Sant’Agnese di Boemia, la storia

Il 2 marzo viene solennemente celebrata Sant’Agnese di Boemia. Agnese nacque nel 1211 a Praga da due nobili genitori: la regina Costanza e il re boemo Premysl Otakar I. La bambina si ritrovò ben presto al centro di numerosi progetti di fidanzamento per finalità dinastiche e politiche. Alla tenera età di 3 anni, Agnese fu affidata alle cure della santa Edvige duchessa di Slesia che, nel monastero di Trzebnica, le insegnò i primi principi cristiani. Trascorsi altri tre anni, tornò nella sua Praga per essere istruita da parte delle monache Premostratensi della cittadina di Doksany. Nel 1220, come promessa sposa di Enrico VII, fu portata alla corte del duca d’Austria a Vienna, mantenendo sempre ben saldi i propri principi cristiani, ma l’improvvisa rottura del fidanzamento consentì alla giovane di tornare in patria dove poté con serenità dedicarsi alla carità e alla preghiera. Questo percorso spirituale di Agnese portò la giovane a preservare la propria verginità, consacrandola a Dio. Nonostante la scelta di Agnese, le proposte di matrimonio per la principessa boema non cessarono, da quelle di re Enrico III a quelle insistenti da parte del Barbarossa. Così Agnese chiese aiuto a papa Gregorio IX che, riconoscendo ufficialmente il voto di castità fatto dalla giovane, le consentì dunque di avere la libertà di consacrare la propria vita interamente a Dio.Un evento importante nella vita di Agnese fu l’incontro con i predicatori frati minori che la informarono dell’esistenza di Chiara che, ad Assisi, conduceva la propria vita secondo lo spirito francescano. Ed è così che i due massimi esempi del movimento femminile religioso del XIII secolo vennero in contatto: tra le due, che lottarono per vedere riconosciuto dalla chiesa la propria ferma volontà di vivere in povertà, si instaurò un fitto rapporto epistolare.



Sant’Agnese e Santa Chiara d’Assisi

Agnese seguì l’esempio di Santa Chiara e adoperò i propri beni per fondare a Praga tra il 1232 e il 1233 l’Ospedale di San Francesco, l’Ordine dei Crociferi della Stella Rossa e infine il Monastero di San Francesco per le Sorelle Damianite. Nel giugno del 1234 entrò in monastero, seguendo fedelmente i voti di castità, obbedienza e povertà: la verginità era il pilastro della propria vita spirituale; la povertà la raggiunse disfacendosi di tutti i suoi beni seguendo l’esempio di Gesù Cristo e ottenendo che all’interno del convento fosse attuato l’esproprio collettivo; l’obbedienza la portò ad osservare pedissequamente il Vangelo fino a ottenere, con l’ausilio di Santa Chiara, l’approvazione della nuova Regola. Il tempo passò e Agnese divenne badessa, comportandosi però sempre piuttosto come sorella maggiore per le sue consorelle a lei sottoposte: tutti coloro che la incontravano constatavano la fiamma divina che ardeva in lei, l’umiltà e l’adorazione che aveva per la croce del Signore, per l’Eucarestia e per la Vergine Maria nel mistero dell’Annunciazione.La sua figura era talmente venerata e rispettata che gli stessi papi chiesero più volte la sua intercessione presso i suoi reali parenti, sovrani di Boemia. Agnese, dopo aver assistito a conflitti e pestilenze, morì il 2 marzo del 1282.



Il Convento di Sant’Agnese si trova oggi nel cuore di Praga, nel quartiere Stare Mesto e costituisce uno degli edifici gotici più antichi della città. Oggi la struttura ospita la Galleria Nazionale d’Arte dove sono esposte opere boeme in stile gotico realizzate tra il 1200 ed il 1550, in particolare durante il regno di Carlo IV: tra le pregevoli opere vi sono quelle del maestro Trebon e Madonne scolpite.

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