Aveva solo 20 anni e due figli ai quali dedicare una intera vita, Laura Petrolito, la giovane mamma 20enne uccisa in maniera brutale e poi gettata in un pozzo a Canicattini Bagni, provincia di Siracusa. Il suo spietato assassino è il fidanzato reo confesso, padre del secondo figlio, Paolo Cugno, di 26 anni. L’ultima volta che i due si erano incontrati era stato lo scorso sabato sera, poi della giovane si erano perse le tracce alimentando la preoccupazione del padre. Il giorno seguente, la drammatica scoperta: il suo corpo fu rinvenuto cadavere in fondo ad un pozzo in una campagna di Canicattini della famiglia di Cugno, il quale nel frattempo risultava irrintracciabile. E’ questo uno dei casi affrontato stasera da Federica Sciarelli nel corso della sua trasmissione Chi l’ha visto, con tutte le ultime novità. Oggi, intanto, come riporta Il Giornale di Sicilia, Paolo Cugno ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip in occasione dell’interrogatorio di garanzia. Dallo scorso 20 marzo il giovane è in stato di fermo nel carcere di contrada Cavadonna, dove oggi – giorno del suo 27esimo compleanno – si è recato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, che ha convalidato il fermo e confermato la misura cautelare. La situazione a Canicattini, fortemente scossa da questo fatto di cronaca, resta molto tesa ed anche per tale ragione i genitori e il fratello dell’indagato avrebbero preferito lasciare momentaneamente il paese. Secondo la ricostruzione avanzata dall’Arma, pare che in seguito all’ennesima lite, Cugno avrebbe accoltellato la compagna e quindi tentato di nascondere il suo corpo senza vita in un pozzo artesiano, cercando di spingerlo, pur senza riuscirci a pieno, al punto da averlo lasciato incastrato tra le lamiere.
LAURA PETROLIO, L’AUTOPSIA: ALMENO 16 COLTELLATE
Una violenza inaudita, quella emersa dall’autopsia eseguita sul cadavere di Laura Petrolito: sarebbero state almeno 16 le coltellate inflitte dal compagno Paolo Cugno, le cui ferite sono state individuate soprattutto all’altezza di cuore, polmoni e intestino. Occorreranno però ulteriori esami per stabilire se la giovane mamma 20enne è morta prima o dopo essere stata gettata nel pozzo in aperta campagna e quali delle tante ferite sarebbero risultate letali. Laura, secondo le prime informazioni, era stata abbandonata dalla madre a tre anni, cresciuta con il padre e con l’aiuto delle assistenti sociali del comune di Canicattini Bagni. Un’infanzia non semplice, la sua ma certamente un amore enorme per i due figli, come la stessa raccontava sul suo profilo Facebook. Dopo l’immane tragedia, la madre della ragazza ha rotto il silenzio e come riporta l’edizione online del Giornale di Sicilia ha spiegato: “Mi è stata strappata 18 anni fa quando era piccola e adesso una seconda volta per mano di un assassino”. Poi ha rivelato il tipo di rapporto esistente con la figlia uccisa: “Io e mia figlia ci vedevamo, ci siamo frequentate in tutti questi anni. All’insaputa del padre. Sono stata presente, anche se per poco. Non giudicatemi, non potete sapere il dolore immenso che stiamo provando io e le mie figlie”.