praga. Un “no” detto magari perentorio a chi è abituato a sentirsi dire sempre “sì”, o “hai ragione”: e l’assurdità scatta. Le due sorelle quando hanno chiesto alla donna di 46 anni il numeri della carta di credito per effettuare il pagamento finale della loro breve vacanza da sole nella capitale boema, hanno ricevuto un “no” secco per quella soluzione online. “Rifiuti? Allora te la facciamo pagare”: e così è stato, visto che tra calci, pugni, minacce con coltello e insulti, l’intenzione era quella di prelevarle la carta di credito e pagare lo stesso la vacanza.



DENUNCIATE LE DUE FIGLIE 20ENNI

Secondo quanto racconta la Tribuna di Treviso, la madre terrorizzata e completamente presa alla sprovvista dalla reazione delle due sue figlie, è corsa in ospedale dove si è fatta medicare e dove sono state riscontrate ecchimosi a braccia e gambe e tagli vari. «La prognosi è stata lieve, poco più di sette giorni, ma le ferite, per quella madre, sono sicuramente ben più pesanti: ha subito un’aggressione da parte delle sue stesse figlie, due ragazze senza alcun precedente penale, due studentesse che non avevano mai destato particolari preoccupazioni», spiegano i colleghi da Resana. A quel punto anche i carabinieri sono intervenuti sia per le chiamate dei vicini che hanno udito le urla delle figlie e sia per la volontà ferma, a quel punto, di voler denunciare il tutto da parte della donna. Che una madre arrivi ad un punto tale fa davvero impressione, ma molta di più la fa una reazione così assurda e “banalizzante” come quella delle due figlie ventenni. Le due giovani dovranno rispondere dei reati di lesioni personali, minacce e violenza privata in concorso: e soprattutto, non andranno a fare una vacanza a Praga.

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