Il pm Eugenio Fusco, nell’ambito del processo che vede imputato l’ex governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a distanza di quasi due anni e mezzo dalla prima udienza oggi ha iniziato la requisitoria che si è conclusa con una richiesta di condanna. Due anni e sei mesi: questa la proposta avanzata dal procuratore al giudice in riferimento alle accuse rivolte all’ex segretario della Lega Nord il quale avrebbe effettuato pressioni per far ottenere un contratto di lavoro e un viaggio a Tokyo a due sue ex collaboratrici, Mara Carluccio e Maria Grazia Paturzo, nel periodo in cui era Ministro dell’Interno. Secondo l’accusa, però, la presenza della Paturzo nel viaggio a Tokyo era dettata solo ed esclusivamente dalla “relazione affettiva” che intercorreva tra i due e proprio in tale contesto, come spiega Il Fatto Quotidiano, si andrebbe anche ad inserire la condotta di Maroni che lo avrebbe portato a giudizio, in modo tale che la società Expo si accollasse tutte le spese. A consolidare la tesi del pm, il fatto che Maroni rinunciò a quel viaggio in Giappone, sostituito dall’allora vicepresidente della Lombardia Mantovani, ma con lui sparì anche Paturzo. Oltre all’ex governatore è imputato nel medesimo processo anche Giacomo Ciriello, capo della segreteria politica ed al quale Maroni avrebbe chiesto di “insistere” al fine di ottenere da Christian Malangone, ex dg di Expo la promessa legata all’autorizzazione alle spese del viaggio a Tokyo anche per la sua collaboratrice. Malangone fu condannato in primo grado ma assolto in appello. Lo stesso pubblico ministero ha tentato di smontare quest’ultimo verdetto ed allo stesso tempo ha avanzato la richiesta a 2 anni e mesi per Ciriello.
PROCESSO MARONI: GLI ALTRI IMPUTATI
Non solo Roberto Maroni e Giacomo Ciriello: le richieste di condanna del pm Fusco giunte nella giornata odierna hanno riguardato anche gli altri imputati a processo, ovvero Andrea Gibelli ex segretario generale del Pirellone e Mara Carluccio, l’altra ex collaboratrice di Maroni. Al primo il pubblico ministero ha avanzato la richiesta di condanna pari a un anno di carcere e una multa di 800 euro, così come per la seconda, la cui proposta di detenzione si abbassa a 10 mesi. “Roberto Maroni deve essere condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere per induzione indebita e turbata libertà di scelta nel contraente”, aveva invece detto in merito all’ex governatore della Lombardia. E’ stato lo stesso Fusco a chiarire come l’indagine sia stata compiuta “in presa diretta”, ovvero avrebbero giocato un ruolo molto importante le telefonate alle quali è stato poi trovato pieno riscontro. Dopo la richiesta di condanna, Maroni è intervenuto commentando la decisione del pm e all’agenzia di stampa Ansa ha dichiarato: “Sono tranquillo. Le accuse formulate contro di me in aula oggi dal pm Fusco sono ridicole, totalmente prive di riscontri in fatto o in diritto e sono già state giudicate infondate dalla Corte di Appello di Milano, che ha assolto Christian Malangone per gli stessi fatti”.