MANIFESTAZIONE USA, MEZZO MILIONE IN PIAZZA CONTRO LE ARMI
Sono stati più di mezzo milione gli americani scesi in piazza a Washington nella manifestazione capofila (ce ne sono state più di 800 in tutti gli Usa ieri, ndr) contro l’uso delle armi e a favore di una legge che possa ridurre il più possibile l’orribile “abitudine” delle stragi in strada, nelle scuole e nelle case. Tantissimi i giovani e gli studenti: per trovare una mobilitazione giovanile altrettanto imponente, stando alle informazioni prese dall’Associated Press, bisogna tornare indietro di quasi cinquant’anni ai tempi del no alla guerra in Vietnam. «Noi siamo la generazione del cambiamento: sono già registrata per votare. E sono qui perché da qui parte il cambiamento», dice la giovane Ann, che viene dalla Pennsylvania e ha 18 anni. Come lei tantissime altre le persone scese in piazza per cambiare finalmente la pericolosa legge concepita dalla Costituzione Americana che consente ad ogni cittadino libero di possedere un’arma per difendere la propria persona e la propria proprietà. «Questo è il giorno in cui comincia un nuovo luminoso futuro per gli americani. E se credete che questo sia un buon giorno, aspettate di vedere cosa sarà domani!» ha detto un’altra giovanissima pasionaria anti-armi Kesky. Ricordiamo che l’iniziativa è stata promossa da un gruppo di studenti del liceo della Florida dopo che 17 persone sono state trucidate e uccise da un ex studente con arma automatica, lo scorso giorno di San Valentino. (agg. di Niccolò Magnani)
“PUIGDEMONT ORA È IN CARCERE”
Non solo è stato fermato ma ora si ritrova in carcere l’ex presidente della Catalogna dopo la fuga terminata su un’autostrada tedesca di ritorno dalla Danimarca: «Puigdemont è stato fermato alle 11.19 su un’autostrada dello Schleswig Holstein mentre procedeva in direzione sud proveniente dalla frontiera danese», ha spiegato il portavoce della polizia che ha preso in carico il leader indipendentista anti-Madrid. Secondo fonti anonime raccolte dai servizi segreti spagnoli e resi noti dalla stampa di Barcellona, Puigdemont sarebbe stato seguito a distanza nel viaggio in Finlandia ed erano pronti ad arrestarlo già in Danimarca. Ma siccome poi hanno compreso che il viaggio sarebbe continuato via terra verso la Germania, allora hanno deciso di intervenire in un secondo momento visti i migliori rapporti tra le polizie spagnole e quelle tedesche; «Una decisione sulla durata della custodia in carcere dell’ex presidente regionale durante il procedimento per l’estradizione arriverà con una certa probabilità solo domani», ha spiegato il vice procuratore generale dello Schleswig-Holstein Ralph Dopper. Pare vi siano tempi molto brevi per l’estradizione con il mandato di cattura europeo che ha colpito Puigdemont a soli due giorni dalla pubblicazione dell’atto spagnolo.
PUIGDEMONT FERMATO IN GERMANIA
Svolta clamorosa nella lunga vicenda politica della Catalogna: l’ex presidente in fuga dal suo Paese, Carles Puigdemont, è stato fermato dalla polizia mentre stava entrando in Germania dalla Danimarca: è avvenuto il tutto questa mattina alle ore 11 sull’autostrada di frontiera e a renderlo noto è stato il suo avvocato Jaume Alonso-Cuevillas. L’ex presidente della Generalitat, in fuga da mesi dopo il mandato d’arresto scattato dopo la dichiarazione d’indipendenza della Catalogna, è stato fermato in base all’ordine di arresto europeo emesso dalla magistratura di Spagna. L’accusa è gravissima, ovvero quella di insurrezione, e ha colpito Puigdemont mentre viaggiava trilla Finlandia verso il Belgio, dove attualmente risiedeva in una sorta di “asilo politico”. Solo due giorni fa il gip del tribunale supremo di Madrid, Pablo Llarena, ha formalmente incriminato Puigdemont, il candidato alla presidenza, Jordi Turull, l’ex vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras, e altre nove persone per ribellione, sedizione e abuso di potere. Dopo il mandato, le varie polizie europee lo stavano cercando: è riuscito a fuggire dalla Finlandia e secondo il suo avvocato voleva presentarsi alla magistratura belga, ma è stato intercettato prima dai tedeschi. (agg. di Niccolò Magnani)
MARCHE, TERREMOTO A MACERATA
All’alba una scossa di terremoto di grado M 3.0 ha spaventato alcuni cittadini della provincia di Macerata nel consueto “cono sismico” dove da due anni si susseguono sciami e scosse di più o meno intensità come una sorta di continuazione delle stragi di agosto e ottobre 2016. Il sisma di grado magnitudo 3.0 è stata registrata nelle ultime scosse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nelle Marche: alle 5.33 la terra ha tremato ma per fortuna senza alcun danno reale provocato, solo molta paura. La profondità dell’ipocentro è stata calcolata a circa 9 km sotto il livello del terreno mentre l’epicentro toccato dalla scossa di terremoto ha interessato i comuni di Pieve Torina, Muccia, Pievebovigliana, Fiordimonte, Serravalle di Chienti, Monte Cavallo, Fiastra, Acquamarina, Visso, Pioraco, Ussita, Bolognola, Fiuminata, Castelraimondo, Caldarola, Serrapetrona, Cessapalombo. Ripetiamo, per fortuna, non ci sono notizie da Ingv o Protezione Civile di danni a persone o cose. (agg. di Niccolò Magnani)
INTESA M5S-CENTRODESTRA DA IL VIA ALL’ELEZIONE DEI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO. ORA IL GOVERNO?
