Un piccolo scheletro mummificato, trovato nel deserto di Atacama in Cile, avvolto nel mistero che ha tenuto in scacco studiosi e esperti. Molti infatti i particolari inizialmente inspiegabili che circondavano quei resti: il fatto che avesse solo dieci costole invece delle dodici di ogni essere umano, e quel teschio spropositato e a punta: la classica immagine di un extraterrestre che tutti i film riportano. Poteva essere una scoperta sconvolgente, la prima prova dell’essenza di un alieno, ma alla fine si è risolto il mistero di Ata, come era stato chiamato. C’è voluta una approfondita analisi genetica per capire che erano i resti di una neonata colpita da nanismo e deformità. Secondo Garry Nolan, professore di microbiologia e immunologia presso la Stanford University School of Medicine, la bambina è morta subito dopo il parto.
ATA, LA MUMMIA DI ATACAMA CHE SEMBRA UN ALIENO
Si è anche potuto capire a che popolo appartenesse usando il dna estratto dal midollo osseo: era originaria della regione andina abitata dagli indiani cileni chiloti. Aggiungendo che “non si era mai visto niente del genere prima di oggi”. Non si sa però almeno per il momento a quando risalga la piccola mummia e come mai sia stata trovata dispersa nel deserto, come se i famigliari avessero depositato il corpicino senza neanche seppellirlo in modo degno, abbandonandola al tempo e alla dimenticanza, come una vergogna da estirpare dalla memoria. Sicuramente avrà giocato la superstizione tipica dei popoli antichi, trovandosi davanti un corpo deforme che incuteva paura. Dopo gli studi scientifici, la piccola Ata sarà adesso restituita al Cile, il paese dove è nata ma non ha potuto vivere.