La Venere di Botticelli, una delle opere più famose e importanti dell’arte italiana, è da sempre considerata il simbolo della bellezza femminile, ma non quella materiale quanto spirituale. Le nudità della Venere, infatti rappresentano la forza motrice della terra ovvero la donna che, con il dono della maternità, riesce a muovere il mondo. La posa della Venere che copre le nudità, infatti, è simbolo di purezza. L’interpretazione fornita dal chirurgo Davide Lazzeri, studioso della medicina nell’arte, cambia, dunque, quella che è da sempre considerata l’interpretazione storica? Il simbolo del polmone che si nasconderebbe nel mantello, però, potrebbe essere considerata la naturale interpretazione del messaggio che avrebbe voluto fornire Botticelli con l’esaltazione della bellezza spirituale femminile. Il corpo della donna, in grado di donare la vita, è al centro dell’opera di Botticelli: il simbolo del polmone, dunque, si legherebbe al messaggio nascosto dell’opera. Di conseguenza, ptrebbe rappresentare la naturale conseguenza dell’interpretazione storica di quest’opera? (Aggiornamento di Stella Dibenedetto).
IL MISTERO SUL DETTAGLIO DEL MANTELLO DELLA VENERE DI BOTTICELLI
Vedere qualcosa che non c’è o, meglio, dare un’interpretazione personale di un opera d’arte, di un romanzo o dello stesso comportamento umano, è da sempre al centro della vita e del genere umano. Trovare qualcosa e vederla anche dove non c’è o, almeno, dove l’autore non l’ha messa, è spesso questione di dibattito soprattutto nell’arte, qualsiasi essa sia, ed in fondo questo è il bello. Sin dalla disquisizione sul concetto stesso di simbolo e segno, molti critici, o presunti tali, si sono alternati nel corso dei secoli pronti a dire la loro su opere letterarie, quasi e sculture trovando un richiamo, un codice o qualcosa di “nascosto” messo lì da qualcuno solo per richiamare altro. Ma se così non fosse? Se il presunto dettaglio ritrovato nel mantello della Venere del Botticelli non fosse davvero quello che tutti adesso pensano? E se è solo l’occhio umano adesso a scegliere di vedere qualcosa che l’autore non ha mai pensato di voler mettere in risalto? Questo è il bello dell’arte e il dibattito è ufficialmente aperto. (Hedda Hopper)
INTERPRETAZIONI E POLEMICHE
La Venere di Botticelli nasconderebbe dei dettagli anatomici della vita. È questo il risultato della ricerca pubblicata su Acta Biomedica dal chirurgo Davide Lazzeri, studioso della medicina nell’arte: secondo lo studioso, il mantello tenuto dalla dea della primavera Flora celerebbe il disegno di un polmone nascosto con la riproduzione di dettagli anatomici e di colori tipici dell’organo. Da sempre, il quadro più ammirato della Galleria degli Uffizi di Firenze, è oggetto di discussioni e diverse interpretazioni. Per il critico d’arte Giulio Carlo Argan il dipinto suggeriva un’ottica mistico-religiosa, dove la genesi di questa splendida donna dal mare corrisponderebbe alla nascita dell’anima nell’acqua battesimale. La tesi da sempre considerata più credibile è invece quella portata avanti dall’Accademia Fiorentina, secondo la quale Venere rappresenterebbe la rinascita e la forza vivificatrice dell’Umanesimo in contrapposizione al buio periodo del Medioevo, restituendo all’uomo la sua centralità, immersa nella natura con i suoi quattro elementi”. [Agg. di Dorigo Annalisa]
CHI ERA SIMONETTA CATTANEO VESPUCCI
La Nascita di Venere di Sandro Botticelli e il polmone metaforico. La notizia svelata dallo studioso Davide Lazzeri sta facendo il giro della rete. Un approfondimento personale che conferma le tesi dei ricercatori Blech e Doliner. Botticelli, che faceva parte del Circolo dei Medici, probabilmente era a conoscenza della forma di un polmone, quindi non è da escludere che volesse realmente lanciare un messaggio metaforico con la sua creazione. Nuovi indizi sembrano aggiungere conferme: Botticelli, infatti, si ispirò a Simonetta Cattaneo Vespucci per creare la Primavera. La donna morì giovanissima proprio per una problema ai polmoni. Logico quindi ipotizzare un legame spirituale con la ragazza, probabilmente omaggiata proprio con quel polmone presente nella Nascita di Venere. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)
LA SPIEGAZIONE DI LAZZERI