Dopo alcune ore convulse alla ricerca dell’intesa dell’ultimo minuto è partita la legislatura, con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Alla fine ha vinto l’intesa sull’asse M5S – Centrodestra con Fico un’esponente storico del movimento che è stato eletto alla Camera, e Alberti Casellati una vecchia conoscenza di Forza Italia a sedersi sullo scranno più alto del Senato. All’elezione si è arrivati dopo un tempestoso vertice stamani a Palazzo Grazioli, qui Silvio Berlusconi ha dato via libera all’uscita di scena di Paolo Romani ma ha subito proposto la sua discepola, già sottosegretaria alla salute nel 2005. E’ il preludio all’accordo di Governo tra Centrodestra e M5S?
BARI INCENDIO NELLA SEDE DEL GIUDICE DI PACE
Un incendio di matrice dolosa ha interessato l’ufficio del giudice di pace di Bari dove venivano conservate le schede elettorali compilate delle scorse elezioni. L’incendio dai primi riscontri sembrerebbe essere stato appiccato proprio nella stanza dove erano riposti gli scatoloni. I vigili del fuoco immediatamente intervenuti non sono riusciti ad evitare che l’archivio venisse distrutto. Le fiamme hanno messo a rischio eventuali ricorsi, da più parti ventilati, sulle elezioni dello scorso marzo, per questo motivo immediato l’intervento di personale della Digos. Gli agenti stanno visionando le telecamere di sorveglianza, la procura della capitale pugliese ha invece immediatamente aperto un fascicolo contro ignoti con la fattispecie di “incendio doloso”.
WASHINGTON INVASA CONTRO LE ARMI
Un corteo imponente quello che ha invaso Washington, dove centinaia di migliaia di manifestanti per lo più giovani hanno protestato chiedendo leggi più severe in tema di vendita di armi. La manifestazione organizzata da alcuni superstiti della strage della Florida ha avuto un organizzazione virtuale, con oltre 800 marce collegate in tutte le maggiori città USA. Silenzio dalla Casa Bianca con il portavoce presidenziale che ha fatto sapere che Trump “attenziona” in maniera continua la questione e che presto saranno emanate nuove leggi sulla materia. Imponenti le misure di sicurezza con decine di migliaia di poliziotti che vigilano sulla manifestazione, le misure che prevedono anche cecchini sui tetti delle case sono state prese per paura di attentati.
TORNA LA FORMULA 1
Semafori spenti alle 07.00 italiane per l’inizio di quello che sembra uno dei campionati più avvincenti della Formula Uno dell’ultimo decennio. Le nuove regole e il lavoro svolto dagli ingegneri Ferrari e Red Bull sembra aver dimezzato il gap che lo scorso anno le monoposto, almeno nella fase finale avevano rispetto alla Mercedes, e soprattutto Vettel è intenzionato a dare battaglia al suo rivale di sempre Hamilton. Nelle prove di oggi svolte sul circuito Australiano primo posto per l’inglese campione del mondo, subito dopo però le due rosse di Maranello, con Raikkonen e Vettel, chiudono le prime file le due Red Bull. Bottas autore di un incidente nell’ultima sessione di prove partirà invece dal fondo dello schieramento, complice la conseguente sostituzione del cambio della sua vettura.