“Metti la nonna in freezer”: mai più azzeccato momento per il nuovo film-commedia con Fabio De Luigi e Miriam Leone visto la somiglianza di “tema” con il caso della povera nonna di Torino e del “discolo” nipotino che si spassava viaggi, relax e oggetti di lusso grazie all’assegno della cara vecchina mancata 10anni fa. La presunta truffa ammonta a circa 210mila euro totali, motivo per cui nei suoi confronti è stato disposto blocco di tutti i conti correnti (fino ad un valore di 50mila euro) oltre ad un immobile a lui intestato e probabilmente acquistato proprio con i soldi truffati allo Stato e all’INPS. L’uomo aveva “dimenticato” di avvisare della morte della nonna e finora ha vissuto da nababbo proprio grazie a quell’assegno: il processo dovrà stabilire negligenza e responsabilità, ma intanto nei cinema sarà divertente vedere un film che molto ci assomiglia alla assurda “trama” della vita reale a Torino. Come si dice del resto, quando la realtà supera la fantasia.. (agg. di Niccolò Magnani)



L’ASSURDO CASO DI TORINO

E’ un caso lampante di come (non) funzioni il sistema pensionistico italiano, non solo dal punto di vista dello scarso valore economico di tante pensioni, o delle lunghe attese per cominciare finalmente a riceverle, ma per il praticamente nullo controllo degli enti preposti a tale servizio. Allora, se sei un furbetto dotato di ingegno e nessun rispetto per chi la pensione fa fatica a riceverla, puoi mettere su questo tipo di truffe che funzionano sempre dalla notte dei tempi, almeno per un po’ di tempo. Vengono in mente certi film commedia all’italiana, dove ci si inventa di tutto per guadagnare senza fatica e questo 40enne torinese si deve essere proprio ispirato a uno di questi film.  Quando la nonna è deceduta circa dieci anni fa, invece di comunicarlo all’Inps, ha continuato bellamente a ritirare a suo nome (probabilmente aveva una delega firmata dall’anziana signora) la pensione ben 1800 euro al mese, mica una pensione da nulla, arrivando ad accumulare negli anni oltre 200mila euro.



LA DENUNCIA DELL’INPS

Non essendoci alcun controllo da parte dell’Inps, la cifra è stata erogata tranquillamente; a nessuno, vista l’età della donna, è mai venuto in mente di fare un controllo. Ma per fortuna la Guardia di finanza è un po’ più attenta e il 40enne è incappato nei loro di controlli. Si è beccato una denuncia per indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato, i suoi conti correnti sono stati bloccati per un valore di 50mila euro e anche la sua abitazione sequestrata. Dovrà infatti restituire i 210mila euro percepiti, se non si è li è già spesi tutti. Pare infatti che il nipotino della defunta amasse fare viaggi turistici nell’estremo oriente.  Se si fa una breve ricerca su Internet, si vedrà che di casi come questi ne è pieno: a Chieti per esempio solo qualche mese fa è stato scoperto un uomo di 57 anni che da sei anni prendeva la pensione della nonna morta a 97 anni di età. Non una ma ben quattro pensioni: quella di invalidità, una da dipendente pubblico, una di reversibilità e la cosiddetta rendita ai superstiti per aver avuto il congiunto morto sul lavoro o per malattia professionale. In tutto si era messo in tasca 128mila euro. 

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