Che succede a Vado Ligure, in quella che ormai è stata chiamata “la clinica dei miracoli”? Succede che negli ultimi mesi ben quattro pazienti del Centro Vada Sabatia sono usciti, uno dopo l’altro, dallo stato di coma. Può succedere, a discapito di quanti invocano di staccare “la spina”, togliere il supporto vitale, perché “tanto è come se fossero già morti”, che a volte una persona in stato di coma vegetativo si risvegli, anche dopo anni e anni in quello stato. E’ già successo numerose volte, ma mai quattro persone in pochi mesi e tutte nello stesso posto. Due uomini e due donne, in stato vegetativo permanente da anni, hanno dato chiari segnali di miglioramente. Ad esempio Antonio Nardin e Lorenzo Damiano che ebbe un incidente motociclistico mentre si allenava per una gara di motocross, vittime di emorragia cerebrale, anni passati senza dare cenno di vita, adesso hanno ripreso a comunicare. «Il risveglio di uno dei pazienti è stato indimenticabile. Stavamo facendo la seduta quotidiana quando ho visto che muoveva gli occhi. Allora ho iniziato a sollecitarlo, capivo che voleva parlarmi e l’ho invitato in modo insistente a dirmi quello che voleva. Alla fine si è come liberato da un blocco e mi ha mandato a quel paese” racconta il coordinatore dei fisioterapisti, Gianfranco Bruzzone, che lavora con il fisiatra Roberto Sergi.
LA CLINICA DI VADO LIGURE
Aggiungendo che “È stato un momento di grande euforia. Per lui ma anche per me. Ci trovavamo nella sala di “stimolazione polisensoriale”, dove lavoriamo con loro proponendo luci diverse e musica, anche facendo assaggiare i piatti preferiti. Un paziente, ad esempio, adorava il “tirami su” e farglielo assaggiare è stato molto utile. Alcuni qui possono anche iniziare a scrivere e disegnare». Infatti la clinica di Vado Ligure è impegnata proprio nei tentativi di riportare i pazienti in uno stato di lucidità, a risvegliarsi, non prendono neanche in considerazione di staccare loro le macchine che li tengono in vita. Il direttore Giovanni Battista Guizzetti ne assiste altri al Centro Don Orione di Bergamo. Sono 14 attualmente le persone qui ricoverate. Quando qualcuno entra nelle loro stanze muovono la testa nella loro direzione, ma dal punto di vista scientifico tali movimenti vengono definiti “riflessi involontari”, privi di coscienza. In molti invece che sono usciti da stati di coma vegetativo hanno poi raccontato che erano del tutto coscienti di quanto accadeva intorno a loro, che sentivano le parole dei medici, terrorizzati quando si parlava di togliere loro la vita. E’ il caso di un paziente di 30 anni Roberto andato in coma mentre faceva manutenzione in una ditta che produce gas. Un giorno la moglie lo ha visto ridere, poi ha detto come ricordava quasi ogni cosa, le parole della moglie o che aveva memoria dei bagni nella vasca, quando le infermiere lo mettevano nell’acqua con un sollevatore. Operazione per lui dolorosa, anche se noi non potevamo supporlo. Che sia una clinica dei miracoli nessuno può dirlo, certamente il dottor Guizzetti e il loro angelo custode.