Ha destato grande scalpore la notizia che Paolo Castelluccio, vicepresidente del Consiglio in Regione Basilicata, è stato arrestato con l’accusa di stalking. Come riportato da Il Corriere della Sera, secondo gli inquirenti, Castelluccio non si era rassegnato all’idea che la relazione che aveva intrecciato con una donna di Matera più giovane di lui da alcuni a questa parte, dopo la fine del suo matrimonio, fosse giunta al termine. La signora però, che lavorava nell’agenzia di viaggi di famiglia, dopo molti alti e bassi aveva deciso di porre fine al loro rapporto, nonostante le continue insistenze di Castelluccio. “Torna con me” e “non mi lasciare, ti prego”, erano soltanto alcune delle richieste che la donna si sentiva ripetere ormai da tempo dal politico, che ultimamente si era reso protagonista anche di scenate in pubblico. Stanca di questo atteggiamento, la donna si è rivolta alla polizia che ha arrestato Castelluccio in flagranza di reato. (agg. di Dario D’Angelo)
CASTELLUCCIO, L’ADDIO A FORZA ITALIA PER NOI CON L’ITALIA
Paolo Castelluccio, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, è accusato di stalking nei confronti di una donna. Per questo è stato arrestato ed è detenuto nel carcere di Matera. Domani o mercoledì è prevista l’udienza della convalida dell’arresto eseguito ieri dalla polizia. Gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo sull’inchiesta ma, stando a quanto riportato da Repubblica, Castelluccio sarebbe accusato di atti persecutori, violenza privata e minacce nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione. Chi lo conosce bene ha reagito con stupore alla notizia dell’arresto e lo descrive come una persona «incapace di fare del male». Il mondo della politica lucana, che si sta avvicinando al rinnovo del Consiglio regionale, è sconvolto da questa storia di presunto stalking. I contorni di questa vicenda sono comunque tutti da definire. Castelluccio, 59enne imprenditore agricolo, è stato eletto nel 2013 con la lista del Pdl. Risulta ancora iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia, nonostante durante la campagna elettorale per le elezioni politiche abbia annunciato l’intenzione di aderire a Noi con l’Italia, la lista di centrodestra che fa capo a Raffaele Fitto, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi ed Enrico Costa.
VICEPRESIDENTE CONSIGLIO BASILICATA ARRESTATO PER STALKING
Dovrebbe tenersi domani l’interrogatorio di garanzia nel quale si proverà a far luce sulla vicenda, stando a quanto riportato dal Messaggero. Castelluccio fu coinvolto nel 2013 nell’inchiesta Rimborsopoli che portò alle dimissioni dell’allora governatore Vito De Filippo. Il gip del Tribunale di Potenza dispose per Castelluccio il divieto di dimora con l’impossibilità di soggiornare nel capoluogo lucano. Il provvedimento, che faceva riferimento a rimborsi indebitamente percepiti tra il 2010 e il 2011, fu revocato nel 2013, ma in seguito gli fu notificata dalla Digos la sospensione dell’attività consiliare per il periodo compreso tra il 24 aprile e il 17 maggio 2013. Il dibattimento in primo grado su Rimborsopoli è in corso presso il Tribunale di Potenza. Nel 2016 il consigliere regionale fu poi condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di circa sei mila euro. Ora il nome di Castelluccio è tornato sulla ribalta nazionale ma per una vicenda che non ha nulla a che fare con la sua attività politica.