La Nascita di Venere di Sandro Botticelli ha aperto un nuovo filone di discussione legato alla presenza figurata di un polmone sicuramente metaforico e mai analizzato fino a questo momento. Il noto studioso di medicina nell’arte Davide Lazzeri ha spiegato a La Repubblica un’interessante punto di vista, sottoineando: “Sia nella Primavera che nella Venere per alcune figure femminili Sandro Botticelli usa Simonetta Cattaneo Vespucci delta La bella da cui ha tratto ispirazione. La donna morì ad appena ventidue anni per turbercolosi. Io credo che l’artista, che utilizzò il suo volto, due anni e otto anni dopo la sua morte all’interno dei dipinti, nononostante si pensa fosse omosessuale si fosse in un certo modo invaghito di questa. Pare sia rimasto incantato da questa dama morta per un problema ai polmoni. Tant’è che trentaquattro anni dopo la morte di lei chiese di essere sepolto al suo fianco nella basilica di Ognissanti. Il polmone che ritorna dunque è un’ossessione, un vero simbolismo”. (agg. di Matteo Fantozzi)
“ECCO PERCHÈ IL SIMBOLO È IL POLMONE”
Lo studio di Davide Lazzeri su La Nascita di Venere di Sandro Botticelli è sicuramente interessante, attraverso una lunga intervista a La Repubblica il noto studioso della medicina nell’arte spiega i motivi che lo hanno condotto a pensare che ci sia un polmone nell’opera. Sottolinea: “Secondo gli americani quei polmoni sono un rafforzativo del respiro. Ho cercato meglio all’interno della Nascita di Venere di Botticelli. Nella storia legata al neoplatonismo e alle stanze di Poliziano da cui prende spunto Botticelli il quadro della nascita di Venere è successivo alla Primavera ma nella storia dovrebbe essere precedente. La forma strana del mantello poi mi ha portato a pensare. Tramite una ricostruzione particolare ho eliminato completamente la figura di Flora dal quadro e ho visto che il mantello non aveva una forma normale. Qualora Sandro Botticelli avesse voluto far vedere che il vento muoveva il mantello non avrebbe creato quell’incisione al di sopra del braccio della ninfa. Poi ho studiato attentamente anche il colore che mi ha fatto pensare a un polmone e al suo significato allegorico”. Parole interessanti queste che ci portano a una riflessione non facile da capire subito, ma che se si isolano gli elementi ci porta a fare delle costatazioni piuttosto interessanti. Splendido rendersi conto poi che un quadro così antico possa ancora oggi a tantissimi anni di distanza dire la sua e sorprendere ancora. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL POLMONE SEGRETO
Emergono interessanti scoperte dagli studi de La Nascita di Venere di Sandro Botticelli, una situazione che non è facile da cogliere ma che nasconde davvero un mondo parallelo. Ad avanzare questa ipotesi è stato Davide Lazzeri studioso della medicina nell’arte che sotto il mantello presente nel quadro ha visto un polmone. Questi ha voluto sottolineare a La Repubblica: “C’è un polmone segreto che nella filosofia neoplatonica, in voga alla corte dei Medici, simboleggiava il soffio della vita”. Una situazione che non può non essere definita particolare e che sicuramente crea grandissima curiosità e attenzione da parte di chi osserva con tanta attenzione tutto ciò che ruota attorno all’arte. Questi ha poi svelato che i suoi studi personali sono partiti dall’analisi di quanto rappresentato dagli studiosi Blech e Doliner che erano stati diffusi nel 2009 ad arrivare alla sua ”Interpretazione personale e speculativa” apparsa su Acta Biomedica.
L’OPERA DI SANDRO BOTTICELLI
La Nascita di Venere di Sandro Botticelli è una tempera su tela di lino che è datato tra il 1482 e il 1485 ed è al momento visibile nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Le dimensioni del quadro sono davvero maestose con un’altezza di 172 cm e una larghezza che sfiora i tre metri, 278 cm per la precisione. Al centro dell’opera si erge la Venere, bellissima e senza vestiti, coperta nelle zone intime solo dai suoi lunghi capelli, sorge da una enorme conchiglia simbolo della nascita. Da un lato c’è Zefiro, vento fecondatore, che abbracciato a una donna la riscalda soffiando. Rimangono dubbi su chi sia il personaggio femminile al suo fianco. Dall’altra parte invece una delle Ore sta assistendo al passaggio delle stagioni. Sicuramente c’è grande equilibrio e un rispetto della prospettiva veramente molto studiato con il corpo della Venere che si trova perfettamente al centro dell’opera. Viene considerato da molti critici il punto fermo del Rinascimento italiano.