Trema la Calabria a causa di un terremoto avvenuto oggi, giovedì 22 marzo 2018, in provincia di Cosenza. Il sisma è stato di magnitudo M 3.3 sulla scala Richter, stando a quanto riportato dalla Sala Sismica di Roma dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Il terremoto è avvenuto alle 18.32 a quattro chilometri da Parenti, ma l’epicentro è stato comunque localizzato con maggiore precisione attraverso le seguenti coordinate geografiche: latitudine 39.19, longitudine 16.38 e con ipocentro attestato a 26 chilometri. Fornita anche la lista dei Comuni entro i 15 chilometri dall’epicentro del sisma. Si tratta di Rogliano, Mangone, Santo Stefano di Rogliano, Cellara, Figline Vegliaturo, Marzi, Aprigliano, Piane Crati, Carpanzano, Colosimi, Belsito, Scigliano, Pietrafitta, Bianchi, Pedivigliano, Pedace, Paterno Calabro, Serra Pedace, Soveria Mannelli, Malito, Casole Bruzio, Spezzano Piccolo, Trenta, Dipignano, Altilia, Motta Santa Lucia, Spezzano della Sila, Grimaldi, Celico, Rovito, Conflenti, Domanico e Panettieri. (agg. di Silvana Palazzo)
UMBRIA, SISMA M 2.3 IN PROVINCIA DI PERUGIA
Si è temuto subito un terremoto oggi per le due esplosioni udite in tutta la Lombardia, in particolare a Milano a Bergamo. Un falso allarme in realtà, come abbiamo avuto modo di spiegarvi attraverso i nostri approfondimenti. Dopo la grande paura, c’è chi l’ha messa sull’ironia. Intanto la Sala Sismica di Roma dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) continua a monitorare l’attività sismica. E ha registrato un terremoto di magnitudo M 2.3 in Umbria, con epicentro a sei chilometri di Norcia, in provincia di Perugia. L’epicentro è stato comunque localizzato con maggior precisione con le seguenti coordinate geografiche: latitudine 42.82, longitudine 13.16 e ipocentro a 10 chilometri di profondità. La lista dei Comuni entro i 20 chilometri dall’epicentro del terremoto comprende le seguenti località: Castelsantangelo sul Nera (MC), Preci (PG), Arquata del Tronto (AP), Visso (MC), Ussita (MC), Montegallo (AP), Accumoli (RI),Montemonaco (AP), Cascia (PG), Cerreto di Spoleto (PG) e Bolognola (MC). (agg. di Silvana Palazzo)
BOATI IN LOMBARDIA, MA LA CAUSA NON È UN SISMA
Due forti boati, vetri che tremano e una grande paura: è un terremoto? Panico in Lombardia: gente esce in strada, alunni vengono fatti uscire dalle scuole, sui social si susseguono segnalazioni. Insomma si teme il peggio. L’Ingv (l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) però non segnala alcuna scossa significativa in Lombardia e nei dintorni tale da giustificare i tremori che sono stati avvertiti distintamente anche in Piemonte e Valle d’Aosta. La spiegazione è semplice: non si è trattato di un sisma. La causa non proveniva da terra, bensì dal cielo: due caccia hanno rotto il muro del suono, provocando appunto i due forti boati che sono stati uditi (clicca qui per il nostro approfondimento). Subito dopo il sospiro di sollievo sono partiti gli interrogativi sulla natura dell’operazione: perché i due caccia si sono alzati in volo? Una cosa è certa: non si è trattato di terremoti, anche perché in tal caso la Sala Sismica dell’Ingv avrebbe solertemente segnalato tutto.
TRE LIEVI SCOSSE DI TERREMOTO IN CIOCIARIA
Scosse di terremoto sono comunque state segnalate dall’Ingv, ma – lo ribadiamo – non hanno nulla a che fare con la vicenda dei boati avvertiti nel Nord Italia. Tre lievi scosse sismiche sono state registrate durante la notte in Ciociaria. L’epicentro del terremoto, in tutti e tre i casi, è Morolo. L’attività sismica registrata dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è avvenuta tra le 3.30 e le 3.33 di oggi, giovedì 22 marzo. La magnitudo segnalata è compresa tra M 2.1 e 2.5 sulla scala Richter. La prima scossa di terremoto, di magnitudo M 2.5, è stata registrata ad una profondità di 9 chilometri, la seconda e la terza, entrambe di magnitudo M 2.1, sono state registrate rispettivamente ad una profondità di 10 e 8 chilometri. Non sono stati registrati danni, ma il sisma – come riportato dal portale ciociaria24, è stato chiaramente avvertito da parte della popolazione.