E’ stato arrestato quest’oggi un 75enne di Pisa, con l’accusa di pedofilia nei confronti di diversi ragazzi, fra cui il 19enne che lo scorso 21 dicembre morì finito sotto un treno, mentre fuggiva proprio dal suo aguzzino. La città toscana fu scossa poco più di due anni fa, da un caso molto simile: un 40enne venne infatti arrestato dalle forze dell’ordine di Pisa nel febbraio del 2016, con l’accusa di aver abusato sessualmente di diversi ragazzi (i casi accertati furono 12), tutti di età compresa fra i 13 e i 17 anni. L’uomo li adescava attraverso Facebook per poi conoscerli di persona e compiere gli atti ignobili. Ex autista di scuolabus, era stato già arrestato in passato per dei casi analoghi nel 2008 e nel 2013, poi sempre rilasciato. Pisa torna quindi a vivere il terrore della pedofilia a due anni da quel tremendo episodio. Fortunatamente la tragica vicenda del ragazzino suicida si è conclusa con l’arresto e l’incriminazione dell’anziano pedofilo, che siamo certi, rimarrà a lungo dietro le sbarre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ARRESTATO UN 75ENNE
Sono scattate le manette, nella giornata odierna per un uomo di 75 anni accusato di pedofilia. L’inchiesta che ha portato questa mattina a far scattare l’ordinanza custodia cautelare in carcere a carico dell’anziano, era stata avviata dopo un caso emblematico che aveva sollevato numerosi dubbi. Era lo scorso 21 dicembre quando Nicolay, un giovane di 19 anni, morì dopo essere stato travolto da un treno merci a Riglione, in provincia di Pisa. Il giovane, come spiega Repubblica.it rimase ucciso nel tentativo di fuggire dopo aver dato alle fiamme un’auto insieme ad un amico. Quella morte tragica fu per mesi oggetto di un incredibile mistero: perché il 19enne scappava e soprattutto, da chi? Ed ancora: perché durante la fuga indossava un casco integrale? Le indagini portarono a fare chiarezza su quella morte, aprendo però un nuovo inquietante quadro: Nicolay, infatti, aveva dato fuoco all’auto di un uomo, suo aguzzino, e che in passato aveva abusato di lui. Si trattava del 75enne ora accusato di pedofilia. Le indagini hanno portato ad accertare come entrambi gli amici furono vittime di abusi da parte dell’anziano, quando erano ancora minorenni.
LE INDAGINI E LA SOLUZIONE DEL GIALLO SULLA MORTE DI NICOLAY
In realtà, l’attenzione degli inquirenti sul pedofilo arrestato era iniziata già due anni fa, dopo le denunce di un giovane marocchino che aveva asserito di essere stato violentato dall’uomo nel 2010 quando aveva appena 13 anni. Il 75enne avvicinava le sue vittime con la scusa di avere importanti contatti nel mondo del calcio e promettendo loro provini per le giovanili in Serie A. Dopo aver conquistato l fiducia delle sue vittime, le costringeva ad avere con lui prestazioni sessuali. Oltre al ragazzo di origini marocchine, altri quattro giovani avrebbero confermato la stessa versione, mettendo nei guai il 75enne. Negli anni sono emersi decine di esposti, inseriti nell’ordinanza del gip notificata all’indagato. Altre sarebbero le vittime, tra i 13 e i 14 anni, che potrebbero presto farsi avanti e confessare le violenze subite. Alcune di queste rimasero in contatto e proprio il 21 dicembre, Nicolay ed un amico con il quale condivideva lo stesso dolore, decisero di vendicarsi incendiando l’auto del pedofilo. Dopo aver dato alle fiamme la vettura, i due fuggirono sulle rotaie ed il 19enne fu travolto da un treno. Solo oggi è stato possibile fare chiarezza sulle dinamiche e sul movente di quella morte assurda.