La Regione Sardegna ha deciso di diramare alcuni consigli in questo momento di allarme per la meningite a Cagliari. Si vuole infatti evitare la psicosi con il rischio che in molti si recano al pronto soccorso ai primi sintomi anche di una semplice influenza. Si devono evitare i posti sovraffollati, ma c’è una precisazione fatta dal direttore del servizio di igiene pubblica delle Asl di Cagliari Giorgio Steri. Questi sottolinea, come riportato da Ansa, che: “Le norme ministeriali ci dicono che il contagio si rischia stando per otto ore accanto a una persona in aereo in un volo intercontinentale. Negli incontri occasionali invece non c’è nemmeno il tempo matematico per la trasmissione. Ci vuole infatti un contatto stretto e prolungato”. Le scuole, le università e i pullman al momento vengono considerati dei luoghi totalmente sicuri. Nonostante questo è chiaro che soprattutto i genitori di bambini piccoli siano in un momento di grande allarme e abbiano paura nella zona sottolineata a portarli in luoghi dove il virus potrebbe essere in incubazione. (agg. di Matteo Fantozzi)



ALLARME A CAGLIARI

C’è paura in Sardegna per gli otto casi di meningite registrati negli ultimi tre mesi. Due di queste persone sono morte. Epidemia? Un focolaio in atto? L’unità di crisi contro la patologia rifiuta questi termini e la profilassi e le vaccinazioni rimangono al momento limitate ai parenti delle vittime e agli amici più stretti. Gli ultimi due casi però, due ventenni che hanno frequentato lo stesso locale vicino a Cagliari, destano comunque preoccupazione. L’assessore regionale alla sanità ha incontrato oggi i giornalisti per fare il punto sulla situazione e si è venuto a sapere che nelle prime settimane dell’anno erano stati presi provvedimenti in due discoteche, l’Fbi di Quartu e il Cocò di Cagliari, sottoposte a chiusura. Ma, ha detto l’assessore, non per casi di meningite, ma “per scarse condizioni igienico-sanitarie”. La prima delle due è stata riaperta e sotto controllo continuativo.



CHIUSE DUE DISCOTECHE

I locali ad alta densità di affollamento sono infatti quelli dove c’è il rischio di essere contagiati, anche le scuole dove spesso si sono registrati casi di meningite. Si è venuto anche a sapere che uno dei due giovani recentemente colpiti si era rifiutato di sottoporsi alla profilassi dopo essere stato a contatto con una persona colpita: non si capisce come mai non esistono disposizioni legislative che obbligano alla profilassi in casi come questo. Secondo quanto detto oggi “i numeri delle persone colpite non sono aumentati da quando venti anni fa venne introdotto la vaccinazione”. E allora le cause? “Primo la stagione è stata particolarmente fredda con sbalzi di temperatura e c’è stata la peggiore epidemia influenzale degli ultimi anni. Secondo, un gran numero di casi è accomunato dall’età e dalla frequentazione di luoghi affollati” si legge su notizia pubblicata dall’agenzia Ansa. In effetti quest’anno diverse zone del paese, in particolare la Toscana, sono state colpite da casi di meningite.

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