Santa Lea, la storia
Il 22 marzo si celebra Santa Lea, vedova romana la cui scarna biografia è affidata esclusivamente alla cronaca che ci ha tramandato San Girolamo. Nonostante il Santo asceta fosse ormai lontano da Roma quando la Santa morì, decise comunque di affidare alla sua penna il suo ricordo, a dimostrazione di quanto meritevole di celebrazione fosse l’esempio lasciato in vita da Santa Lea. La storia è quella di una giovane donna, come altre del suo tempo – siamo nei primi secoli dopo Cristo – rimasta vedova attorno ai 30 anni. Ben presto divenne oggetto di pretese matrimoniali da parte di un ricco uomo dell’epoca, il Console Vezio Agorio Protestato. Il suo rifiuto alla nuova unione però, la portò a scegliere di andare a vivere presso una comunità monacale istituita presso la sua villa sull’Aventino, dalla patrizia Marcella. Ben presto divenne Superiora delle altre donne raccolte in quel primo convento. La vita della Santa è emblematica perché in un’epoca in cui il Cristianesimo muoveva i suoi primi timidi passi nella società romana, la sua fu una ferma testimonianza di fede. Il suo stile di vita dedicato ai più poveri, unito all’umiltà dei suoi costumi, fu un esempio cristallino di dedizione agli insegnamenti di Cristo che erano ulteriormente vivificati dalle sue nobili origini.
Santa Lea si celebra il 22 marzo
Santa Lea morì ad Ostia nel 384 dopo una vita interamente dedicata agli ultimi e alla preghiera. Sorte, destino o altro, fece sì che nello stesso anno e quasi contemporaneamente, morì proprio quel Vezio Agorio Protestato di cui rifiutò le nozze. Pur non essendoci città di cui Santa Lea risulti essere patrona, la stessa è però protettrice di tutte le vedove. Ciò consente a questa figura così straordinaria fra i primi cristiani, di essere oggetto di devozione e preghiera da parte di tanti fedeli che ne conservano il culto soprattutto nelle zone in cui la santa donna ha vissuto. Assieme alla ricorrenza che celebra Santa Lea, il 22 marzo vengono ricordati anche San Basilio di Ancira, i Beati Mariano Gorecki e Bronislao Komorowski. San Benvenuto Scotivoli e San Paolo di Narbona.