Hanno infranto il muro del suono per intercettare un aereo francese diretto a Parigi. Aveva mancato un contatto radio con gli enti di controllo italiani, quindi è scattato l’allarme. E per minimizzare i tempi i due caccia intercettori Eurofighter dell’Aeronautica Militare sono stati autorizzati a superare la barriera del suono. Hanno stabilito il contatto visivo con l’aereo e fatto in modo che fossero ripristinati i contatti radio. L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato. Per la parte che riguarda sorveglianza, identificazione e controllo, il servizio è garantito dall’11° Gruppo D.a.m.i di Poggio Renatico (Fe) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (Na), dal 4° Stormo (Gr), dal 36° Stormo (Ba) e dal 37° Stormo (Tp). De gennaio dell’anno scorso è stata attivata anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana per di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale. (agg. di Silvana Palazzo)
AEREO VERSO FRANCIA SCORTATO DAI DUE JET
Dall’Aeronautica Militare arriva la conferma esatta sul motivo dell’operazione scattata questa mattina sui cieli della Lombardia: ed è esattamente quanto andavamo raccontando fin dai primi momenti, mentre sui social e su altre testate avanzano “complotti” e “fake news” di vario genere. Questa mattina due caccia Eurofighter hanno intercettato un velivolo francese dell’Air France sui cieli della Lombardia, ricevendo l’ordine di superare la barriera del suono per verificare al più presto un eventuale emergenza terrorismo per dirottamento del volo. «Si sono alzati rapidamente dalla base aerea di Istrana (Treviso) per intercettare un velivolo Boeing 777 di Air France che aveva perso improvvisamente il contatto radio con l’agenzia italiana del traffico aereo». A quel punto hanno dovuto scattare in fretta per raggiungere l’aereo AF671A dal Madagascar diretto a Parigi Orly, e si sono assicurati che l’equipaggio avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo. Come riporta ancora il comunicato dell’Aeronautica Militare, «I velivoli d’allarme sono decollati a seguito dell’ordine di scramble ricevuto dal Caoc (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente Nato responsabile d’area del servizio di sorveglianza dello spazio aereo. Per ridurre al minimo i tempi d’intervento, legati alla particolare situazione di necessità, i due velivoli militari hanno superato la barriera del suono; ancorché la quota fosse elevata, le condizioni meteorologiche di vento e temperature hanno amplificato la propagazione dell’onda d’urto rendendola particolarmente udibile al suolo». Insomma, nessun attentato o dirottamento, operazione andata a buon fine e aereo francese atterrato (con ritardo) a Parigi Orly. (agg. di Niccolò Magnani)
LE IPOTESI
Due caccia intercettori dell’Esercito hanno infranto la barriera del suono in zona Malpensa. Questa la spiegazione fornita dall’Aeronautica Militare, confermando quella che era la spiegazione più plausibile. Risolto un mistero, quello delle esplosioni udite nel Nord Italia (clicca qui per il nostro approfondimento), se ne apre un altro: perché i due aerei militari erano in volo? Secondo una prima ricostruzione, riportata dal Corriere della Sera, i due caccia sarebbero decollati dall’aeroporto di Cameri, in provincia di Novara, perché un aereo turco sarebbe entrato nel nostro spazio aereo senza alcuna autorizzazione. Da qui il cosiddetto “inseguimento”, definito in gergo “scramble”, da parte dei due Eurofighter. Ma questa ipotesi non è stata confermata, così come non sono stati confermati ancora i sospetti riguardanti il volo AF671A della Air France che era in volo verso Parigi. A parlarne in questo caso è Tgcom24, secondo cui il velivolo avrebbe compiuto una manovra imprevista. Per questo l’Aeronautica Militare avrebbe fatto partire i due Eurofighter: dovevano intercettare l’aero francese.
EUROFIGHTER, PERCHÉ L’AERONAUTICA MILITARE LI HA FATTI PARTIRE?
Sono diverse al momento le ipotesi sulla ragione per la quale i due caccia Eurofighter si sono alzati in volo rompendo il muro del suono e seminando il panico in tutta la Lombardia. Stando a quanto riportato da Tgcom24, si sta facendo avanti quella riguardante il volo Air France: avrebbe causato l’allerta militare sui cieli italiano a causa di un problema tecnico ai sistemi radio. Il portale spiega che l’AF671A potrebbe aver perso il segnale di aggancio alle torri di controllo, quindi avrebbe modificato la rotta compiendo un giro di 360° su Aosta. Il volo, che era partito dall’Isola di Reunion, dipartimento francese nell’Oceano Indiano, è atterrato successivamente alle 12.17 senza conseguenze allo scalo Parigi Orly con quasi un’ora di ritardo. I jet, partiti dalla base di Istrana vicino a Treviso, per raggiungere l’area hanno accelerato fino a Mach 1, rompendo così il muro del suono a bassa quota. Si attendono conferme ufficiali, per ora resta il giallo sulle cause dell’operazione. Una cosa è certa: c’è stata un’emergenza vera. L’ipotesi che sta prendendo piede al momento è la seconda: la Repubblica spiega infatti che è stato il responsabile delle operazioni a ordinare ai piloti di superare la barriera del suono per affiancare l’Air France che aveva perso i contatti radio. Quando sono stati ripresi è cessata la paura di un dirottamento in corso.
#Italia #Lombardia
Altre informazioni sull’Aereo civile AF671A proveniente da Reunion e diretto a Parigi: questo è stato affiancato da due #Eurofighter italiani per un’operazione scramble. pic.twitter.com/iCbaRVx6IV— Ermes News (@ermes_news) 22 marzo 2018